04-12-2024
Maurizio Camilletti, artigiano tegliaio a Montetiffi (Forlì-Cesena)
La Romagna non è solo mare e spiagge, ma anche le colline e i monti dell’Appennino. Questa parte d’Italia, meno nota e più riservata, custodisce tradizioni gastronomiche millenarie e angoli incantevoli che invitano alla scoperta, dalle vallate del Faentino al Forlivese, fino al Cesenate. Un itinerario ricco di paesaggi speciali, artigianato artistico e importanti esperienze enogastronomiche, che è stato reso possibile grazie al progetto Romagna Autentica, a cura di GAL - L'Altra Romagna e Destinazione Turistica Romagna.
Il Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone La nostra avventura è iniziata nella valle del Rubicone, a Sogliano, nelle Fosse Venturi, un luogo famoso per il Formaggio di Fossa Dop. L'origine delle fosse di Sogliano si perde nella notte dei tempi, risalendo probabilmente all'epoca della dominazione gallica e romana. Questi popoli, abili agricoltori e allevatori, avevano la necessità di conservare i raccolti e gli alimenti per i lunghi mesi invernali. Le fosse, scavate nel terreno, offrivano un ambiente fresco e umido, ideale per la stagionatura dei formaggi e la conservazione dei cereali. Le particolari condizioni all'interno delle fosse, caratterizzate da temperatura e umidità costanti, conferiscono al formaggio di fossa il suo sapore unico e inconfondibile. Questa pratica, tramandata di generazione in generazione, è diventata un’eccellenza gastronomica del territorio, legando indissolubilmente il nome di Sogliano al formaggio di fossa. Ogni autunno, le fosse del borgo si aprono per rivelare forme di formaggio che, dopo essere state stagionate sottoterra, sprigionano un aroma unico e pungente. Passeggiando per le vie del paese si può degustare il formaggio, abbinato a vini e altre specialità locali. Oltre alla degustazione del formaggio, la visita a Sogliano ci ha rivelato un altro aspetto della cultura locale: la produzione artigianale della teglia in terracotta per cuocere la piadina. A Montetiffi, con Maurizio Camilletti, l’ultimo artigiano tegliaio in attività. Maurizio crea i “testi”, le teglie per cuocere le piadine, lavorando la terra con le mani secondo metodi tramandati di generazione in generazione.
Mercato Saraceno e i vini dell’Alto Savio Mercato Saraceno è un borgo che rivela uno dei vitigni più singolari della Romagna, il Famoso. Questo vino bianco, per lungo tempo dimenticato, è stato riscoperto ed è oggi simbolo di un’identità enologica che guarda al passato per portare novità. I vigneti dell’Alto Savio, con il Famoso, l’Albana e il Sangiovese, ci hanno regalato una degustazione immersiva, nella cantina Casali, persone che portano avanti la tradizione del vino romagnolo con passione e competenza. Abbiamo poi proseguito verso Sarsina, dove una sosta in piazza ci ha permesso di ammirare la cattedrale di San Vicinio e di conoscere la storia del collare miracoloso, che da secoli attira pellegrini da tutta Italia.
Gianluca Gorini e il suo Colombaccio
La Campanara, Galeata
Nel Nome del Pane, Dovadola
La famiglia del Vecchio Convento, Portico di Romagna
La Campanara di Galeata, gusto e tradizione Situato in un borgo immerso nelle colline, l’Osteria La Galeata offre un'esperienza culinaria autentica e genuina. I padroni di casa, Alessandra Bazzocchi e Roberto Casamenti propongono piatti preparati con ingredienti freschissimi e di stagione, rivisitando le ricette tradizionali della Romagna. L'atmosfera intima e accogliente, l'arredamento rustico e la cantina ben fornita completano l'esperienza. La Campanara non è solo un ristorante, ma un luogo in cui la passione per la buona cucina si unisce alla valorizzazione del territorio, un viaggio speciale tra i sapori autentici della Romagna. Fra tutti i piatti segnaliamo lo squisito Capretto al forno e l’originale zuppa inglese Paciareda, fatta con l’alkermes fatto in casa da Roberto.
I grani antichi del forno di Dovadola Il forno biologico Nel Nome del Pane di Cappelletti & Bongiovanni, nel centro di Dovadola (Forlì-Cesena), è un esempio di artigianalità e sostenibilità. Fondato nel 1979, si fonda su grani antichi, anche a km 0, coltivati senza l'uso di pesticidi e prodotti chimici. Il forno utilizza solo pasta madre per i suoi pani e adotta un processo di panificazione lento e rispettoso della tradizione. Il forno propone anche una vasta gamma di dolci vegani, realizzati con farine di farro, mandorle, frutta secca e dolcificanti naturali, per soddisfare anche i palati più esigenti. Alimentazione autentica e di qualità.
Portico di Romagna e la magia del tartufo bianco Il ristorante Al Vecchio Convento, a Portico di Romagna, è gestito da un giovane chef di talento, Giovanni Cameli: abbiamo assaporato il tartufo bianco declinato in tante diverse preparazioni. Una vera e propria dichiarazione d'amore per il territorio: l'uovo soffiato, formaggio di fossa e tartufo bianco ci ha regalato un'esplosione di sapori e i cappelletti di pernice con il tartufo bianco erano sublimi. Dopo pranzo, accompagnati da una guida locale, abbiamo esplorato il borgo medievale, con i suoi vicoli e le sue case in pietra, una storia che sembra ancora viva. Ma la vera avventura è cominciata quando, con la truffle trainer Nicoletta Conte e il suo inseparabile lagotto, Nebbio, ci siamo addentrati nei boschi per una caccia al tartufo. Non c’è esperienza più emozionante che osservare il cane seguire il suo istinto e trovare, con precisione e velocità, il prezioso fungo ipogeo. Ci siamo fermati anche su Monte Busca, dove abbiamo osservato il piccolo vulcano, una fontana ardente, alimentata da gas naturale che crea un’atmosfera quasi surreale. Una fiamma perenne che brucia alimentata dal metano del sottosuolo, un altro richiamo irresistibile.
La fiamma eterna del Monte Busca
Il melone bianco marinato al Gin Tonic di Essentia
Dal Frantoio Sociale di Brisighella
Gli Orecchioni di Trerè, Faenza
Agriturismo Trerè, vigne e sapori L'Agriturismo Trerè a Monticoralli, tra le colline faentine, è un gioiello per gli amanti del buon vino e della cucina autentica. Le cantine, scavate nel tufo, custodiscono tesori liquidi: dal Sangiovese robusto al delicato Albana, è un viaggio tra profumi di frutta matura, note minerali e retrogusti piacevolmente amari. Ma Trerè non è solo vino: l'orto biologico fornisce alla cucina ingredienti freschissimi per piatti che esaltano i sapori della tradizione romagnola. Imperdibili gli Orecchioni di ricotta e spinaci, un raviolo tipico di pasta all’uovo preparato con una farcitura di ricotta e spinaci.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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sono autori e giornalisti con la passione per la cucina e la promozione delle eccellenze gastronomiche del Friuli Venezia Giulia. Collaborano con importanti editori e guide enogastronomiche nazionali e per la loro attività di divulgazione sono stati insigniti del marchio regionale Oro di "Io Sono Friuli Venezia Giulia". La loro esperienza personale li ha portati a valorizzare scelte alimentari salutari e sostenibili
Guarda dove mangi. Ceramica in tavola è pubblicato dalla casa editrice Polaris, 176 pagine, 25 euro
I nipoti di Enio Ottaviani: Milena Tonelli, Massimo Lorenzi, Davide Lorenzi, Marco Tonelli
Chef Riccardo Agostini, la moglie e responsabile di sala Claudia Bucci e il sommelier Alessandro Alpi: insieme alla brigata di cucina, ecco le anime de Il Piastrino
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.