Viviana Varese è una certezza, lo sappiamo bene da queste parti, dove raccontiamo la bravura e la sensibilità gastronomica della chef campana da molti anni. E' anche dinamica ed eclettica e gli ultimi due anni lo dimostrano in modo eloquente: se è finita l'esperienza di ViVa, lo stellato ospitato da Eataly Smeraldo, ne sono nate diverse altre.
Polpo, aperto in via Melzo a Milano con la socia Ritu Dalmia, di cui ha scritto Marialuisa Iannuzzi qui - l'approdo nel megahotel Passalacqua sul lago di Como, di cui ha scritto Carlo Passera qui - la costola siciliana nella campagna di Noto con W Villadorata Country Restaurant, di cui ha scritto Davide Visiello qui, e con Viva il Bistrot a Noto, di cui ha scritto Francesca Mastrovito qui.
Progetti diversi, che vedono Varese costruire brigate e delegare molte responsabilità, facendo così crescere con grande intelligenza cuoche e cuochi, donne e uomini di sala, che potranno solo giovarsi della sua esperienza e delle opportunità che sa offrire.
Ecco perché non può essere una sorpresa che alla prima visita nell'ultimo arrivo nella galassia
Viviana Varese, si venga accolti dai sorrisi sinceri di chi ama il proprio lavoro. Il locale di cui parliamo si chiama
Faak - Cibo e Vino a Ribellione Naturale e si trova a Milano, in zona Scalo Farini, al 5 di via Arnaldo da Brescia. In questo caso dinamismo ed eclettismo sono alla base del format:
Faak è infatti un luogo che interpreta i diversi momenti della giornata con un obiettivo molto chiaro: offrire bontà semplici e dirette a tutte le ore.
L'ha spiegato la stessa Varese presentandolo: si chiama Faak, il cui suono richiama esplicitamente il fuck inglese, per l'esplicita intenzione della chef di fare quello che le pare, senza sottostare alle rigidità e ai formalismi che potrebbero derivare dal suo status di chef stellata, di alta cucina. E se a qualcuno non dovesse piacere...faak.
A noi è piaciuto molto, diciamolo subito! Per molti motivi. Almeno tre, quante le volte che abbiamo sperimentato l'offerta di Faak: a colazione, a pranzo e a cena. Il locale infatti apre alle 7.30 tutti i giorni (il lunedì è chiuso, la domenica la serranda si alza alle 9) e chiude alle 23: pasticceria, pane, lievitati dolci e salati, pizza, cucina, brace, l'offerta è sempre ricca e si adatta alle esigenze di un pubblico che cerca informalità e qualità.

Pizza: Tonno e cipolle...
Lo stile del locale (curato da
B-arch Studio) conferma questa informalità: il nero è il colore che domina, affiancato dal rosso, le linee sono essenziali, le pareti sono grezze e decorate solo con i cartelloni pensati per ribadire il concetto "ribelle" che ha ispirato il locale. Il lungo bancone da una parte diventa vetrina, per mettere in mostra tutti i prodotti di bakery, che si trovano a qualsiasi ora, dall'altra offre posti affacciati su un cuore importante di
Faak: la brace e le griglie. In fondo, su un lato, si intravede invece il forno da cui escono le pizze.
La pizza è stata anche la prima cosa che abbiamo voluto assaggiare, ricordando come alle origini del percorso gastronomico di Viviana Varese, che a 13 anni era l'addetta alle pizze nel locale di suo padre, ci siano proprio impasti e lieviti. Ed è stata un'ottima idea: lo stile è napoletano, piuttosto classico, con un pizzico di rusticità al morso ad aumentare la piacevolezza. La nostra Tonno e cipolle, con mozzarella di Agerola, tonno Campisi e cipolla al bbq, non temeva alcun confronto con le migliori pizzerie della città: torneremo sicuramente a mangiarla ancora.

Melanzana alla brace, datterino giallo, provola affumicata e basilico

Ancora dalla carta della sera: Diaframma, scorzonera, rabarbaro e alloro
Poi abbiamo sperimentato le cotture alla brace, con uno
Spiedo di gamberi in cui spiccava la qualità della materia prima, ma anche un salmoriglio profumatissimo, e una
Melanzana alla brace, datterino giallo, provola affumicata e basilico che era un'esplosione di sapori mediterranei ed estivi.
Dal menu del pranzo abbiamo scelto una cottura in padella con altrettanta soddisfazione: il Roll di coniglio con insalata russa si è distinto per l'intensità del ripieno e la morbidezza della carne. Mentre la Tarte Tatin di pomodori è un altro boccone, in perfetto equilibrio tra dolce - salato - acido, che abbiamo già voglia di riprovare.

Roll di coniglio con insalata russa
A colazione (o in qualsiasi altro momento) i più golosi possono approfittare delle monoporzioni: la nostra
Lemon Tarte, nella sua classicità, era perfetta. Così come il cornetto: leggero, morbido, goloso.
Non è per nulla facile, soprattutto per un ristorante aperto da una manciata di settimane, mantenere questo livello in una proposta così ampia e articolata, ma da Faak ci riescono, con una naturalezza che mette di buon umore. Così come lo fa il servizio, sollecito e sorridente, che fa sentire a casa appena varcata la soglia.
C'è tanta "naturalezza" anche nella carta dei vini, che però può soddisfare sia i palati più funky, sia quelli che desiderano di essere rassicurati: l'esperienza di
Alessia Taffarel, sommelier già con
Viviana Varese e nella squadra di
Contraste, si nota nell'ampiezza della selezione, che come prevedibile dà priorità ai produttori piccoli e indipendenti.
Ultimo argomento, sempre più importante soprattutto a Milano, è il prezzo. Abbiamo pranzato molto bene, senza ordinare vino ma prendendo due piatti e un dolce, con 35 euro. Considerando la qualità complessiva, non si può che dire: brava Viviana.
Faak
via Arnaldo da Brescia, 5
Milano
+39.340.1352676
Chiuso la domenica sera e l'intero lunedì
Martedì - sabato aperto no stop dalle 7:30 alle 23