Torino e Lavazza hanno un rapporto simbiotico e di lungo corso, dura precisamente da 126 anni, cioè da quando Luigi Lavazza aprì la sua drogheria, in via San Tommaso.
La storia di Lavazza è una storia che parte dai sacchi di caffè stipati in quel piccolo negozio, selezionati dopo i viaggi in Sudamerica e miscelati per ottenere aromi, che hanno scandito le tappe dell’azienda e della città sabauda che da sempre la accoglie.
Da via San Tommaso nel 2018, si è arrivati alla Nuvola, il nuovo centro direzionale, progettata da Cino Zucchi: ricopre una porzione importante di un quartiere popolare in via di riqualificazione, a poca distanza dalla fiume Dora e da Porta Palazzo.
Tre anni dopo l'inaugurazione, e siamo al presente (più precisamente orami alcuni giorni fa), Torino ha ospitato un grande evento sportivo, le
Nitto ATP Finals, cioè uno dei più importanti tornei di tennis internazionali, che vede sfidarsi i migliori otto tennisti del mondo. Di questo evento
Lavazza ha scelto di essere main sponsor, per consolidare il legame con la città e per proseguire il suo connubio con lo sport e in particolare con le racchette. Cui il suo marchio è storicamente legato, tanto da essere unico sponsor food dei quattro più importanti tornei del circuito professionistico mondiale, Wimbledon compreso.
Per celebrare a Torino un grande evento spesso si deve parlare anche di cibo. Per cui (e per fortuna) Lavazza ha scelto di festeggiare adeguatamente la kermesse organizzando proprio all’interno della Nuvola, e precisamente nella sala convegni ospitata all’interno della ex centrale Elettrica ottocentesca, la Lavazza Experience, in collaborazione con To Be Events: un appuntmento in cui incontrare la ristorazione e le eccellenze gastronomiche piemontesi.
Il programma è stato ricco di spunti, dalle colazioni del mattino alle cene, calato il sole. Poi
merende sinoire, aperitivi e cocktail, il tutto per dare agli appassionati di tennis la possibilità di guardare il programma degli incontri e nel frattempo assaggiare le grandi artigianalità locali.
Le colazioni sono state organizzate anche con l'idea di presentare il primo pasto degli italiani nelle sue dimensioni regionali; certamente il caffè ne è componente essenziale. Così ecco Lavazza duettare co alcune specialità territoriali, nella loro forma migliore perché proposte, ad esempio, da "campione" (non di tennis) quali Massimiliano Prete, coi suoi lievitati, e Gian Piero Vivalda, attraverso il suo AtelieReale di Cervere, Cuneo.
La sera si è dato vita invece a iniziative all'interno delle quali si sono alternati anche molti grandi chef, che hanno presentato i loro piatti ai turisti e agli appassionati di tennis. Ci sono stati concerti, cene di gala e iniziative di street food, senza dimenticare le sfide di cocktail e le speciali degustazioni di caffè.

I fratelli Costardi sul palco

Marcello Trentini con Pier Luigi Rosito, di To-be Events
Modo migliore per cominciare la settimana di
Lavazza Experience non poteva esserci, che non organizzare una cena a dieci mani che ha visto come protagonisti i piatti di ben cinque chef stellati. Si trattava di
Fabrizio Tesse del
Carignano torinese,
Maurilio Garola (attraverso
Marco Lombardo) della
Ciau del Tornavento di Treiso (Cuneo),
Matias Perdomo del
Contraste milanese,
Christian e Manuel Costardi di
Cinzia -Christian e Manuel a Vercelli, per finire con
Marcello Trentini del
Magorabin, e qui siam tornati nel capoluogo sabaudo. A loro il compito di proporre le portate salate; per il finale dolce, spazio invece alle sapienti mani di
Fabrizio Racca.

Trota marinata, seirass al bergamotto, nocciola Igp Piemonte di Fabrizio Tesse

Tartare di ricciola e avocado di Maurilio Garola e Marco Lombardo

Donut alla bolognese di Matias Perdomo

Carnaroli, grana padano, polvere di kafa e riduzione di birra di Christian e Manuel Costardi

Guancia, ras el hanut, nocciole di Marcello Trentini

Crema al limone, yuzu e zafferano di Fabrizio Racca
Il menu ha così potuto sciorinare piatti di gran livello: dalla
Trota marinata di
Tesse al fantastico
Donut alla bolognese di
Perdomo; dal
Risotto in scatola con polvere di caffè dei
Costardi Bros alla
Guancia con miscele di spezie marocchine e nocciole di
Trentini; per chiudere con
Racca, che ha ideato per l'occasione un dolce di crema al limone, yuzu e zafferano, con una ottima pallina da tennis al maracuja.

In sala anche il gran gastronomo Giorgio Grigliatti, padre di Gil
La cena è stata organizzata con la regia di uno dei più importanti gourmet ed esperti di ristorazione piemontese,
Giorgio Grigliatti, che è sempre un piacere ascoltare nel racconto delle sue visioni sulla gastronomia contemporanea.
Le Atp Finals sono state una grande occasione di crescita e una nuova vetrina per Torino, che ha scelto spesso negli ultimi decenni di legare la sua ripresa agli eventi sportivi.