Gennaro Esposito torna a Milano. Una città che in questi ultimi anni ha dimostrato una notevole forza attrattiva per molti chef di primo piano, approdati all'ombra della Madonnina: tra questi, il cuoco della Torre del Saracino e di Festa a Vico aveva già inaugurato nel 2019 un'insegna, IT, in via Fiori Chiari, che ottenne anche una stella Michelin dopo pochi mesi (la collaborazione terminò a dicembre 2020 e nel frattempo IT Milano ha chiuso).
Questa volta Esposito atterrerà ancora di più nel centro di Milano, a pochi passi dalla Scala, grazie alla sinergia con la famiglia Bertazzoni, che dal 1970 gestisce lo storico Grand Hotel et de Milan di via Manzoni. A lui sarà affidato non il ristorante gastronomico Don Carlos, ma il bistrot Caruso, con il suo ingresso affacciato sulla piazzetta tra via Manzoni e via dei Giardini, dove si trova il monumento dedicato a Sandro Pertini.
Il locale è stato completamente rinnovato: un restyling affidato a
Emiliano Salci e
Britt Moran, il duo che nel 2003 ha fondato a Milano
Dimorestudio, studio di design di grande prestigio internazionale.
Salci e
Moran, durante la presentazione alla stampa del nuovo
Caruso, hanno ricordato la collaborazione che nel 2010 li aveva già visti impegnati nel rinnovo degli interni del
Grand Hotel et de Milan, esprimendo la propria soddisfazione per essere nuovamente al fianco dei
Bertazzoni per un progetto che vuole celebrare il valore storico di questi locali, dando loro luce e atmosfera inedite.
I dettagli storici dell'ambiente sono stati conservati e riportati al loro splendore originario, mentre nella sala centrale
Dimorestudio ha immaginato un nuovo spazio sopraelevato, con l'intenzione di citare un atelier di moda e sottolineare così il legame unico tra la città di Milano e l'haute couture.

Gennaro Esposito con Daniela Bertazzoni
La proposta gastronomica del nuovo
Caruso è stata dunque affidata a chef
Esposito, che ha ricordato di aver conosciuto
Daniela Bertazzoni, vera anima del
Grand Hotel et de Milan, a un tavolo della
Torre del Saracino: «Siamo rimasti in contatto nel corso degli anni e di questa possibile collaborazione parliamo da tempo, poi sono successe molte cose, tra cui il Covid, che hanno rallentato la sua realizzazione. Sono molto felice di essere qui a Milano e di poter presentare un progetto che sarà profondamente italiano, mediterraneo, e che metterà al centro gli elementi vegetali. Le verdure sono da sempre protagoniste nella mia cucina e anche nella mia alimentazione, nel menu di
Caruso troveranno uno spazio particolare».

Zuppetta di olive Nocellara del Belice con pesce spatola "anni 80" (foto N.V.)
Toni verdi, e schiettamente mediterranei, hanno in effetti caratterizzato il primo piatto assaggiato durante la presentazione, una ben riuscita
Zuppetta di olive Nocellara del Belice con pesce spatola "anni 80", un antipasto che pur nella citazione del passato si è presentato con un equilibrio di sapori piuttosto sorprendente. Più classici e rassicuranti invece i
Ravioli di burrata ed erbe amare con pomodori secchi e origano di montagna o il
Rombo all'acqua pazza.

Spaghetto al pomodoro del Vesuvio selezione Gennaro Esposito
Proposte che raccontano del carattere pop, diretto e non concettuale, che avrà il
Caruso sotto la guida di
Gennaro Esposito, che ha affidato il ruolo di executive chef al campano di Torre del Greco
Francesco Potenza. Tra i classici che si troveranno in carta, ad esempio, ci saranno celebrazioni della cucina napoletana come il
Gateaux di patate (solo a pranzo) o lo
Spaghetto al pomodoro del Vesuvio, ma anche must milanesi, come il
Risotto allo zafferano e la
Cotoletta. La sera sarà offerto anche un menu degustazione di quattro portate a 75 euro, mentre i prezzi medi alla carta rispecchiano il posizionamento di un bistrot di un cinque stelle lusso: tra i 25 e i 30 euro per antipasti e primi, tra i 35 e i 40 per i secondi.