La leggenda narra che il tradizionale risotto giallo, simbolo di Milano, sia nato all’ombra del Duomo quando un vetraio belga piuttosto dispettoso aggiunse dei pistilli di zafferano nel riso preparato per le nozze della figlia del suo capo che soleva prenderlo in giro per l’uso eccessivo di quei pistilli nelle sue miscele di colore. Non è questa l’unica leggenda che unisce il cibo alla storia del Duomo di Milano le cui terrazze hanno ospitato anche una buvette.

Buvette sulle Terrazze del Duomo negli anni'20 del 900
Da
venerdì 8 ottobre un’altra connessione legherà il cibo alla Cattedrale dedicata a Santa Maria Nascente. Il
torrone del
Ratanà, i
Baci di Cracco e i
Biscotti di Milano di
Gianluca Fusto, infatti, saranno i primi tre protagonisti del progetto
Il gusto del Duomo. Insieme per il simbolo di Milano al quale hanno dato vita l’associazione italiana
Ambasciatori del Gusto e la
Veneranda Fabbrica del Duomo, ente che dal 1387 si occupa della conservazione e della valorizzazione della Cattedrale.
Proprio alla conservazione del monumento, gli Ambasciatori del Gusto hanno deciso di dare il loro apporto mettendo a disposizione tre prodotti gastronomici d’eccellenza che, da venerdì 8 ottobre, saranno in vendita nel negozio fisico e nell’e-shop della Veneranda Fabbrica, il cui ricavato contribuirà alla raccolta fondi dell’ente. «Mettere il nostro operato a frutto per sostenere, concretamente, uno dei simboli identitari della cultura italiana come il Duomo di Milano, è la conferma del nostro impegno, del profondo legame con il territorio e in tal caso, al capoluogo lombardo, che mai come in questo ultimo biennio ha dimostrato una grande resilienza», spiega il responsabile tecnico-scientifico dell’Associazione Ambasciatori del Gusto, Gianluca De Cristofaro.

I tre prodotti saranno in vendita a partire da venerdì 8 ottobre: a sinistra, in basso, i Biscotti di Milano di Gianluca Fusto; in seconda fila, sempre a sinistra, i Baci di Cracco di Carlo Cracco e, a destra, il Torrone di Cesare Battisti del Ratanà con riso soffiato caramellato e zafferano.
I prodotti realizzati dai primi tre Ambasciatori coinvolti, due milanesi doc e un meneghino d’adozione, non sono frutto del caso. «Il torrone del
Ratanà è morbido, come quello di una volta. L’ho voluto impreziosire con due simboli del territorio, lo zafferano e il riso soffiato caramellato», spiega
Cesare Battisti, chef-patron del
Ratanà e segretario
Adg, ricordando che la nascita del torrone risale al banchetto di nozze di Francesco Sforza a Bianca Maria Visconti del 1441. Anche i
Biscotti di Milano di
Gianluca Fusto sono identitari, «preparati con farina di
riso invecchiato e zafferano» e, soprattutto, «sono per tutti, proprio come il Duomo», dice il pasticciere che nell’impasto non ha inserito né farina di grano, né latte rendendoli
gluten e lactose free. «Per me che sono stato accolto da Milano è un grandissimo onore poter dedicare un mio prodotto a questa città», ammette
Carlo Cracco, che ha impacchettato i suoi
Baci di Cracco diventati un’icona della pasticceria dello chef vicentino guidata da
Marco Pedron.

Il ricavato della vendita dei prodotti sarà devoluto al restauro delle guglie del Duomo
La collaborazione, presentata a ridosso delle festività natalizie dal momento che i tre prodotti sono perfetti per essere regalati, continuerà con un’altra iniziativa:
Un piatto per il Duomo. Insieme per il simbolo di Milano. «Inviteremo tutti i nostri associati, non necessariamente milanesi, a dedicare nei propri locali un piatto solidale per poter rafforzare la raccolta fondi della
Veneranda Fabbrica per il restauro delle guglie», aggiunge
Battisti.

La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano provvedeva al nutrimento di migliaia di persone quotidianamente ed era a capo di una filiera che produceva vino, parte del quale veniva venduto per finanziare i lavori
«La
Fabbrica doveva provvedere al nutrimento di migliaia di persone quotidianamente ed era a capo di una filiera che addirittura produceva vino, parte del quale veniva venduto per finanziare i lavori. Non ci siamo dunque inventati nulla: riscoprendo quest’antica tradizione, abbiamo pensato di riproporla con la vendita di alcuni prodotti speciali, per destinarne il ricavato ai restauri del Duomo. Grazie alla collaborazione con gli
Ambasciatori del Gusto questo progetto, oggi , è possibile», conclude soddisfatto il presidente della
Veneranda,
Fedele Confalonieri.