02-01-2024
L’insegna del ristorante (foto Hamza Tokmic - Tomato Studio)
«Con l’anolino si fa la festa / è re e regina di ogni pasta / lo si accompagna con una fiasca / non con la birra fresca»: questi versi appartengono alla canzone “Buon Natale” dei Cani della Biscia, nota band piacentina, ma sono ben adattabili a ogni stagione, poiché parlano di una delle paste fresche ripiene più note di questo territorio: l’anolino in brodo.
Rivergaro, grazioso paese alle porte della Val Trebbia, ospita uno dei luoghi più storici e didattici quando si parla di ristorazione piacentina: il Caffè Grande. Proprio qui troviamo una delle più convincenti versioni dell’anolino, vero cavallo di battaglia di Betti Bertuzzi e dei suoi ragazzi.
Anolini piacentini ripieni di stracotto, in brodo di terza, come vuole la tradizione
Betti Bertuzzi alle prese con la pasta fresca (foto Hamza Tokmic - Tomato Studio)
La brigata del Caffè Grande quasi al completo, ritratta a un evento alla cantina La Stoppa. Da sinistra a destra: Federico Zanghi (sommelier), Fabrizio Bertuzzi (responsabile di sala), il trio di sala formato da Cecilia Capellini, Sonia Iannone e Allyson Ghisoni, Betti Bertuzzi (chef), e gli sous chef Andrea Busini e Miri Leka (foto Marta Castaldo)
Il bar all’ingresso
Una delle sale interne (foto Hamza Tokmic - Tomato Studio)
Il mantenere in carta piatti come i Tortelli piacentini di magro con la coda (cioè chiusi a caramella, con una “codina” finale di pasta) oppure gli Anolini è una forte simbologia: sono come scrigni di pasta che racchiudono tutto il resto, cioè un ripieno, una storia e un tocco di avanguardia.
Culaccia con pan brioche (ovviamente autoprodotto) …
... e pancetta piacentina (del Salumificio Grossetti, in Valtidone, famoso per questo salume)
Al centro della mensa, però, è sempre uno solo il momento che ruba la scena a tutto il resto: l’arrivo della candida zuppiera, in porcellana, in cui sono custoditi gli anolini in brodo di terza.
“Rocce” di zucca (chiamate così per la forma volutamente irregolare, cotte a vapore, condite con olio, sale, pepe), servite con alla base una crema di mandorle, rollè di formaggio di capra, uva sott’aceto (che bella acidità!) e thuile di semi misti (per la croccantezza, come un cracker)
Topinambur cotto al camino, fondo di cipolla, olio al cipollotto, senape pickles, spuma di taleggio dell’Abbondanza: goloso e strutturato. Bel piatto
Cappelletto ripieno di faraona di Cascina Brontola (la pasta è fatta con la metà delle uova rispetto al solito, all’orientale, e viene appoggiata sulla piastra a tostare, quindi non mantecata), brodo fermentato di prosciutto e nocciole, senape pickles, maggiorana. Qui si sente tutta la libertà di creare da parte della giovane brigata di cucina, che non delude e apre la mente di chi assaggia
Rollè di quaglia (ripiena di salsiccia) col suo fondo, funghi pioppini, bieta piastrata
Formaggi dell’azienda Fossa dell’Abbondanza (Roncofreddo, provincia di Forlì Cesena), serviti con marmellata di fragole, di cipolle e mostarda di mele cotogne (tutte fatte in casa). Troviamo, tra gli altri, formaggi vaccini, affinati anche nella cera d’api, pecorini (anche di fossa), taleggio, blu. La scelta di cercare un produttore che vada oltre la provincia di Piacenza è dettata dal voler far provare agli ospiti dei formaggi nuovi e curiosi, che non siano per forza quelli del territorio, un po’ limitati come tipologia
Tarte tatin con gelato al caramello salato
Federico Zanghi, sommelier (foto Hamza Tokmic - Tomato Studio)
Miri Leka, sous chef, mentre impiatta la tarte tatin (foto Hamza Tokmic - Tomato Studio)
Betti Bertuzzi e Andrea Busini
La brigata di sala al completo, da sinistra a destra: Cecilia Capellini, Federico Zanghi, Sonia Iannone, Allyson Ghisoni e Fabrizio Bertuzzi (foto Marta Castaldo)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella (buona) tavola come creatrice di legami, generatrice di ottimi ricordi e di emozioni vive. Instagram lucafarina88
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Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.