Cos'è VOCE Aimo e Nadia, il nuovo locale appena inaugurato in piazza Scala 6, angolo corso Manzoni, ossia nel cuore chic della città, nel complesso di proprietà di Intesa Sanpaolo dove hanno sede le Gallerie d’Italia? Più cose insieme.
Intanto, un luogo bellissimo che si inserisce nel tessuto museale. Spiega l'archistar Michele De Lucchi, che ne ha curato la ristrutturazione con il suo studio aMDL: «Credo non esistano in Italia musei o gallerie dove si mescolano così tante atmosfere; VOCE doveva rappresentare al meglio tale connubio. Se entrate dal portone dell'ex Banca Commerciale Italiana vi trovate al cospetto di tre secoli riassunti in quattro palazzi, il Settecento francese, l'Ottocento austroungarico, il Novecento della grande borghesia imprenditoriale meneghina. Allo stesso modo, VOCE riflette, nelle luci, nei colori, nei materiali, questo viaggio tra epoche e stili diversi ma riconoscibili: un po' bistrot parigino, un po' caffetteria viennese, un po' ristorante italiano».
E se ristorante italiano doveva essere, la scelta scaturita dal contest di assegnazione per la gestione degli spazi non poteva non premiare quelli de
Il Luogo di Aimo e Nadia, che dal 1962 fanno della valorizzazione delle nostre piccole produzioni d'eccellenza il loro fiore all'occhiello. «In questi anni le iniziative delle
Gallerie d’Italia hanno incontrato il consenso e l’entusiasmo di tanti visitatori, anche grazie a una costante ricerca di originalità, di sperimentazione, di esplorazione di nuovi linguaggi. Con
VOCE si completa l’offerta in piazza Scala, in sinergia perfetta con una realtà,
Aimo e Nadia, che è tradizione ma allo stesso tempo innovazione», commenta
Michele Coppola, direttore centrale Arte, Cultura e Beni Storici di
Intesa Sanpaolo.

La conferenza stampa di presentazione con Alessandro Negrini, Stefania Moroni, Michele Coppola, Fabio Pisani, Michele De Lucchi
Al suo fianco, poche ore fa, durante l'evento di presentazione, c'erano
Stefania Moroni e i due chef,
Alessandro Negrini e Fabio Pisani, oltre a
De Lucchi. Ha spiegato la
Moroni: «Questo è un luogo di arte, cultura e cibo, il che fa parte della nostra identità. Il
Luogo da sempre - ossia da 56 anni - sviluppa tale link. Qualità, eccellenza, italianità. Il nostro impegno è quello di dare nuovo impulso a uno spazio che è l'anima di Milano, una propaggine del museo che diventa uno straordinario luogo-soglia».

Il bancone della caffetteria
VOCE è suddiviso in tre ambienti funzionali: la caffetteria, la libreria (dove trovare cataloghi delle mostre di
Gallerie d’Italia e testi dedicati all’arte) e il ristorante gourmet. Le prime due nel grande salone d'entrata, prestigioso. La caffetteria è aperta dalla colazione al light lunch, fino all’aperitivo e al post dinner, attraverso un’attenta selezione di dolci, insalate e piatti, ma anche sandwich realizzati con ingredienti di qualità della Penisola. All’offerta gastronomica, si affiancano caffè e una selezione di tè e centrifughe insieme a un’ampia proposta di cocktail. C'è anche il pane fresco (che si può comprare e portar via) e le focacce, entrambi firmate
Davide Longoni. Racconta
Negrini: «Si potranno mangiare panini straordinari, bere un ottimo caffè. La nostra sfida, qui, è di riportare in auge la tavola fredda milanese, ormai quasi scomparsa ad alti livelli. E voglio anche poter proporre un uovo alla coque fatto con tutti i crismi».

Fabio Pisani, Stefania Moroni, Alessandro Negrini
Per la ristorazione gourmet, ci si deve addentrare nella seconda sala, sulla sinistra, con cucina a vista e ampie vetrate sulla destra per un meraviglioso colpo d'occhio sugli spazi museali, in una continua connessione tra i due elementi.
Pisani: «Questo deve essere infatti uno luogo di cultura anche gastronomica, l’offerta di
VOCE sarà un’estensione dell’eccellenza culturale e artistica presente nel
Museo di Gallerie d’Italia. Abbiamo così pensato di accompagnare le mostre che via via si succederanno alle
Gallerie, con proposte di degustazione mirate».
S'inizia con un menu
Il Romanticismo, dedicato alla mostra sul tema che rimane allestita fino al 17 marzo 2019 negli spazi espositivi attigui. «Sarà un piccolo viaggio nei luoghi della Penisola, un percorso ispirato da alcuni dei temi principali su cui si sviluppa la mostra: la patria, il tricolore e l’italianità; il territorio e il paesaggio; la rappresentazione contemporanea della nostra storia; le emozioni e l’amore».
Negrini racconta a chi scrive un concetto particolarmente brillante: «Vogliamo fare ristorazione per turisti. Hai capito bene: per turisti». Ovvero: ribaltare l'espressione stessa - ristorazione per turisti rimanda a immagini di paste scotte e cotolette riscaldate al microonde - e proporre una tavola italiana di qualità ai quei viaggiatori della cultura e del gusto che frequenteranno le mostre alle Gallerie d’Italia, che usciranno dal Teatro alla Scala, che passeggeranno per la piazza magari dopo aver fatto shopping nel Quadrilatero della moda... «Questo tipo di turismo non è ignorante, cerca il bello e il buono. È il nostro cliente ideale», insieme ai manager che lavorano negli uffici ospitati nei sontuosi palazzi dei dintorni. Bellissima idea, «dobbiamo dire grazie a una città come Milano che è diventata straordinaria, era capitale del business e ora anche del turismo di livello».
Cosa si mangerà da
VOCE? Non i piatti di
Aimo e Nadia, ma ricette appositamente studiate. Vi abbiamo detto del menu legato alle mostre in corso. Poi ci sarà un altro menu, denominato
VOCE, cinque portate create secondo i principi fondanti di
Aimo e Nadia Moroni, ossia materie prime eccellenti, italianità, territorio, stagionalità. Ancora, un menu per bambini, quello per il pranzo d'affari e poi la carta. Qualche esempio da
Negrini e
Pisani: «
Tartare di fassona con crema tonnata;
Spaghetti con bottarga e croste di pane Longoni;
Risotto capperi e limone;
Pappa al pomodoro con burrata, basilico e olio novello. Come secondo, il vitello di
Marco Martini...». Carta dei vini studiata dai sommelier del
Luogo,
Alberto Piras e
Nicola Dell'Agnolo. In un posto così, il servizio è fondamentale: per questo è stato affidato a
Federico De Luca, già maître al
The Waterside Inn, indirizzo mitico dei fratelli
Michel e
Albert Roux a Bray, Berkshire, Inghilterra.

Negrini e Pisani, foto rubata in cucina
Un'ultima curiosità: ma come nasce l'insegna
VOCE? Risponde
Stefania Moroni: «Dall'amicizia che mi lega a
Gavino Sanna. Gli spiegammo il progetto, lui prese a darci suggerimenti, ne scaturì una lista di una cinquantina di nomi possibili. Iniziammo a scorrerla, pronunciando le proposte ad alta voce, per capire come suonassero. Al 12° o 13° posto nell'elenco c'era "
VOCE": ci siamo fermati lì, abbiamo subito capito che era la parola giusta, quella che cercavamo».
VOCE Aimo e Nadia
piazza della Scala, 6 (angolo via Manzoni), Milano
VÒCE Caffetteria è aperta tutti i giorni ore 8-20 (il giovedì fino alle 22,30)
VÒCE Ristorante è aperta a pranzo e cena, tranne la domenica
Spesa media al ristorante: 50 euro, a salire in base a vini e appetito