«Dice Aristotele che quando uno scambio è giusto si svolge nel Tempio delle Grazie». Stefano Baia Curioni cita il filosofo greco discorrendo del rinnovo dell’alleanza tra la Fondazione Palazzo Te, che dirige, e Villa della Torre, monumento storico e omonima cantina vinicola di proprietà della Famiglia Mastella Allegrini. Sedute di fronte a lui, alla tavola di Identità Golose Milano, c’erano Marilisa Allegrini, che di Villa della Torre è diventata proprietaria dal 2008, e la figlia Caterina Mastella Allegrini, direttrice marketing della residenza-cantina. L’occasione è stata la presentazione del vino Camera di Amore e Psiche, Lugana Doc di Villa della Torre, impreziosito da due etichette: la favola di Amore e Psiche tratta dalla “Metamorfosi” di Apuleio che nella stanza viene narrata sulla volta e nelle lunette per il formato da 0,75 litri, e l’affresco dedicato ai preparativi di un banchetto in campagna sui formati da 1,5 e 3 litri.

Stefano Baia Curioni con Marilisa e Caterina Allegrini
Un legame nel nome dell’arte di Giulio Romano. Per risalire alla genesi dell’alleanza tra
Palazzo Te e
Villa della Torre, che ai giorni nostri è un proficuo incontro tra pubblico e privato nel nome dell’arte e della cultura enoica, bisogna tornare alla fine del 1400. Fu allora che l’architetto Giulio Romano e i suoi allievi progettarono entrambe le residenze le cui facciate vengono ritratte insieme come in un gioco di specchi nel logo che suggella la collaborazione partita un anno fa con il vino
Camera dei Giganti Valpolicella Classico Superiore DOC 2020. «Il vino
Camera di Amore e Psiche è un secondo viaggio in cui l’arte e la cultura del vino dialogano diventando un efficace strumento di valorizzazione l’uno per l’altro. Un progetto multidisciplinare che può incuriosire e stimolare l’attenzione degli appassionati così come dei neofiti», dice
Caterina Mastella Allegrini.
In termini pratici chi visita
Palazzo Te può acquistare il vino nello shop della casa-museo, mentre chi è ospite a
Villa della Torre può acquistare i biglietti d’ingresso per Palazzo Te e le sue mostre (fino al 7 gennaio in programma un’esposizione su Rubens a cura di
Raffaella Morselli con la collaborazione di
Cecilia Paolini). «Questo progetto che mette al centro il connubio storia dell’arte e vino, ci rende profondamente orgogliosi e ci emoziona perché rende protagoniste le due anime di cui
Villa Della Torre è portavoce ogni giorno», ha aggiunto
Marilisa Allegrini, Cavaliere del Lavoro che nel 2008 ha acquisito la proprietà di Villa della Torre di Fiumane che versava in uno stato di abbandono dichiarandosene "custode".

Camera di Amore e Psiche Lugana Doc

Camera dei Giganti Valpolicella Classico Superiore DOC
A cena con Giorgio Pignagnoli. Il modo migliore per esaltare i vini è il perfetto abbinamento. A esaltare coi suoi piatti il Lugana Doc
Camera di Amore e Psiche e il Valpolicella Classico Superiore Doc 2020
Camera dei Giganti ci ha pensato
Giorgio Pignagnoli, chef del
Nove a Villa della Pergola, ad Alassio. «Questa cena è stata la piacevole conclusione di una stagione ricca di soddisfazioni», afferma
Pignagnoli che, dopo gli anni frenetici in giro per l’Italia e per il mondo, in Liguria si è reimpossessato dei propri tempi.
Spiega lo chef: «Prima di decidere cosa portare per la cena di Identità ho assaggiato i vini in abbinamento. Alcuni piatti che avevo in carta si sono prestati molto bene come la Quaglia in salsa fricassea, tortino di biete al limone la cui acidità citrica insieme alla parte grassa data dal fegato grasso e dal tuorlo della salsa fricassea si abbinava perfettamente con la Lugana Doc Camera di Amore e Psiche. Il Riso Riserva San Massimo mantecato alla prescinsêua, noci e borragine che avevo in carta lo scorso anno in versione più fresca con una maionese d’ostrica, l’ho proposta in chiave più autunnale e “pansotta” in modo che ci sposasse sia con la Lugana che con il Valpolicella Camera dei giganti. Il Petto di anatra al rosa in salsa poivrade, sedano rapa, pere e tamarindo, piatto pepato e speziato era perfetta da accostare al Villa Della Torre Amarone della Valpolicella Classico Docg 2019 e, infine, il Grano saraceno, caramello e caffè ci stava col passito Poggio Al Tesoro, Teos Petit Manseng Toscana Igt 2016». Anche gli ultimi due vini in abbinamento erano della famiglia Mastella Allegrini.

Quaglia in salsa fricassea, tortino di biete al limone

Riso Riserva San Massimo mantecato alla prescinsêua, noci e borragine

Petto di anatra al rosa in salsa poivrade, sedano rapa, pere e tamarindo

Grano saraceno, caramello e caffè