È autunno quando giungiamo nel verde di Tenuta Dievole, wine resort nel cuore del Chianti. Con tutta la poesia del caso, i colori, le morbide sovrapposizioni delle colline. Gli occhi si inebriano, l’animo si placa, effetto Toscana, così dicono. Indugiamo osservando gli altri ospiti in giardino: dipingono il panorama con carta e acquerello: uno scorcio vale l’altro, qui tutto è bellezza. Torniamo con i piedi per terra anche perché, oltre ad essere autunno, è ora di pranzo. Tra calici del territorio e piatti mai scontati, il nostro benvenuto si trasforma in un sontuoso abbraccio.
Bienvivre? Way of living? L’accoglienza qui è un manifesto fatto di dettagli e convivialità. Assaggiamo, dunque, i vini dell’azienda e scopriamo una cucina, quella di chef Monika Filipinska, che con garbo riesce a raccontare il territorio senza retorica. Ama l’Italia, la Filipinska. È in azienda praticamente da sempre, ma le sue origini sono polacche. E quando cucina, sfoggia uno stile che predilige i profumi selvatici alle opulenti salse. Una maniera briosa e leggera di raccontare questa porzione di Toscana. Siamo nel cuore del Chianti, in provincia di Siena.

Tenuta Dievole significa ospitalità d’autore ed eccellenza nella produzione di vino ed olio extravergine d’oliva. C’è il vecchio, il nuovo, esclusività e condivisione. Marchio di fabbrica che lega tutte le tenute del gruppo
ABFV,
Alejandro Bulgheroni Family Vineyards. Investimento notevole nei terroir più quotati a livello internazionale: Bolgheri, Chianti Classico, Montalcino.
Il resort e le sue risorse. Il cuore della struttura è la Villa Padronale del XVIII secolo, 28 camere che sanno incrociare il classico stile toscano, con il vezzo del design contemporaneo. L’eleganza è sobria, informale, un’autentica dimora di campagna appartenuta alla nobiltà senese. Intorno al corpo centrale, altre strutture storiche, giardini, due piscine, panorama, pace. L’uomo e la terra legati a filo doppio. Dievole è tra le più importanti cantine del Chianti, non sbaglia chi la definisce “la storia contemporanea della denominazione Chianti Classico”. Una proprietà che si estende fino a 600 ettari, di cui 150 riservati all’allevamento della vite. In vigna, come in cantina, si lavora in nome del terroir. Per gli ospiti, attività all’aperto, a contatto con la natura e gustose degustazioni indoor come quella riservata all’olio extravergine di oliva. Produzione fondamentale per i Bulgheroni, parliamo di IGT Toscano, DOP Chianti Classico e Dievole 100% Italiano.
I vini e gli abbinamenti. La proprietà utilizza suoli e vigneti che sembrano fatti apposta per vini tonici e freschi. La Toscana, la sua famosa eleganza, c’è e si sente tutta. Si tratta di vini coerenti, ma pieni di personalità.
Dievole Campinovi Bianco Toscana IGT, assaggiato nella sua versione 2018, con carpaccio di ricciola, mela verde, sedano e finocchio selvatico. Un Trebbiano in purezza perfetto anche per la polenta di ceci con rosmarino e baccalà.
Dievole Chianti Classico Docg 2019, per noi con un morbido risotto in brodo di fichi, blu di bufala e carpaccio di daino.
Dievole Chianti Classico DOCG Petrignano 2019, per accompagnare supplì ripieni di artemisia ed erborinato di bufala.
Dievole Vigna di Sessina Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2016 (ottima annata, a prescindere) per accompagnare cappellacci con erbe spontanee e funghi porcini. E subito dopo, una meravigliosa cipolla gratinata con verdure autunnali.
Dievole Chianti Classico Riserva DOCG Novecento 2018, assaggiato con piccione arrosto, indivia e frutti di bosco.
Chiudiamo in dolcezza con la pasticceria senese e Vin Santo DOC del Chianti Classico 2014.
Le nostre conclusioni. Tempo di enoturismo, di mete gastronomiche, di viaggi esperienziali e di contatto con la natura. C’è voglia di respirare, di conoscere, di inebriarsi di qualità. Nel lusso accomodante del Dievole Resort abbiamo ritrovato tutto questo. Nessuno sforzo di sembrare, solo la semplicità di essere, indiscutibilmente, una perla lucente del Chianti.