17-02-2024
In origine era la Vécia col pisst, piatto della tradizione parmense (carne macinata di cavallo cotta lungamente con verdure e aromi, aggiungendo brodo). Al Bequadro di Parma ne propongono una versione contemporanea, La vecchia “svecchiata”, con pesto scottato, composta di cipolle, purè, umami di pomodoro, velo di peperone e glassa di cavallo
Ci sono posti in cui capiti una volta, per caso, e poi diventano un’abitudine irrinunciabile. Basta un tavolo apparecchiato con una lunga tovaglia bianca, al centro un fiore colorato accarezzato dalla luce di una TeTaTeT, che affiora dalla penombra della sala rendendo unico quel piccolo spazio di incontro. Di fronte un palco, da cui arrivano dolci note di pianoforte. Posti così potrebbero stare bene in qualsiasi parte del mondo, perché a pensarci bene non c’è linguaggio più universale di quello della musica, in grado di far vibrare le corde delle emozioni, anche di chi non ne conosce le regole. Proprio come la cucina, con i suoi colori e le sue note di gusto.
Così il Bequadro lo potresti immaginare a Roma, con le sue ampie vetrate affacciate sul Cupolone illuminato ad affascinare lo sguardo degli ospiti. O nella cosmopolita Milano, magari nel quartiere di Porta Nuova, simbolo della città contemporanea con i suoi grattacieli che fanno da sfondo a una vivace vita notturna. In realtà si trova a Parma, ma tra i suoi tavoli non è raro sentire gli ospiti dialogare in diverse lingue. Complice l’impronta culturale più viva che mai della città ducale emiliana, che tanti giovani e turisti da tutta Italia e dal mondo apprezzano, perché ha saputo portare avanti le sue secolari tradizioni trovando allo stesso tempo spazio per aprirsi alle nuove tendenze. Anche nella ristorazione.
La sala
Risotto con le rane, burro nocciola, nocciole e fondo bruno
Cheesecake al lampone, passion fruit e cioccolato bianco
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
legata alla sua Val Trebbia, ama viaggiare – soprattutto con la fantasia – ascoltare storie e conoscere nuove realtà. Da sempre appassionata dalle storie di cibo e dalla scrittura, da qualche anno è stata rapita dal mondo del fine dining, dove l’arte della cucina e del servizio danno vita a esperienze gastronomiche uniche, espressione dell’anima di ogni chef, della loro squadra e, sempre più spesso, di tutto un territorio
La brigata di cucina del ristorante Inkiostro di Parma: da sinistra a destra, Antonio Brancati (sous chef), Salvatore Morello (chef), Andrea di Salvo (sous chef), Alice Gasparri, Attilio Zilli, Riccardo Rossini, Stefano Barghini e Mattia Sabatini
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.