È partita ieri sera - anzi, è proprio andata in onda - una nuova importantissima collaborazione di Identità Golose, questa volta con una delle trasmissioni televisive più celebri e popolari di sempre: Striscia la notizia. Da ieri, appunto, e a cadenza settimanale, le telecamere del programma condotto da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti (Canale 5, ore 20,35) racconteranno i più iconici piatti dell'alta cucina nazionale; lo faranno facendosi guidare dall'esperienza e dalla verve di Paolo Marchi, fondatore e curatore di Identità Golose, in questo caso calatosi nelle vesti di vero e proprio cicerone nel mondo del food con la nuova rubrica Capolavori italiani in cucina.
Così i responsabili di Striscia presentano il format:
"Uno spazio curato dal giornalista enogastronomico Paolo Marchi, fondatore nel 2005 insieme a Claudio Ceroni di Identità Golose, il primo Congresso Internazionale di Cucina e Pasticceria d’Autore in Italia".

Ernesto Iaccarino con Paolo Marchi sugli schermi di Striscia la notizia. Le registrazioni sono avvenute a Identità Golose Milano, primo hub internazionale della gastronomia
Ogni appuntamento con
Capolavori italiani in cucina vede protagonista un grande chef, un pasticcere o un pizzaiolo. Si racconteranno, guidati da
Marchi, partendo da un loro piatto simbolo. Ieri sera
Marchi ha incontrato ad esempio
Ernesto Iaccarino, figlio del grande chef
Alfonso e chef del pluristellato ristorante
Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi (Na), «una dinastia che è orgoglio nazionale», come ha chiosato
Marchi (
clicca qui per vedere come è andata).
In un frizzante dialogo a due, tra aneddoti, rievocazione e lavoro ai fornelli, il fondatore di Identità e Iaccarino junior hanno narrato ai milioni di telespettatori davanti al video un celeberrimo capolavoro culinario del Don Alfonso, il Vesuvio di rigatoni, classico esempio di trasformazione di un piatto tradizionale della cucina napoletana, la pasta al forno, in portata di alta cucina. «Si tratta di un timballo pensato da Alfonso Iaccarino negli anni Ottanta e attualizzato da suo figlio Ernesto da una decina d'anni a questa parte», ha sottolineato Marchi.
Ernesto Iaccarino ha ricordato la nascita della prima pensione degli
Iaccarino a Sant’Agata sui Due Golfi, nel 1890, a opera del suo bisnonno; poi la svolta del 1973, «quando papà decide di dedicare anima, corpo e tutte le sue energie a ciò che era (ed è,
ndr) la sua grande passione, il cibo. A un certo punto, negli anni Ottanta, abbiamo pensato: perché non provare a proporre una grande cucina utilizzando i 3mila anni di storia del Mezzogiorno d'Italia e i prodotti di questa terra? Noi abbiamo una fortuna: il Vesuvio, col suo microclima. È la natura che ti aiuta a realizzare piatti straordinari».
Sono state anche ricordate le tappe degli Iaccarino in tutto il mondo, «avete portato i vostri piatti in tutti i continenti» (Paolo Marchi): Macao in Asia, la Nuova Zelanda, Toronto in Canada, Marrakech in Marocco. Insomma un ritratto a tutto tondo della storia di una famiglia e di un territorio, attraverso un piatto simbolo. Tra l'altro proprio ieri il Don Alfonso si è laureato miglior ristorante in Italia e terzo al mondo per la prestigiosa La Liste, classifica dei top restaurants basata sulla raccolta di oltre 600 guide e pubblicazioni attendibili e di recensioni online.

Realizzazione del Vesuvio di rigatoni
Tutte le ricette presentate dai vari chef nel corso della rubrica saranno consultabili sul sito di
Striscia la notizia. Qui
trovate dunque quella del Vesuvio di rigatoni, «piatto complesso, con molti ingredienti: uova sode, polpette, ragù, salsa di mozzarella, rigatoni, salsa di basilico, piselli, ricotta. Ma rispetto agli anni Ottanta lo abbiamo reso più elegante».
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