La terza edizione del Basque Culinary World Prize, premio dedicato agli chef che operano per trasformare la società attraverso la gastronomia, ha avuto come vincitore l'australiano (di origini scozzesi e italiane) Jock Zonfrillo, chef del ristorante di fine dining Orana, del bistrot Blackwood, e anche del food truck Nonna Mallozzi, tutti e tre ad Adelaide (qui una intervista con Zonfrillo di Carlo Passera). Il cuoco riceve così un premio di 100.000 euro per proseguire con il proprio lavoro.
L'annuncio è stato dato al collegio San Carlo di Modena, al termine dell'ottavo meeting annuale del direttivo internazionale del Basque Culinary Center, che ha sede a San Sebastian, nei Paesi Baschi, ma che nella circostanza è stato ospite di Massimo Bottura e dell’Osteria Francescana.
Joan Roca, presidente del Comitato Consultivo che ha valutato i progetti e scelto il vincitore, ha raccontato come sia stato innanzitutto molto difficile individuare i dieci finalisti, tra una miriade di progetti validissimi. «Con questo premio – ha commentato – vogliamo dare visibilità a persone che stanno concretamente lavorando per promuovere una trasformazione sociale e civica attraverso la cucina, ed è davvero entusiasmante vedere che siano così tanti in tutto il mondo: ci conferma la grande potenza che ha oggi la cucina».

La riunione del Comitato che, nella giornata di lunedì 23 luglio, a Modena, ha scelto il vincitore tra i dieci finalisti
«Quest'anno - ha poi continuato - abbiamo deciso di premiare un giovane cuoco che sta dando visibilità alle tradizioni gastronomiche e alle materie prime di una comunità indigena che per molti anni ha rischiato di scomparire, per come il governo australiano ha concretamente operato per cancellare la sua storia. L'impegno coraggioso e appassionato di
Jock Zonfrillo ha permesso di recuperare questi semi preziosi e di vederli germogliare nuovamente».
Zonfrillo non era presente a Modena, ma ha ringraziato per il premio ricevuto con un video inviato da Adelaide: «Questo è un riconoscimento per il mio lavoro di cui sono davvero orgoglioso: voglio ringraziare tutti i giurati e portare il mio rispetto a tutti gli altri finalisti. In questi anni mi sono impegnato al massimo per recuperare storie e tradizioni di una comunità straordinaria che mi ha accolto con un calore enorme e mi ha arricchito immensamente». Infatti il cuoco, di origini scozzesi e radici italiane, è arrivato in Australia negli anni '90 e da subito si è appassionato all'idea di conoscere la cultura gastronomica, la cucina tradizionale, degli aborigeni australiani.
La premiazione si è tenuta alla conclusione di un Simposio che ha riunito chef, artisti e food writer, raccolti a Modena per discutere del potere delle idee, della forza della cultura, dell’influenza dell’arte e dei nuovi modi di creare connessioni fra le persone attraverso la gastronomia. «I Paesi Baschi sono una piccola realtà di due milioni e mezzo di abitanti, ma grazie alla potenza della loro gastronomia riusciamo ad avere una grande visibilità e una grande influenza culturale. Partendo da queste considerazioni abbiamo creato questo progetto, per promuovere la forza trasformatrice della cucina a livello globale», ha commentato il vice assessore all'Agricoltura, alla Pesca e alla Politica Alimentare del Governo basco
Bittor Oroz, introducendo la cerimonia di premiazione.
«Quest'anno per la prima volta abbiamo avuto candidati da tutti e cinque i continenti, un finalista africano e uno dall'Oceania, a confermare la crescita globale del progetto. Ogni anno riceviamo più progetti, potendo così scoprire cuoche e cuochi che stanno cambiando in meglio le comunità in cui vivono. E non ci importa che siano famosi, anzi è meglio che non lo siano», ha aggiunto il direttore generale del Basque Culinary Center Joxe Mari Aizega.
La giuria che ha assegnato il premio era formata da Massimo Bottura, Gastón Acurio (Perù), Ferran Adrià (Spagna), Michel Bras (Francia), Dominique Crenn (Usa), Yoshihiro Narisawa (Giapone) ed Enrique Olvera (Messico), presieduta dallo chef Joan Roca (Spagna). Gli altri finalisti selezionati per questa terza edizione erano invece Matt Orlando (Danimarca/Stati Uniti, qui una recente intervista con Identità Golose), Virgilio Martínez (Perù, qui il racconto del suo intervento durante l'ultima edizione del Congresso di Identità Milano), Anthony Myint (Stati Uniti), Caleb Zigas (Stati Uniti), Dieuveil Malonga (Congo/Germania), Ebru Baybara Demir (Turchia), Heidi Bjerkan (Norvegia), Karissa Becerra (Perù), Marc Puig-Pey (Spagna).