07-01-2020

La nuova proposta di Pacifico, cucina nikkei (e non solo) a Milano

Il locale, nato nel '15, amplia la propria offerta: ceviche, causa, tiradito, e ora pure tanti crudi oltre a piatti e pizza alla griglia

Galeotta fu la Costa Smeralda, parafrasando il sommo poeta. Parliamo del ristorante Pacifico di via della Moscova 29, a Milano. Il locale, inaugurato nel 2015 dai fratelli-imprenditori Leonardo e Jacopo Signani (del Gruppo Pacifico fa parte anche Guillaume Desforges), dopo qualche mese di "lavori in corso" ha riaperto nell'autunno scorso con una nuova proposta e nuovi spazi. 

L'anima resta sempre quella della cucina peruviana-nikkei, la guida bel salda nelle mani del corporate chef Jaime Pesaque, ma il menu è stato influenzato dall'esperienza di Pacifico Rosemary, il locale inaugurato la scorsa estate a Porto Cervo. Così anche l'indirizzo meneghino ha ampliato i propri orizzonti. I migliori ceviche, simbolo della cucina peruviana, la fanno ancora da padrone con diverse varianti. Il pesce crudo freschissimo che viene macerato nel succo di limoni o di agrumi, con cipolla rossa e peperoncino aji resta per Pacifico il piatto con la P maiuscola, che va assolutamente assaggiato.  Ma sono stati aggiunti piatti alla griglia che si ispirano alla tradizione culinaria sudamericana, la parrilla, e una serie di "crudi" di altissimo livello. C'è anche la pizza gourmet cotta sulla griglia stessa. 

I tre soci di Pacifico: Jacopo Signani, Guillaume Desforges, Leonardo Signani

I tre soci di PacificoJacopo Signani, Guillaume Desforges, Leonardo Signani

Lo chef Jaime Pesaque

Lo chef Jaime Pesaque

Unico locale peruviano presente nella guida Michelin Italia, il ristorante di Brera con questi nuovi piatti conferma quella che è, secondo lo chef Jaime Pesaque, la chiave del successo, ossia "cucina è evoluzione"; si apre ad una clientela che ama la cucina peruviana ma anche sperimentare altri sapori. 

Gli interni

Gli interni

Nuovi piatti e soprattutto nuovi fornitori con una materia prima di qualità, come per esempio la carne di pollo che proviene da un allevamento biologico che seleziona di volta in volta la materia prima da fornire; le verdure, che vengono acquistate da piccoli coltivatori diretti della campagna lombarda; e così via. Un discorso a parte merita il tonno, trattato con metodo giapponese ikejime e per cui Pacifico è certificato Iccat, a garanzia della filiera della pesca. Cura e selezione anche nella scelta dei vini, molte etichette arrivano dalla maison del conte Paolo MarzottoBaglio di Pianetto, in Sicilia. 

Per conoscere la nuova anima culinaria di Pacifico bisogna sedersi a tavola o al bancone del pisco bar e godersi aperitivo a base di pisco sour e il tris degustazione di tiradito (carpacci sottilissimi di pesce), ceviche e causa, piatto tradizionale peruviano rivisitato in chiave contemporanea. 

Ceviche Puro (corvina, leche de tigre, succo del ceviche, coriandolo, aji limo)

Ceviche Puro (corvina, leche de tigre, succo del ceviche, coriandolo, aji limo)

Anticuchos di polpo e salsa jalapeño

Anticuchos di polpo e salsa jalapeño

La pizza grigliata con stracciatella e bottarga

La pizza grigliata con stracciatella e bottarga

Basta invece dare un'occhiata appena si entra per accorgersi dell'ampliamento del locale: due nuove sale e soprattutto un nuova cucina, più spaziosa. Se la curiosità è tanta, le due nuove vetrine su via San Marco lasciano intravedere anche dall'esterno le nuove sale ispirate ai blu del mare (la prima, che si affaccia sulla grande cucina a vista) e a una ideale isola selvaggia, raggiunta dopo le fatiche della navigazione (la seconda, dedicata a cene ed eventi privati). Si arricchisce cosi l'iconica collezione di carte da parati, pattern e finiture che hanno reso altamente simbolico l'interior design del gruppo Pacifico. Qua e là si trovano inoltre sculture ed opere d'arte al neon realizzate dal franco-vietnamita Dai-Dai Tran e dal peruviano Abel Bentin


Pacifico Milano
via della Moscova 29, Milano
Tel. +39 02 87244737
wearepacifico.it
chiuso la domenica
prezzo medio 50-60 euro


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Roberta Rampini

di

Roberta Rampini

classe 1968, giornalista professionista, corrispondente de Il Giorno dal 2000. Coautrice del libro Storie di cibo nelle terre di Expo. Poco addestrata ai fornelli, amante della buona cucina, adora raccontare le "anime" della tavola

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