Non chiamatela braceria gourmet. Certo, quei frigoriferi all’entrata pieni di tagli pregiati di carne fanno subito gola, ma il menu è ben più lungo. L’idea è nata in tempi di pandemia e i protagonisti sono Matteo Ferrario, 33 anni, chef che ha lavorato con Ettore Bocchia e Stefano Baiocco, per poi stare al fianco di Stefano Cerveni per 5 anni in Terrazza Triennale, e Stefano Carenzi, 29 anni, con esperienze al The Goring Hotel di Londra, da Oro Restaurant a Venezia, da Berton a Milano fino a diventare restaurant manager da IT a Milano.

«Tutto è nato a gennaio 2021, in piena pandemia, abitiamo vicini e ci conoscevamo per la comune esperienza in Terrazza Triennale. Cammina cammina, chiacchiera chiacchiera, abbiamo deciso di buttarci e di metterci in proprio. Eravamo consapevoli del momento, ma il coraggio non ci manca. Abbiamo aperto a giugno del 2021, ma è ora che sentiamo di essere veramente partiti» raccontano Stefano, che oggi si occupa della sala e della cantina, e Matteo, alla guida delle cucine.

Spaghetto con crema di pomodoro giallo, datterino confit, datterino a crudo e filo d’olio extravergine
E così, ecco Dry Aged. Qui il concetto è la maturazione: tecnica che permette di intensificare il gusto degli ingredienti originari, grazie a grandi frigoriferi con temperatura e umidità controllate e il sapiente uso del tempo.
L’ambiente è in stile “newyorkese” – ma sarà apprezzato anche dai milanesi – con molti spunti artistici: dalla bocca di donna illuminata di Seletti, fino a un grande Joker firmato dall’artista “del nastro” No Curves.
Gli ambienti sono tre: la sala principale con vista sulla cucina, incorniciata da un cerchio in vetro, saletta più riservata con cantina vini a parete, banco bar all’ingresso per cocktail (carta in arrivo) e convivialità.

Mondeghili con spinacino sautè, salsa senape e zafferano
Iniziate in piena tradizione milanese con gli ottimi mondeghili pensati in chiave gastronomica, con spinacino sautè, salsa senape e zafferano. Ma, come dicevamo, non solo carne: lo chef ha ottima mano sui primi, come dimostrano le Tagliatelle con sfilaccio di manzo cottura 36 ore, lo Spaghetto con crema di pomodoro giallo, datterino confit, datterino a crudo e filo d’olio extravergine Occhipinti.

Un particolare dell'interno - Seletti Blow Neon Lamp
Tra i secondi, Scottadito di agnello (provenienza Australia, 20 giorni dry aged) con il suo fondo, caponata tradizionale e cialda di erbe di campo, e Pancia di maialino cotta bassa temperatura 36 ore, planciata perché la pelle diventi croccante, accompagnata dall’acidità del daikon fermentato e dall’aromaticità del tortino di carote e zenzero.

Carne in fase di maturazione negli appositi frigoriferi a temperatura controllata
Non mancano poi le costate, fiore all'occhiello della ricerca nelle frollature: dalla Fassona selezione La Granda alla Costata di Rubia Gallega, da quella di Pezzata Rossa alla gran selezione Dry Aged.

Entrana alle braci, soffice di patate e paprika, cipolla rossa caramellata
«Oltre alla carne, sto lavorando anche sulla fermentazione di pesce e verdure. Non ci saranno limiti all’applicazione del
dry aged» spiega
Matteo Ferrario.
Cantina di 100 etichette, ben selezionate da Stefano Carenzi coadiuvato da Thomas Piras di Contraste, con tanti produttor di nicchia e rossi italiani per accompagnare le carni.
Dry Aged
Via Cesare da Sesto, 1 - Milano
Tel. 02 5810 7932