08-09-2023

Ottant'anni dopo: grande ospitalità e ottima cucina dove fu firmato l'armistizio

Son 80 anni dal giorno in cui a Cassibile, Siracusa, fu siglato l'armistizio, la rottura col nazismo nella II Guerra Mondiale. Ora la tenuta che ospitò la Storia è resort d'autore, Donna Coraly, con chef Vincenzo Di Falco. Nostro report

La Pietra della Pace, ossia il ceppo che celebra l

La Pietra della Pace, ossia il ceppo che celebra l'armistizio di Cassibile (Siracusa), quindi l'intesa con le forze angloamericane che ruppe la nefasta alleanza dell'Italia col nazismo, durante la Seconda Guerra Mondiale. La stele si trova nel parco del luogo dove avvenne la storica firma: il Donna Coraly Country Boutique Hotel con il ristorante  La Zaituna, chef Vincenzo Di Falco

Nella bellissima zona agreste della Val di Noto, che anticipa l’entrata a Siracusa, incontriamo questo luogo esclusivo, il Donna Coraly Country Boutique Hotel. Sono tanti qui i punti di interesse e tra questi ci colpisce la Storia e le storie importanti che vi si sono svolte. All’interno della tenuta scorgiamo infatti la Pietra della Pace, ovviamente bianca, con una data, 3 settembre 1943. È quella effettiva dell’armistizio di Cassibile, che fu reso poi noto l'8 settembre, giusto 80 anni fa: sancì la cessazione delle ostilità tra l’Italia e gli Alleati angloamericani nella Seconda Guerra Mondiale, quindi la rottura dell'asse col nazismo. Una vicenda ancora viva, che ha avuto luogo proprio in questa azienda agricola, dove i militari erano accampati. Il terreno è a 100 metri dalla masseria fortificata San Michele, proprietà della famiglia Grande, ma gli americani indicarono genericamente Cassibile per non identificare l’accampamento militare, essendo ancora in corso le ostilità. Oggi la discendenza dei Grande, da parte di madre, è rappresentata da Lucia Pascarella Sinatra, che conduce il resort con tutte le sue attività.

Ci spiega: «La mia bisnonna era la baronessa francese Coraly Benoit de Saint Colombe, mia nonna si chiamava Coraly e così anche mia figlia si chiama Coraly. Un nome che è stato sempre il filo conduttore della nostra vita». Lucia Pascarella continua raccontando che «San Michele è la proprietà della mia famiglia materna dal 1800. I miei bisnonni si trovavano nella casa principale quando i soldati americani si insediarono, dopo lo sbarco a Fontane Bianche. Il 10 luglio sapevano esattamente dove andare perché tutto era stato accuratamente pianificato già dal febbraio precedente. I miei bisnonni avevano lasciato la casa in Ortigia per il timore dei pesanti bombardamenti e avevano, con fatale lungimiranza, deciso di trasferirsi nella residenza estiva di San Michele nella speranza di stare più tranquilli». Diverse testimonianze da parte di persone ospitate negli alloggi della masseria ci hanno permesso di ricostruire fatti ed aneddoti interessanti. Tra questi scopriamo che fu proprio il cuoco di campo a scolpire il famoso cippo, la pietra riprodotta da Lucia qualche anno fa con la scritta: “Armistice signed here 3 sept 1943, Italy, Allies".

Il Donna Coraly Country Boutique Hotel, a 12 km da Siracusa, verso Noto

Il Donna Coraly Country Boutique Hotel, a 12 km da Siracusa, verso Noto

Il parco botanico con la piscina termale

Il parco botanico con la piscina termale

Nel ricordo della nonna Coraly Grande, che amava profondamente masseria San Michele, questo grande patrimonio è stato trasformato in un progetto ambizioso e attento a non stravolgere l’identità del luogo e quanto rappresenta. Così nel 2015 Lucia ha inaugurato il Donna Coraly Country Boutique Hotel, circondato da ben 5000 metri quadri di natura e campi agricoli. Grande e mistico nell’imponenza è l’uliveto, si alternano gli orti, l’agrumeto e quattro ettari sono coltivati a grano. Il giardino botanico, ricchissimo di essenze, circonda e abbraccia nei suoi profumi la piscina di acqua termale, intorno alla quale si dispongono in cerchio le dieci suite.

L’importante disponibilità di prodotti della terra, unita alla grande esperienza di cucina familiare della quale sono sempre stati protagonisti i Grande da cinque generazioni, ha spianato la strada alla ristorazione. La Zaituna è il nome del ristorante, in origine è quello della cultivar qui coltivata dalla quale si ricava un olio extravergine di oliva di pregiatissima fattura. La sala interna è ubicata proprio nel vecchio frantoio, c’è la grande e antica macina di pietra a ricordarcelo, e le dimensioni degli spazi lasciano intuire quanto sia stata importante questa attività. Ad accoglierci c’è il giovane chef Vincenzo Di Falco, siracusano, o per meglio dire aretusano. La stretta appartenenza di Vincenzo al territorio è il leit motiv dei suoi piatti, una fonte ampia e irrinunciabile di ispirazione. D’estate i tavoli sono disposti nel giardino dove si fa notare la bellissima scultura in ferro di Franco Politano, artista catanese, in questo caso un sole che ci ricorda la calda accoglienza della Sicilia.

Vincenzo Di Falco

Vincenzo Di Falco

Nel ristorante fine dining oltre al menu à la carte ci sono sempre delle novità legate all’arrivo giornaliero del buon pescato e al raccolto dell’orto. I degustazione sono due: Legami, al costo di 90 euro per 7 portate, con materie prime legate alla tradizione, costantemente interpretate con idee attuali e dinamiche; poi Contrasti, 80 euro e 7 portate che giocano con elementi, contrasti, colori e sapori.

Noi abbiamo lasciato libero lo chef di proporre il suo percorso. Così ci ha servito, come amuse bouche, Crackers di pistacchio di Bronte, crema di carota acidula e limone fermentato; poi Arancino al finocchietto, uvetta e pinoli; infine Grana soffiata, ketchup di datterino rosso e alici.

Finto pomodoro con brunoise di pomodoro, cetriolo, basilico e pane raffermo, cuore morbido di maionese di aceto e acqua di pomodoro, su salsa di pomodoro, polvere di olive nere e salsa di mozzarella emulsionata all’olio di basilico

Finto pomodoro con brunoise di pomodoro, cetriolo, basilico e pane raffermo, cuore morbido di maionese di aceto e acqua di pomodoro, su salsa di pomodoro, polvere di olive nere e salsa di mozzarella emulsionata all’olio di basilico

Ci è particolarmente piaciuto poi il finto pomodoro, un elogio all’ortaggio re dei campi estivi, protagonista della panzanella contadina, secondo l’idea che ne hanno qui nel Siracusano: quindi esteticamente vediamo un finto pomodoro, all’interno del quale troviamo una brunoise di pomodoro, cetriolo, basilico e pane raffermo, con cuore morbido di maionese di aceto e acqua di pomodoro, su salsa di pomodoro, polvere di olive nere e salsa di mozzarella emulsionata all’olio di basilico. Di finti pomodori se ne trovano tanti, questo ci è piaciuto particolarmente.

Alici, granita di cetriolo e mentuccia, yogurt di capra, datterino rosso e giallo

Alici, granita di cetriolo e mentuccia, yogurt di capra, datterino rosso e giallo

Altro piatto degno di menzione è quello con le alici, che va a ripescare le ricette aretusane di famiglia. È di grande semplicità ma risulta raffinato e molto saporito nell’esecuzione: alici cotte a bassa temperatura, granita di cetriolo e mentuccia, yogurt di capra, spuntoni di datterino rosso e giallo. Segue - goloso senza se e né ma - il primo: Linguine al burro e basilico, scampi del Mediterraneo e vaniglia del Madagascar.

Linguine al burro e basilico, scampi del Mediterraneo e vaniglia del Madagascar

Linguine al burro e basilico, scampi del Mediterraneo e vaniglia del Madagascar

Ventresca di tonno, marinata allo zenzero, limone, rosmarino e soia

Ventresca di tonno, marinata allo zenzero, limone, rosmarino e soia

Notevole la portata di Ventresca di tonno, marinata allo zenzero, limone, rosmarino e soia, cotta a bassa temperatura, poi sul barbecue, glassata infine con salsa di peperoni, pomodoro e cipolla (cotta al bbq), e foglie di verbena. Quindi arriva un Cappuccino di estratto di carota, spuma di limone di Siracusa e cannella, singolare pre-dessert dove tutti gli elementi sono coltivati nella stessa tenuta agricola.

Cappuccino di estratto di carota, spuma di limone di Siracusa e cannella

Cappuccino di estratto di carota, spuma di limone di Siracusa e cannella

Ricotta vaccina ragusana, tris di pesche aromatizzate al rosmarino, finto torrone di mandorla e salsa di pesca gialla

Ricotta vaccina ragusana, tris di pesche aromatizzate al rosmarino, finto torrone di mandorla e salsa di pesca gialla

Il dessert vede protagoniste le pesche del proprio pescheto: Ricotta vaccina ragusana, tris di pesche (rossa, gialla e tabacchiera) aromatizzate al rosmarino, finto torrone di mandorla e salsa di pesca gialla.


La Zaituna al Donna Coraly Country Boutique Hotel
Contrada San Michele, Siracusa
tel. +39 0931 1799925
donnacoraly.it
La Zaituna è aperto a cena da marzo a dicembre, chiuso il lunedì


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Marina Alaimo

di

Marina Alaimo

nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer

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