Nel 1953, periodo del secondo dopoguerra, il ventenne falegname Serafino La Rosa si indebitò per aprire un lido balneare tra le dorate sabbie di Marina di Ragusa: un piccolo bar con cabine, ombrelloni e sdraio a cui i ragusani non restarono indifferenti e, anzi, ne sancirono l’immediato successo. Una storia italiana in un momento di riscatto: «Mio padre era un uomo semplice – ricorda Pino La Rosa – ma aveva l’ambizione di creare qualcosa di nuovo che, in queste zone, non si fosse mai visto e che avesse potuto valorizzare il territorio. Fu un visionario perché immaginò un futuro turistico per questa parte di Sicilia». Pino è figlio di Serafino e, con suo fratello Antonio, ha raccolto l’eredità paterna facendola diventare un piccolo gioiello dell’ospitalità siciliana: «Qualche anno dopo, cominciò a essere attiva la cucina e lo chef catanese scelto da mio padre portò una grande novità in tavola: il pesce. Il prodotto ittico era una novità perché i ragusani erano abituati a una cucina di terra centrata sulle carni. Così, invece, la zuppa di pesce del nostro stabilimento diventò il piatto più ricercato della zona».
Il Lido Azzurro, in poco tempo, si erse a luogo di rinascita e di leggerezza nel periodo post-bellico e, negli anni ’60 e ’70, fu centro di gravità del bon vivre di Trincaria: arrivavano ospiti e artisti famosi, si svolgevano concorsi di bellezza, ma rimase anche un indirizzo dove pranzare in famiglia sul mare les pieds dans l’eau: «Soffiava l’aria di un mondo nuovo, fatto di gioiosa spensieratezza».

Scatti d'epoca al Lido Azzurro 1953
La stessa spensieratezza che ieri, giovedì 6 luglio, ha animato i festeggiamenti per i 70 anni del
Lido Azzurro: una serata in spiaggia in stile anni’50 organizzata per celebrare la famiglia
La Rosa e la loro storia di ospitalità d’eccellenza che, insieme anche ad altri protagonisti, ha reso Ragusa una delle destinazioni più interessanti d’Italia per cultura, storia ed enogastronomia.
Ad allietare i palati dei tanti ospiti intervenuti c’erano i piatti firmati degli chef di casa Vincenzo Candiano, alla guida della Locanda Don Serafino da oltre 20 anni, ed Annaclara Cafiso del Lido Azzurro 1953; per l’occasione, hanno dato un contributo ai fornelli con le loro creazioni Tony Lo Coco, chef e patron de I Pupi di Bagheria, stella Michelin dal 2015, e Peppe Giuffrè, toque storica siciliana, con una performance sulla cassata.

Installazioni fotografiche al Lido Azzurro 1953 che ne celebrano i 70 anni
Don Serafino oggi è un sistema di grande ospitalità, che comprende il ristorante
Locanda Don Serafino a Ragusa Ibla, stella Michelin dal 2008, guidato dallo chef
Vincenzo Candiano; l’
Hotel Don Serafino, ospitalità diffusa a quattro stelle, ricavata da una serie di costruzioni storiche del centro barocco seicentesco di Ragusa Ibla, le nuove
Villas Don Serafino a Marina di Ragusa, sette ville di design contemporaneo con piscina e giardino privato; e, a tre km dalle
Villas, sempre sul mare, appunto il
Lido Azzurro 1953.

RISTORANTE DON SERAFINO, Ragusa Ibla - Decisamente, uno dei locali più belli e affascinanti d'Italia

HOTEL DON SERAFINO, Ragusa Ibla - Ospitalità diffusa a quattro stelle, ricavata da una serie di costruzioni storiche del centro barocco seicentesco

LIDO AZZURRO 1953, Marina di Ragusa - Il luogo dove tutto è partito

VILLAS DON SERAFINO, Marina di Ragusa - Sette ville di design contemporaneo con piscina e giardino privato
«Quello che ancora oggi vogliamo offrire agli ospiti del
Lido Azzurro, nel rispetto dell’idea originaria – conclude
Antonio La Rosa – è la dimensione di un luogo sereno, senza sovrastrutture, ma costruito su grande qualità, ricercatezza ed attenzione: ottimo cibo, servizio personalizzato, natura e bellezza. Questo è la nostra proposta di
vita da spiaggia all’italiana».
Così, settanta anni dopo, si festeggia un desiderio di eccellenza: nulla accade se non è preceduto da un sogno.