11-10-2021
Davide Cassi e Paolo Brunelli sul palco di Identità Milano 2021 (tutte le foto sono di Brambilla Serrani)
Nella giornata che Identità Milano 2021 ha dedicato al gelato, nella sezione da sempre realizzata in collaborazione con Motor Power Company e la sua mantecatrice Principessa, abbiamo assistito a un incontro proficuo, intrigante, tra due protagonisti piuttosto diversi tra loro. Un fisico della materia, Davide Cassi, che insegna all’Università di Parma, dove ha fondato e dirige il Laboratorio di Fisica Gastronomica e lo spin-off Future Cooking Lab, e un gelatiere marchigiano, Paolo Brunelli, tra i più ispirati interpreti del gelato contemporaneo in Italia.
Il gelato "estemporaneo"
Origini dell’azoto liquido
«L’azoto liquido non ha certo avuto origine in contesti legati al mondo del cibo - racconta Cassi - ma arriva nei laboratori scientifici alla fine dell’’800. Un liquido freddissimo (-195,8 gradi), prodotto liquefacendo l’aria e separando l’ossigeno, che è rimasto inutilizzabile fino a quando non è stato inventato il contenitore per conservarlo (poiché evaporava a temperatura ambiente). Per un impiego alimentare dell’azoto liquido bisogna arrivare agli anni ’60 del ‘900, quando l’industria lo sperimenta per surgelare gli alimenti, intuendo i vantaggi dell’abbattimento istantaneo di temperatura sui cibi».
Il gelato all’azoto liquido: peculiarità e nuove frontiere
Lungi dall’essere solo una questione di velocità, l’abbattimento istantaneo di temperatura di un composto porta con sé caratteristiche specifiche del prodotto finito. Mentre un pool formato da uno chef e due scienziati, collaboratori del Future Cooking Lab, sale sul palco con un grande termos contenente azoto liquido per mantecare la prima crema, Cassi entra nel vivo di queste peculiarità: «L’impiego dell’azoto esalta alcuni sentori, non solo gradevoli, ma anche i difetti, per esempio quelli generati da conservanti e neutri che risulteranno molto sgradevoli al palato. Già questo pone dei limiti alla lavorazione del gelato industriale. Anche il sapore della farina cruda in una crema pasticciera verrà amplificato, laddove una mantecazione classica invece ne smusserebbe i difetti». Nel processo di mantecazione tradizionale infatti avviene una cristallizzazione del composto di partenza, che produce un gelato più "freddo" in bocca, stemperandone i difetti. «Anche l’amaro va gestito con grande cautela se si impiega l’azoto, lo si è visto sperimentando con la birra per esempio, che produce un gelato immangiabile».
La mantecazione tradizionale
«La distinzione linguistica tra gelato e ghiacciato esiste solo in italiano - osserva Cassi - e non a caso l’Italia è il paese in cui è stato inventato il gelato, perché corrisponde anche ad una differenza concettuale. Il ghiaccio è un cristallo rigido, che si forma dall’acqua quando va sotto zero. Il gelato è freddo come il ghiaccio, ma non duro allo stesso modo. Come si crea una crema solida, molto fredda, ma non ghiacciata? Attraverso un movimento rapido, uno sbattimento del composto, che evita la formazione di cristalli grandi, ovvero la tecnica con cui lavora la mantecatrice tradizionale».
di
Romana, classe 1977, ha lavorato al Gambero Rosso come curatrice della guida Gelaterie d’Italia per due edizioni. Le piace raccontare storie di persone (contadini, casari, cuochi e artigiani…). Neonata contadina e apicoltrice, alterna al lavoro alla scrivania, la vita di campagna insieme a cani, conigli, asini e galline, tutti parte di una grande famiglia. Instagram @agricolaperpassione
Paolo Brunelli, della Gelateria Cioccolateria Brunelli a Senigallia (Ancora), Luca Villa, pasticciere del ristorante Imàgo dell'Hotel Hassler a Roma e Omar Busi, docente e consulente di pasticceria saranno i tre protagonisti di Identità Dolce, la sezione di Identità Milano 2024 dedicata ai grandi maestri del dessert in tutte le sue forme. Appuntamento al MiCo domenica 10 marzo in Sala Blu 2 a partire dalle ore 15.10.
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Paolo Brunelli, apripista della lezione di Identità Gelato a Identità Milano 2023
Foto di gruppo per la riapertura della Gelateria Paolo Brunelli, in via Carducci 7 a Senigallia. I primi gelati sono stati serviti sabato 20 maggio