In quanti sanno che l’Italia è il maggior consumatore di stoccafisso norvegese del mondo? Un legame forte e duraturo quello che lega Italia e Norvegia sin dal 1400 quando, grazie all'attivo commercio tra le Fiandre e il Nord Italia, fu esportato dalle isole Lofoten e Bergen.
Come spesso capita tutto nacque per caso: il capitano Pietro Querini, un aristocratico veneto, nel 1432 naufragò nei pressi della Manica a causa di una tempesta che continuò per settimane, trascinando le scialuppe di salvataggio fino alle isole Lofoten. Qui, il capitano e pochi membri sopravvissuti dell’equipaggio furono salvati dai pescatori locali. Durante il soggiorno su queste isole, Querini scoprì la lavorazione e l’utilizzo dello stoccafisso. La leggenda racconta che i primi stoccafissi giunti in Italia furono portati proprio da Querini al suo rientro in patria (leggi qui un nostro approfondimento).

Insalata di patate, stoccafisso e puntarelle
Quest’anno il
Norwegian Seafood Council (
Norge), ente parastatale che promuove e tutela i prodotti ittici norvegesi in tutto il mondo, ha premiato lo chef bistellato di origine franco-calabrese
Anthony Genovese con il titolo di
Ambasciatore dello Stoccafisso di Norvegia 2016, premio attribuitogli per le caratteristiche della sua
cucina capace di unire tradizione e innovazione, profumi, sapori e che ha saputo distinguersi per la creatività nell’utilizzo dello stoccafisso. L’ambasciatore di Norvegia in Italia
Bjørn T. Grydeland ha spiegato di essere fiero di premiare
Genovese, «chef in grado di emozionare con una cucina che ha fatto della eterogeneità e del rispetto per le materie prime il suo punto di forza».
E lui di rimando: «Le mie origini calabresi mi hanno sempre accompagnato in tutto il mio percorso e ho avuto modo di conoscere la cucina e il cibo di tutto il mondo ma essere qui a rappresentare un prodotto così lontano ma che è diventato parte della tradizione della cucina italiana è per me un grande orgoglio. Lo stoccafisso è ingrediente a cui sono molto legato a livello affettivo. Mi ricorda la mia infanzia in Calabria e i miei nonni. Tutti gli anni infatti per Natale la mia famiglia metteva in tavola lo stoccafisso e mio nonno si occupava del rituale di preparazione del piatto, partendo proprio dal prodotto secco che ammollava lui stesso».

Ravioli di stoccafisso, brodo di pomodoro del piennolo
In occasione della premiazione avvenuta lo scorso 23 novembre presso il ristorante
Il Pagliaccio di Roma, lo chef ha presentato un menù interamente dedicato ai migliori prodotti ittici della Norvegia (merluzzo, salmone e stoccafisso) con ricette originali, creative e ben equilibrate.
In un clima rilassante e conviviale nella splendida cornice del ristorante che ben riflette l’anima e la filosofia dello chef Genovese, la cena è iniziata con intriganti finger food di benvenuto accompagnati da champagne Joseph Perrier Blanc de noirs 2008 che hanno dato il via alla serata. Contaminazioni romane per l’Insalata di patate, stoccafisso e puntarelle cui è seguito il Salmone (appena scottato) con mela fresca e riso alla piastra croccante.

Merluzzo con crema di zucca e nocciole
L’ha fatta da padrone il primo piatto a base di stoccafisso di Norvegia, i
Ravioli di stoccafisso, brodo di pomodoro del piennolo, delicati e ben bilanciati, per proseguire con un
Merluzzo con crema di zucca e nocciole, dalla cottura perfetta, il tutto bagnato da una
Ribolla Gialla Astolfo Ducato Longobardo 2014. In chiusura il dolce con una
Mousse di castagne e salsa di kumquat in un alternarsi dolce e acido meraviglioso accompagnato da un passito
Vertemate Mamete Prevostini 2013.
Il nuovo "ambasciatore dello stoccafisso di Norvegia" ha ricevuto il testimone da Felice Lo Basso, chef del Felix Lo Basso a Milano che è stato insignito della stessa onorificenza nel novembre 2015.
Noi però eravamo stati da Genovese anche qualche giorno prima, per un pranzo di altissimo livello. Vedi i piatti nella nostra fotogallery.