"Nella tempesta abbiamo saputo navigare": a conti fatti, la frase (copyright Cristiano Piccirillo, chef-patron della Masardona a Roma) che era stata adottata come slogan per Identità Milano 2022 si è rivelata profetica, ovverosia perfetta anche per sintetizzare il bilancio finale del congresso stesso. "Nella tempesta abbiamo saputo navigare": noi d'Identità non c'aspettavamo - invero nessuno poteva aspettarselo - di dover svolgere la diciassettesima edizione della kermesse in un contesto così difficile, con la pandemia ancora a mordere e inoltre con il settore (ma no: il mondo intero) stordito, preoccupato e incerto di fronte a una ulteriore grave crisi sopraggiunta, quella internazionale innescata dal conflitto in Ucraina. Eppure, nonostante tali buriane, nonostante le mille difficoltà del dover veleggiare a vista tra flutti spaventosi - senza volersi però ridurre al piccolo cabotaggio, ma puntando sempre con decisione alla meta - a conti fatti Identità Milano 2022 non solo è stato un successo superiore alle ragionevoli previsioni, quasi avesse riportato le lancette indietro di due anni e mezzo, quando il barometro segnava solo cielo sereno. Non solo, dicevamo: infatti, nel contempo, le lancette di cui sopra sono andate anche avanti. Mai come questa volta - e sarà così anche nelle prossime edizioni, vedrete - ci sono stati relatori nuovi, giovani, insomma è stato dato tantissimo spazio alla new wave che spinge dietro i maestri; mai come quest'anno, ancora, al congresso la comunicazione in tutte le sue forme è stata centrale e di grande successo, approfondiremo questo aspetto nei prossimi giorni. In ciò, peraltro, andando ad aderire alla matrice stessa di Identità, che è quella di raccontare la ristorazione italiana e accompagnarla nel suo sviluppo.

Sorridono dunque
Paolo Marchi e
Claudio Ceroni, che
Identità Milano hanno creato nel 2005. Questa volta si son presi un bel rischio, c'è da dire: «Però era doveroso, occorre avere un po' di coraggio - sottolinea
Marchi - In questi due anni ci siamo mossi nell'assoluta emergenza. Ricordiamoci cosa abbiamo passato: un percorso a ostacoli. È come se un atleta abituato a correre i 200 metri in pista si fosse ritrovato a disputare una gara di cross country. Abbiamo lavorato su qualcosa che non sapevamo se sarebbe poi andato in scena o no (solo nel 2020 tre edizioni già organizzate sono saltate, una di seguito all'altra,
ndr). Anche in questa edizione, a causa della pandemia, alcune lezioni sono state cancellate all'ultimo secondo, penso a quella di
Niko Romito, o a quella dei ragazzi de
Il Giglio di Lucca». Ma ha vinto la determinazione.
Marchi: «Quando tutt'intorno le cose sembrano preoccupanti, se anche tu ti fermi, se non reagisci, vai solo ad alimentare una spirale di negatività senza fine».
Identità ha reagito, «avevamo un po' persino il dovere morale di metterci in gioco, pur se le date disponibili non erano perfette. Così dovrebbero operare anche gli altri attori come noi, perché siamo punti di riferimento. Ed è troppo facile fare gli splendidi quando le cose vanno bene». Ecco: la
decisione di fare è stata premiata.
Conferma Ceroni: «Non era affatto scontato l'esito d'Identità 2022 come evento dal vivo, perché non siamo ancora in tempi normali. C'erano tante incognite, non pensavamo a un percorso così accidentato». Aggiunge Marchi: «Il tema "Il Futuro è oggi" era stato scelto mesi fa, quando il Covid sembrava decisamente retrocedere e la guerra nell'Est era ancora solo un'ipotesi di alcuni analisti-Cassandre». "Il Futuro è oggi" sembrava quindi una facile affermazione di fiducia: il peggio è passato, ora scateniamoci! E invece... Ceroni: «E invece non è andata così, ma oggi è diventato un tema ancora più complesso e centrale. E proprio in virtù di ciò possiamo dirci molto soddisfatti. Per molti motivi».
Primo: «I nostri relatori hanno presentato contributi credo più interessanti che mai, di qualità assoluta. E questa ricchezza non è venuta solo dal mondo della gastronomia, abbiamo allargato l'orizzonte. Abbiamo aperto il congresso con un intervento illuminante di Davide Rampello: ha citato Sant'Agostino, "Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere". Poi è arrivato Massimo Bottura che ci ha detto: "Esiste solo il futuro nella mia testa". Sono concetti diversi, che strutturano però un pensiero dinamico, ne esprimono tutte le sfaccettature, possono convivere solo in un ambiente vitale come quello di Identità Milano. E sono inoltre funzionali a un evento che già ha saputo rinnovarsi e continuerà a farlo, penso agli interventi extra-cucina del primo giorno ("Meno ricette, più idee, lo facciamo da qualche anno", dice Marchi, ndr) quasi fossero piccoli Ted conclusi con l'intervento prestigioso di Marco Bizzarri, ad di Gucci».

Secondo motivo del successo: «Prima eravamo "solo" una grande piazza dove gli chef, i ristoratori, i tanti professionisti del settore, il mondo del giornalismo che ruota loro attorno - ma anche quello più generalista - e le aziende di prodotti di qualità potevano ritrovarsi - continua
Ceroni - È ancora così, lo sarà nei prossimi anni, lo testimoniano i tantissimi che hanno preso parte a questa edizione 2022, accolti da un layout del MiCo che "allargato gli spazi" e consentito una fruizione più a misura d'uomo, come lo stesso
Bottura ha sottolineato. Ma oltre a quanto detto c'è di più: cresce molto anche la piazza virtuale, l'audience dell'evento, la comunicazione che generiamo direttamente e indirettamente, i tantissimi contenuti che veicoliamo». Come accennato, ne riparleremo presto, fornendo anche i numeri.
Altro motivo di contentezza: la capacità che Identità Milano 2022 ha di nuovo dimostrato di proporsi come luogo dove sboccia la nuova generazione di chef, italiani e internazionali, e di proporli al pubblico. C'era una sezione appositamente dedicata a loro, ma la nuova linfa ha vivificato tutti i tre giorni. Qualche nome? Paolo Griffa, Titti Traina, Davide Marzullo, Emanuele, Maicol e Valerio Izzo, Antonio Ziantoni, Zineb Hattab, Pierluigi Fais, Christian Mandura, Alain Locatelli, Chiara Pavan, Davide Guidara, Carlo Sebastiani, Matteo Casone, Matteo Metullio, Davide De Pra, Alessandro e Filippo Billi, Antonio Biafora, Fatih Tutak, Xinge Liu, Valerio Serino e Lucia De Luca, Himanshu Saini, Richard Abou Zaki, Pierpaolo Ferracuti, Pier Daniele Seu, Gianni Di Lella, Angelo Rumolo, i ragazzi di Big Mamma, Jorg Giubbani, Guglielmo Paolucci e Zuo Cuibing, Jessica Rosval e Zouhaira Mahmoudi, Davide Di Fabio, Riccardo Forapani, Sara Nicolosi e Cinzia De Lauri... E non parliamo di tutto il mondo della mixology che dialoga con la cucina!
Anzi parliamone. Dice Marchi: «Ho un rammarico, non aver potuto sviluppare un programma relativo alla sala come nelle scorse edizioni. Ma torneremo a farlo, questo è sicuro. In compenso, sono felicissimo della crescita di Identità Cocktail e in generale di questa realtà che la sezione va a raccontare».
E a proposito de "il meglio e il peggio", conclude
Marchi, «se devo indicare una lezione che mi è piaciuta moltissimo, mi viene in mente quella di
Joxe Mari Aizega, direttore del
Basque Culinary Center a San Sebastián, in Spagna. Ci ha presentato progetti incredibili, una scommessa feroce sul futuro. E ci ha ricordato: “I congressi sono importanti per condividere e sapere cosa sta accadendo in altri luoghi. E, soprattutto, per creare una comunità gastronomica”. Bellissimo». Anche
Identità continuerà a scommettere sul futuro: lo abbiamo evidenziato qui ma terminiamo con un'ulteriore prova. Per la prima volta sono state rese note le date del prossimo appuntamento e addirittura di quello successivo, quindi 28-30 gennaio 2023 per la kermesse numero 18 e poi, nella numero 19, «concluderemo la nostra lunga marcia tra le difficoltà di questi anni tornando alla nostra canonica collocazione» (
Ceroni), dunque a marzo, da sabato 9 a lunedì 11. Segnare in agenda.