Da Osteria Ponte Pietra a Verona, sulle sponde dell'Adige, non si può rimanere indifferenti davanti all'armonioso contrasto di stile tra art nouveau tedesca, mobili classici antichi, quadri post moderni e travi a vista, con tanto di sedie con bracciolo alto in pelle e borchie, rigorosamente battute a mano.
Impossibile non rimanere rapiti dal fascino del fiume che scorre proprio a lato e sotto il ristorante; ma quello che davvero rimane impresso nella memoria e nell'immaginario sono gli affreschi dei pescatori che un tempo attraccavano le loro imbarcazioni a livello della cantina e della cucina.
Un tavolone antico dove effettuare degustazioni, circondati da un vero muro di etichette pregiate, che si ricongiunge con la volta a botte della sala, con tanto di fondamenta romane a vista, che solo veri appassionati potrebbero selezionare.

I proprietari, non a caso, erano prima gli storici avventori della "Bottega del vino", un'istituzione nel veronese. Lì vicino alla minuscola cucina dove lo chef
Michael Silhaví e altri 3 aiutanti, a metà tra contorsionisti e cuochi, preparano piatti della tradizione veronese, ma con una precisa ricerca sulla leggerezza e l'estetica.
Sarebbe interessante capire come il coordinamento tra i corpi in quegli spazi angusti incroci il processo che porta alla fine al piatto finito. Nulla di trascendentale, è un ristorante, ma anche un'osteria, un po' più patinata rispetto all'accezione comune che se ne dà. Si estende in verticale su 3 piani, con i suoi 45 coperti più i circa 30 che d'estate godono della vista sul ponte omonimo e sul Teatro Romano. Si trova nel cuore di Verona, città dagli eleganti marmi rosa e dalle innumerevoli torri.

Pasta di fagioli croccante
Dalla scuola di
Giancarlo Perbellini, un punto di riferimento assoluto a Verona con le sue due stelle Michelin,
Michael Silhavì ha appreso tecnica ed estro e si permette di usare i classici ingredienti del territorio con tecniche nuove. E' poi partito per Budapest, passando da Londra a
Zafferano (1 stella Michelin), continuando a collezionare esperienze stellate a
La Peca e
La Fontanina una volta tornato in patria.
Si parte dalle
Chips di riso all'amarone con crema parmigiano o con la
Pasta e fagioli croccante ad accogliere gli affaticati pellegrini. In barba alla classicità e sacralità del risotto,
Michael riproduce il classico
Risotto al tastasal (pasta di salame), aggiungendo il rafano, perfettamente calibrato, raperonzolo e crumble di parmigiano, usando quindi sapori decisi che vengono però ammorbiti dall'amido del riso, all'onda.

Risotto al tastasal con rafano, raperonzolo e crumble di parmigiano
Interessanti spunti gustativi e picchi di sapore che non stufano e non appiattiscono la degustazione. Altro cavallo di battaglia, per ripercorre la tradizione gastronomica veronese con un tocco di creatività, è il
Cremosissimo di fegatini, polenta, radicchio e caffè, che
Michael ha portato anche alla selezione
Chef Emergente organizzata da
Witaly e dal critico gastronomico
Luigi Cremona.
Quando si lascia l'
Osteria Ponte Pietra, chiudendosi alle spalle la pesante e antica porta di legno, sembra improvvisamente di essere tornati alla contemporaneità, come svegliati all'improvviso dalla visione un sogno più che reale. Resta solo il grifone, simbolo del ristorante, a guardare altero, fiero della propria eleganza.
Osteria Ponte Pietra
via Ponte Pietra, 34
Verona
+39.045.8041929
info@ristorantepontepietra.com
Chiuso tutta la domenica
Prezzi medi à la carte: antipasti 16, primi 16, secondi 23, dolci 6 euro