02-01-2020
Sul profilo di Vittorio Fusari, ieri sera dopo la sua scomparsa, è apparso questo commiato, struggente
Vogliamo onorare la figura di Vittorio Fusari - venuto a mancare proprio ieri - e celebrarne il ruolo nella storia della cucina italiana pubblicando, per gentile concessione dell'editore, il capitolo che lo riguarda, tratto da Cronache golose - Vita e storie di cuochi italiani, scritto nel 2011 da Marco Bolasco e Marco Trabucco (Slow Food Editore, 14,50 euro, per acquistarlo clicca qui). S'intitola: La maschera e...Il Volto e il suo autore in particolare è stato Eugenio Signoroni, cui dunque va la paternità del testo.
Spesso gustando i piatti di Vittorio ti chiedi cosa sarebbe successo se i due vecchi che gestivano l'osteria Piuisna di Iseo avessero avuto anche un solo vino buono. Perché tutto è nato così.
Vittorio Fusari era capostazione, Mario Archetti anche, Roberto Sgarbi, invece, insegnante di italiano. La vecchia osteria nel centro del paese era il luogo dove andare a chiacchierare o portare le ragazze; un bel posto, ma senza nemmeno un vino buono, problema non indifferente per i tre amici, che nel tempo libero erano assidui frequentatori di Langa. «Nessun posto ci convinceva fino in fondo, così abbiamo deciso di costruircela, l'osteria dove avremmo voluto andare a bere».
Il Volto di Iseo
Tre immagini, di varie epoche, di Vittorio Fusari. Il grande chef franciacortino è venuto a mancare proprio ieri
Anni Novanta: la Repubblica colloca le Maschere di Fusari tra i "magnifici venti" ristoranti" d'Italia, insieme a da Guido, Rododendro, il Sorriso, Gualtiero Marchesi, la Scaletta, Antica Osteria del Ponte, Sole, dal Pescatore, Ceresole, Pierino Penati, Locanda dell'Angelo, Antica Osteria del Teatro, San Domenico, il Trigabolo, Dolada, Gambero rosso, Enoteca Pinchiorri, Don Alfonso 1890 e Bacco
Sfogliatina di patate e caviale. Ha scritto Fusari: «Gioca sui contrasti percettivi di amaro e salato, caldo e freddo. Nato nell’89, anno della caduta del muro di Berlino, si poneva come piatto controcorrente perché fatto interamente di materie prime del territorio, evitando quindi l’utilizzo del caviale di contrabbando in uso in quel periodo storico»
Un altro piatto dell'epoca de le Maschere. Si tratta de Il bianco e il nero, «composto di un’essenza di spuma d’arancia su un crudo di gamberi e una panna acida legata solo con il succo di limone come addensante, con sopra il caviale. Si percepisce un’acidità diversa dall’arancia al limone, ma anche una dolcezza diversa dal gambero alla panna»
Alla Dispensa Pani e Vini nasce il Monococco al nero di seppia, pensato in occasione della Festa a Vico. «Un piatto che valorizza il limone della costiera, la mozzarella, i gamberi e tutti i prodotti della campagna, con un grano farro rimasto da più di diecimila anni sempre uguale»
Di una fase successiva è il Manzo all’olio 2.0, rivisitazione di un piatto tradizionale della Franciacorta, «in cui la polenta, cibo dei poveri, diventa un panino per il manzo all’olio, piatto nato per la borghesia, in cui l’olio di cottura viene mantenuto a bassa temperatura per non alterare le proprietà nutritive della carne». Fusari lavorava ormai al milanese Al Pont de Ferr
(Tratto da Cronache golose - Vita e storie di cuochi italiani, Slow Food Editore, 2011, 14,50 euro, per acquistarlo clicca qui)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Bresciano di nascita, piemontese di adozione. Classe 1983. Per colpa di una nonna troppo brava a cucinare sogna di fare il cuoco e invece finisce all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Dal 2010 cura la Guida alle birre d’Italia e Osterie d’Italia di Slow Food Editore e, dal 2014, è responsabile di Slow Food Planet. E' autore di Cuocere (Slow Food editore, 2020)
Vittorio Fusari, classe 1953, chef originario di Iseo, scomparso prematuramente il 1 gennaio 2020. Ha scritto pagine importanti nella storia della cucina italiana, con insegne come Il Volto, Le Maschere, Dispensa Pani e Vini, Al Pont de Ferr
Vittorio Fusari (1953-2020). A Iseo è stata allestita una mostra che racconta la grande eredità gastronomica e culturale dello chef
Giacomo Fusari e Anna Patrizia Ucci, rispettivamente figlio e moglie di Vittorio Fusari, con Romina Castelletti, marketing manager di Berlucchi, e Paolo Marchi
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.