Quello degli spirits era un suo pallino, che non poteva lasciare perdere, nonostante una prima esperienza che non era andata come voleva lui.
Agostino Arioli non si è fermato. E ora ha presentato i sette suoi prodotti della nuova linea del Birrificio Italiano Spirits. Arioli è stato uno dei primissimi in Italia a puntare sulla birra artigianale di qualità, con il suo Birrificio Italiano fondato nel 1996 a Lurago Marinone, in provincia di Como, con la produzione che è stata spostata negli ultimi anni in un capannone con maggiori spazi, che si è trasformato nell’Officina Alchemica di Limido Comasco, sempre nel Comasco. Una realtà che è diventata, negli anni, un vero e proprio punto di riferimento in Italia, ma anche fuori dai confini nazionali.

La linea di amari e distillati
Come si sa, però, alle passioni è ben difficile resistere. «Da diversi anni avevo in mente di fare qualcosa nel mondo dei distillati – ha spiegato
Arioli durante la presentazione delle sue produzioni in una serata al locale del Birrificio Italiano a Milano - Nel 2018 ho iniziato un progetto con
Strada Ferrata a Seregno, con l’idea anche di fare un whisky, ma poi sono uscito due anni fa per divergenze di vedute sulla filosofia di produzione. Ma quell’onda non si è fermata».
Così Agostino Arioli si è reinventato, lanciando ora il marchio Birrificio Italiano Spirits: «Ho tenuto alcuni spirits nati con Strada Ferrata, mantenendo la ricetta dell’Amaro Marasso e del Capparis. A questi due ho aggiunto un gin, in stile London Dry, e 4 distillati di birra, nati in realtà alcuni anni fa, ma che hanno affinato fino a oggi». Alcuni prodotti sono estemporanei, come i distillati di birra, altri invece diventeranno una produzione stabile. «La cosa che tengo a sottolineare - evidenzia Arioli - è la nostra indipendenza, un valore che accompagna da sempre Birrificio Italiano e che consente da un lato di svolgere bene il nostro lavoro, controllando direttamente l’intera filiera, dall’altro di proporre al nostro cliente un prodotto di alta qualità».

Agostino Arioli è uno dei primi mastri birrai artigianali d'Italia
Il
Birrificio Italiano Spirits, però, non ha una produzione propria. «Mi affido a chi queste cose le sa fare in maniera professionale e qualitativa – sostiene
Arioli – Per questo ci appoggiamo a diversi artigiani, che hanno la nostra fiducia, ma la ricetta e il bilanciamento finale sono nostri, viene fatto tutto sotto il nostro controllo». Per esempio il gin
Drytto è realizzato in collaborazione con la distilleria
Eugin di Meda.
L’Amaro Marasso è pienamente in linea con il pensiero di Arioli. «Sono tutti prodotti che arrivano dalla testa di un mastro birraio, per cui l’amaro è familiare. In questo caso non ho voluto nessun compromesso: poco zucchero residuo per permettere alle botaniche di uscire». Nell’Amaro Marasso concorrono ben 16 botaniche: tra queste pepe rosa, dragoncello e finocchietto ingentiliscono il digestivo regalando aromaticità.
Il
Capparis, invece, è un aperitivo a 22%, realizzato in particolare con un macerato di capperi di Pantelleria, al quale si aggiungono poi scorza d’arancia, pepe rosa, assenzio e quassia amara. Un prodotto dall’intensa aromaticità, ma anche fresco e di facile beva.
Il Gin Drytto punta tutto su 5 botaniche: oltre al ginepro, ovviamente, concorrono angelica, coriandolo, combawa (kaffir lime) e pepe nero, per un distillato molto secco, ma con un finale lungo. Ideale con per un gin & tonic, utilizzando una tonica neutra che esalti i profumi del Drytto.

I distillati di birra Albedo
Infine ci sono i 4
Albedo, nati tutti dalla stessa matrice, ma che successivamente hanno percorso una strada differente. «Sono dei distillati di birra – conferma
Arioli – che sono stati prodotti nel 2019. Uno è rimasto in bottiglia, bianco, senza particolari affinamenti. Gli altri tre, invece, hanno riposato a lungo in botti dove aveva riposato precedentemente il
Moscato Giallo Passito di
Cantina di Caldaro. Poi ognuno dei tre ha avuto una “chiusura” differente: il primo ha proseguito il suo affinamento in queste botti, il secondo ha avuto un finishing in botte di
Rum della
Martinica e il terzo ha concluso l’invecchiamento in botti precedentemente utilizzate per il whisky».
Al momento, però, non è stata realizzata una nuova serie di Albedo: ci sono queste poche centinaia di bottiglie. E per il futuro? Agostino Arioli lascia tutte le porte aperte ad altri prodotti “estemporanei”.
Alla base ci sono comunque l’Amaro Marasso, il Capparis e il Gin Drytto: prodotti con un’anima, realizzati non per seguire una moda, ma che sono lo specchio di un produttore di birra visionario e che ora è diventato un punto di riferimento assoluto.