Alfio Ghezzi è uomo di montagna. Un trentino schietto abituato a sorvolare le cime con il parapendio (leggi: Il volo di Alfio Ghezzi sulle Alpi) oppure a risalirle con gli sci e le pelli di foca. Il suo essere ancorato al territorio si riflette anche nella cucina della Locanda Margon, a Trento. Eppure…. Eppure Ghezzi ha vinto la Barcolana Chef che, come ogni combinata sportiva che si rispetti, unisce il risultato della regata in barca a vela a quello del contest in cucina sottoposto al voto incrociato di una giuria popolare e di qualità.
La
Barcolana Chef nasce da un‘idea di
Emanuele Scarello, unico bistellato del Friuli Venezia Giulia (tanto quanto
Ghezzi è l'unico del Trentino) e
Claudio De Martis, general manager di
Barcolana, velaio ed ex campione del mondo di vela. Un tocco goloso alla regata famosa in tutto il mondo che nella seconda domenica di ottobre riempie di imbarcazioni il Golfo di Trieste.
Da tre anni un gruppo di cuochi invitati da
Scarello si sfida in barca nel golfo di Trieste, coadiuvato da velisti esperti, e poi si dà battaglia in cucina per essere giudicato da una giuria scelta e da una popolare (il cui voto ha un valore minore) tra gli ospiti invitati. Quest’ anno gli sfidanti erano
Eugenio Boer (
Essenza a Milano),
Daniel Canzian (
Daniel a Milano),
Caterina Ceraudo (
Dattilo a Strongoli, in Calabria), il citato
Ghezzi,
Matteo Metullio (
La Siriola a San Cassiano) e
Luigi Taglienti (
Lume a Milano).

Matteo Metullio, primo a sinistra
La maggior parte dei contendenti è sempre stata digiuna di vela. Così anche questa volta. Però la competizione è sempre agguerrita e non è insolito vedere, anche se alle prime armi, i cuochi stessi impugnare il timone. Divertimento allo stato puro.

Daniel Canzian festeggia troppo presto...
Questa volta, in mare, il migliore è stato
Daniel Canzian, con due vittorie su due prove sempre davanti ad
Alfio Ghezzi con due secondi posti. Ma è stata la cucina a determinare la vittoria finale di quest'ultimo. «Pensare che questa mattina uscendo in barca ero un po’ teso perché il mare è un ambiente in cui non sono proprio a mio agio» ha raccontato
Ghezzi, dopo che
Scarello aveva ironizzato sulla quantità di crema solare necessaria per proteggere la pelata dello chef trentino.

Ghezzi all'opera in cucina
Il piatto che ha permesso a
Ghezzi di vincere è stato
La mia versione di frico, in pratica un
frico (piatto a base di formaggio patate cipolla e lardo o pancetta, tipico del Friuli) dove il formaggio era una cialda che copriva una crema sempre di formaggio, patate, cipolle e palline di lardo: una sorta di frico destrutturato, insomma, dove l’insieme di sapori rispettava però l’originale.

Debora Serracchiani ed Emanuele Scarello
Naturalmente un premio è andato al piatto preferito dalla giuria di qualità, composta da
Andrea Illy, il presidente di Barcolana
Mitjia Gialuz,
Emanuele Scarello, la presidente del Friuli Venezia Giulia
Debora Serracchiani,
Claudio De Martis, lo chef del ristorante
Baccalà Divino Franco Favaretto e
Lorenzo Bressani, skipper triestino pluricampione del mondo. Il riconoscimento è andato a
Metullio, triestino di nascita, che ha entusiasmato con
Testina e scampi, conditi con acqua di pomodoro e kren grattugiato. Il piatto ha unito due ingredienti delle anime, a volte contrapposte, dalla regione: Friuli con la testina e Venezia Giulia con gli scampi.

Il premio del pubblico a Luigi Taglienti
La giuria popolare (un voto per ogni tavolo) ha invece preferito il dessert di
Luigi Taglienti:
Tartufo di tiramisù, vera esplosione di gusto. Questi gli altri piatti presentati:
Pasta fredda in frisor di
Eugenio Boer,
Risotto al limone con sugo d’arrosto e polvere di liquirizia di
Daniel Canzian,
Ceviche di pesce con cipolla e bergamotto di
Caterina Ceraudo. Sponsor della manifestazione sono stati
Illy, Pasta Zara, Acqua Dolomia, Prosecco Doc ed
Ersa, l’agenzia regionale per lo sviluppo rurale, che ha procurato i prodotti del territorio.
Ora si lavora già per la prossima edizione, quella affiancata a Barcolana numero 50. Sarà stupefacente.