15-07-2024

I migliori ristoranti sul mare (o lì vicino): sette indirizzi da non perdere in Abruzzo

L'estate è il momento perfetto per godersi esperienze d'alta cucina anche nei luoghi di villeggiatura. Ecco la nostra selezione di insegne abruzzesi, lungo tutta la costa, partendo da Giulianova (Teramo) fino a San Salvo (Chieti)

Seppia adriatica, salsa agrumi, alghe, umami veget

Seppia adriatica, salsa agrumi, alghe, umami vegetale: un piatto di Enzo Di Pasquale al ristorante Aprudia di Giulianova (Teramo)

APRUDIA
Giulianova, a 1,2 km dal mare
Giulianova è la città scelta da Enzo Di Pasquale per il suo Aprudia, un luogo non luogo difficile, nonostante tutto, da inquadrare geograficamente e stilisticamente per ecletticità e libertà concettuale. Non troverete cucina tipica, ma una cucina “di soggetto”, di persona, di identità, che si schiera, per esempio, a favore del tempo e della stagionalità, del benessere dei propri ospiti e della felicità personale che lo chef vive nell'ideazione dei piatti. È una cucina senza compromessi quella che Di Pasquale propone, sempre diversa e migliore rispetto a quella del mese o dell'anno precedente, perché tutto deve essere in evoluzione, in primis se stesso, mai soddisfatto e sempre pronto a mettersi in discussione. Non aspettatevi, quindi, una consecutio lineare di piatti e sapori, perché non esite, quindi poco ci sarà da meravigliarsi se il primo piatto precede il passaggio ai dessert. Ma una grande nettezza dei sapori, quella sì, che nel tempo si sono fatti più freschi e puliti, meno ruffiani. L’emozione da Aprudia è tutto e la troverete nelle temperature, nei rimandi orientali, nelle sfumature nostrane, nella sostenibilità e nella libertà dell’essere.

 

BISTROT 24
Roseto degli Abruzzi, a 200 metri dal mare
Quando si sta bene seduti a un tavolo viene spontaneo lasciarsi andare alle iperboli e così mentre si assapora un variazione sul pollo ai peperoni scatta il paragone tra lo chef Francesco Auricchiella e un mito di questa regione, Gabriele D'Annunzio. Il tratto comune c'è, innegabile, ed è il rapporto con la terra d'Abruzzo, che Auricchiella esprime in ogni creazione. Le materie prime provengono al 95% da piccoli produttori locali, l'attrazione per le origini si percepisce sempre fortissima nel lavoro di uno chef che ha iniziato a cucinare quando aveva quindici anni mollando il liceo classico, ha fatto il lavapiatti, si è irrobustito a Lipsia e dopo un paio di passaggi formativi a Perugia e Firenze è rientrato alla base. Il Bistrot 24 è nato nel 2019, è passato attraverso l'inferno del Covid riadattandosi come paninoteca da asporto, poi ha spiccato il volo e si è guadagnato successo e credibilità in una città dove si sta bene e si mangia anche meglio, basando tutto sul grande amore per il made in Abruzzo elaborato con il bagaglio tecnico accumulato in giro per ltalia e Germania. Sempre con occhio attentissimo alla carta dei vini, davvero interessante. (Enzo Palladini)

 

Ghiaia di mare, un piatto di Davide Pezzuto al D.one di Roseto degli Abruzzi (Teramo)

Ghiaia di mare, un piatto di Davide Pezzuto al D.one di Roseto degli Abruzzi (Teramo)

D.ONE
Roseto degli Abruzzi, a 4 km dal mare
Due menti volitive. Quella di Nuccia De Angelis imprenditrice coraggiosa con il desiderio di rivitalizzare un bel borgo collinare affacciato sul mare della costa teramana. E quella dello chef Davide Pezzuto, salentino classe 1980, abruzzese d'adozione dopo aver girato tra le cucine di Rossellinis, Abac La Pergola che a quel desiderio ha agganciato l'idea di un ristorante diffuso e la gestione di un'azienda agricola di venti ettari. Così il D.One in meno di dieci anni ha raggiunto risultati sorprendenti e oggi rappresenta un elegante microcosmo che si compone di ambienti recuperati con gusto raffinato. Raffinata e al contempo solida è anche la cucina di Pezzuto, che si muove su una linea di creativa golosità, talvolta contaminando mare e terra con l'intento di rimarcare la dicotomia di questi luoghi come per le Mazzancolle scottate, con topinambur, funghi cardoncelli e schiuma di latte di capra alla nocciola, tal'altra interpretando la loro identità come per i Fagottelli con ripieno liquido al formaggio Gregoriano, erbe di campo, jus di pecora e tartufo bianco o la Seppia marinata al lime con chips di miglio nero e gel di acqua di cipolla rossa acidificata. (Massimo Di Cintio)

 

VECCHIA MARINA
Roseto degli Abruzzi, davanti al mare
Si potrebbe rimanere ore ad ascoltare Gennaro D’Ignazio, a sentirlo raccontare di come un tempo, a Roseto degli Abruzzi, la cucina “nobile” fosse quella di terra, dei grandi timballi, dei sughi, dei fritti e della carne. Eppure lui ha saputo andare contro corrente e scegliere il mare. E quello che più di vent’anni fa poteva sembrare un azzardo si è trasformato, invece, in un grande successo. Chef autodidatta, Gennaro ha saputo imparare, strada facendo, le tecniche di pesca migliori per ogni tipologia di pesce o mollusco, e i metodi all’avanguardia per gestire e conservare la freschezza della materia prima che sceglie personalmente e con grande cura al mercato ittico in piena notte, al rientro dei pescherecci. La cucina della Vecchia Marina è sincera come il sorriso e la passione dell’uomo che ne narra la storia, è un autentico inno all’Adriatico. Nessun manierismo, solo semplicità, esaltazione del pescato. È tradizione spogliata di ogni aspetto rustico, fino a diventare elegante. Che si ordini un crudo, uno scampone al rosmarino, un primo o un guazzetto è impossibile non sentirsi pienamente appagati da una delle cucine più genuine del litorale abruzzese.

 

Spiedino di pecora e insalatina alla genziana di Moreno D’Antuono al Soms di Pescara

Spiedino di pecora e insalatina alla genziana di Moreno D’Antuono al Soms di Pescara

SOMS
Pescara, a 500 metri dal mare
Abruzzo forte e gentile è la definizione esatta. Ed è la definizione del menu degustazione legato al territorio che propone il ristorante Soms, ricavato nell’originaria sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, in pieno centro a Pescara. Un menu che insieme ad altre proposte tende a far conoscere la robusta tradizione culinaria autoctona, senza tuttavia rinunciare al piacere di sperimentare, di interpretare, e di presentare in forma di raffinata leggerezza anche i gusti più intensi. Se ne occupa il valido chef Moreno D’Antuono, e non a caso l’esordio si lascia apprezzare per la freschezza e la delicatezza della galantina di tacchino con crema di carote e sedano croccante. In alternativa le più esplicite espressioni della tradizione locale, sebbene rivisitata. Tra le pallotte cacio e ove al pomodoro, e la pasta alla chitarra con il classico ragù abruzzese e le polpettine di carne. Discorso a parte meritano i ravioli ripieni di pecora alla callara (in definitiva uno stufato di pecora che prende nome dal contenitore in cui viene cotto) con crema di pecorino e polvere di rapa rossa (Vincenzo Rizzi)

 

BOTTEGA CULINARIA
San Vito Chietino, a 3 km dal mare
Bottega Culinaria è un luogo/non luogo che si fa ristoro, casa, cuore. La sua anima è Cinzia Mancini, introspettiva, attenta, profonda, che sa affascinare con le sue parole e il suo fare. La chef continua a studiare il territorio, vestendo ora i panni della "magara", ovvero di colei che nei paesi un tempo conosceva le proprietà taumaturgiche delle erbe spontanee, ora di cuoca abile che si diverte a sperimentare in cucina partendo dalla materia prima più labile esista, il vegetale, che trova posto sul trono da tempi non sospetti, non modaioli, e continua ad avere lo spazio che merita in menu degustazione interamente incentrati sulla ricerca dell'esaltazione della parte grassa del vegetale stesso. Un ossimoro quasi, che però riesce donando ai piatti struttura, consistenza, profondità, piacevolezza. Il consiglio è quello di sedersi a tavola e lasciarsi prendere per mano, solo in questo modo si può avere accesso al caleidoscopico mondo di Cinzia Mancini.

 

AL METRÒ
San Salvo, a 400 metri dal mare
Le storie belle della ristorazione sono quelle che parlano di un gusto eccellente, accoglienza indimenticabile e famiglia. Questo e molto altro sono i fattori di successo del ristorante Al Metrò, indirizzo che merita sicuramente la visita. La cucina di Nicola Fossaceca è un omaggio al territorio dove è nato e cresciuto, il suo mare, le spiagge dorate e gli incantevoli trabocchi. Lo chef e suo fratello Antonio, che si occupa di sala, hanno cominciato con uno stile della ristorazione ben diverso - prima Al Metrò era una osteria marinara, moderna - ma più Nicola cucinava, più il suo percorso si evolveva, cambiando pelle. Passo dopo passo, oggi Al Metrò è diventato un vero fine dining e uno dei ristoranti più interessanti d'Abruzzo. Pesce, frutti di mare, ma anche tanta verdura, frutta, erbe aromatiche, e spezie. Fossaceca unisce i vari sapori del territorio per raccontare il mare, il suo lato iodato, salato, dolce e amaro. La sua cucina non è banale e non smette di sorprendere con abbinamenti curiosi e coraggiosi, è bilanciata, sofisticata e delicata. I sapori sono leggeri ma ricchi di sfumature. Tutto questo viene accompagnato agli ottimi vini abruzzesi, ma non solo.


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