Torre del Greco sta vivendo un bel momento di rinascita, anche gastronomica. E’ città di mare, una risorsa grazie alla quale nel tempo si è creato un certo sviluppo. Qui le famiglie orbitano intorno alle attività marinare - come la lavorazione e il commercio del corallo, nelle quali sono maestri riconosciuti in tutto il mondo -, alla navigazione e alla cantieristica, alla pesca. Tutto ciò ha generato nel passato molto benessere e la forte passione per la cucina a base di materia prima ittica ha favorito lo sviluppo della ristorazione, grande e piccola.

Il pesce di Torre del Greco
Da sempre si viene a Torre del Greco se si vuole mangiare pesce. Poi anche qui la crisi ha fatto i suoi danni, ma da qualche anno si nota un certo cambiamento e un vento di positività con il ritorno del turismo e un vivace fermento nel settore della ristorazione. Nel recente passato abbiamo già parlato di due locali: il ristorante
Josè di
Villa Guerra (leggi:
Piacere, Domenico Iavarone, di
Valentina Santonastaso) e il
San Pietro - Bistrot del Mare (leggi anche:
San Pietro, il Bistrot del Mare, di
Fosca Tortorelli).

Vittorio Carotenuto all'opera

Spaghettoni, gamberi, plancton, bottarga e crema fagioli
Tra le novità c’è l’
Osteria Nonna Maria del giovane cuoco
Vittorio Carotenuto: nel lavoro impiega tutta l’intraprendenza e la passione tipica dei torresi. L’osteria è in un bel palazzo del '700, nella villa
Faraone Mennella - siamo sul Miglio d’Oro, la strada costellata di bellissime dimore d’epoca appartenute all’aristocrazia napoletana che parte dalla reggia di Portici, residenza estiva dei Borbone, e si estende lungo il percorso che segue la costa fino a Torre Annunziata.

La sala dell'Osteria Donna Maria
Due sale, quaranta posti e altri 45 all’aperto nella corte dell’antico palazzo. Il tutto è molto ben disposto, attento è stato il restauro dell’architetto che rende molto accogliente il locale.
Vittorio ha inaugurato lo scorso luglio e il piacere di mangiare all’aperto è stato un richiamo fortunato. La squadra di lavoro è composta da giovani, lo chef è classe 1987 e in sala
Umberto Garofalo, il maître, ha 23 anni.
Cucina di territorio tra orto e mare, poca carne, e pensata con un’ottica moderna. In carta sono due i menu degustazione, 30 euro quello di terra e 40 euro quello di mare. Torre del Greco sforna molti cuochi che poi si disperdono in giro per il mondo.
Vittorio ha scelto di investire nella sua città, viene dalla scuola alberghiera di Vico Equense, ha frequentato uno stage da
Antonino Cannavacciuolo, un mito da queste parti, poi è stato nel 2016 in brigata al
Flauto di Pan di Villa Cimbrone a Ravello con
Crescenzo Scotti e nel 2010 al
Crowne Plaza di Castellammare di Stabia. Teniamolo d’occhio.
Osteria Donna Maria
via Nazionale 283 - Torre del Greco (Na)
osteriadonnamaria.it
Aperto a pranzo e cena. Chiuso il lunedì
Menu degustazione a 30 e 40 euro