Per la galassia di Identità Golose, quella del 7 giugno scorso è stata una giornata (corale, intensa, emozionante) interamente dedicata ai vini frizzanti naturali: dalla mattina, con la presentazione della seconda edizione di Bollicine del mondo tenutasi nella prestigiosa cornice del Teatro Manzoni (trovate qui la cronaca); fino a sera, quando, all’hub di via Romagnosi 3, Edoardo Fumagalli - chef di Locanda Margon, ristorante una stella Michelin in quel di Trento e proprietà della famiglia Lunelli - è stato il gran cerimoniere di un percorso degustazione abbinato a cinque etichette le cui cantine sono protagoniste della guida digitale e, giova sempre ricordarlo, gratuita ideata da Cinzia Benzi e Paolo Marchi.

Le bollicine in abbinamento
Il viaggio a tutta bolla è quindi iniziato con il Trentodoc Ferrari Maximum Blanc de Blancs servito in formato magnum e abbinato a un piatto di benvenuto firmato a quattro mani: Tacos di parmigiano e manzetta, ideato dal resident chef di Identità Golose Milano Edoardo Traverso, e Spuma di patata dolce, tapioca ai capperi e crumble di pane allo Chardonnay, proposto da Fumagalli. Due idee golose e non impegnative che ben si sono coniugate alla freschezza e alla fragranza del metodo classico di montagna prodotto dalla famiglia Lunelli che rende omaggio alla prima etichetta commercializzata da Giulio Ferrari nei primi anni del Novecento. Tanto storico, quanto contemporaneo.

Spuma di patata dolce, tapioca ai capperi e Tacos di parmigiano e manzetta

Calamari come in natura, cromìa di vegetali, salsa agra al mortaio
La degustazione è poi proseguita con
Calamari come in natura, cromìa di vegetali, salsa agra al mortaio: un caleidoscopio di colori, profumi, aromi e sapori che ben tratteggia la cifra stilistica del giovane - classe 1989 - chef brianzolo: gusto, precisione e senso estetico. L’abbinamento al
Cava De La Finca 2019 di
Raventós i Blanc - che, coltivando uve fin dal 1497, rappresentano la storia dell’enologia spagnola - funziona, e non poco, grazie alla verticalità dell’assemblaggio
Xarel-lo,
Macabeo e
Parellada, rispettivamente espressioni di identità, versatilità e delicatezza. Esalta e completa sia la componente marina e che quella vegetale del piatto.

Bottoni di uova di trota dolomitica, crescione di fiume e speck
I successivi
Bottoni di uova di trota dolomitica, crescione di fiume e speck (completati da un brodo ricavato dalle lische di trota e speck e da gocce di crema di limoni del Garda) hanno rappresentato un creativo omaggio ad alcune delle tante eccellenze trentine. Un piatto ricco, con ingredienti ben riconoscibili, nel quale grassezza e sapidità conquistano il palato. Perfetto quindi l’abbinamento all’ancora giovane ed esuberante
La Grande Dame 2015: lo Champagne che rappresenta la massima espressione della storia enologica della maison
Veuve Clicquot. Un millesimo che conferma la scelta di un assemblaggio indissolubilmente legato e dominato dal
Pinot Noir, qui al 90% con il rimanente 10% demandato allo
Chardonnay, iniziata con la vendemmia 2008. Un vino fresco e preciso, fine e verticale, improntato su aromi primari e secondari; una
Cuvée de Prestige godibilissima sin da ora, ma che ancor più beneficerà del trascorrere del tempo.

Anatra arrostita, lattuga Santcho-geotjeori, jus d’anatra profumato al berberé, insalatina di papaia al lime
Che
Edoardo Fumagalli, per quanto giovane e caratterialmente morigerato, abbia gran talento e spiccata personalità - forgiati in trascorsi che vanno dal
Marchesino di Milano al
Santini di Edimburgo, dal
Taillevent di Parigi al
Daniel di New York, dalla
Locanda del Notaio in provincia di Como al titolo di
miglior chef emergente per la
San Pellegrino Young Chef Academy nel 2018 - lo ha dimostrato il magistrale e tecnicamente ineccepibile secondo piatto:
Anatra arrostita, lattuga Santcho-geotjeori, jus d’anatra profumato al berberé, insalatina di papaia al lime. Da degustare in silenzio e goderne il più a lungo possibile. Altrettanto inappuntabile l’abbinamento, grazie al
Trentodoc Ferrari Riserva Lunelli 2010, qui in formato
Magnum e, non essendo più in commercio, proveniente dalla collezione privata della famiglia
Lunelli. Per chi scrive, la migliore etichetta della serata: un eccezionale metodo classico da uve
Chardonnay in purezza, espressione della tradizione ultracentenaria di
Cantine Ferrari, che beneficia di una prima fermentazione in botti di rovere austriaco e almeno sei anni di sosta su lieviti selezionati in proprie colture. Giallo dorato, complesso (tostatura, spezie, pasticceria, frutti gialli maturi), fine, armonico e con una lunghissima persistenza aromatica intensa.

Lemon tart, pralinato alle nocciole e cremoso al lime
Dessert con
Lemon tart, pralinato alle nocciole e cremoso al lime abbinato allo statunitense
Pétillant Naturel Grace & Favour 2018 de
La Garagista: prodotto con uve 100%
La Crescent, provenenti da una vigna a cento metri sul livello del mare nei pressi del lago Champlainche in Vermont, e imbottigliato assieme alle fecce fini a prima fermentazione non ancora ultimata. Forse l’abbinamento più azzardato e meno armonico, ma comunque divertente e didattico, soprattutto per chi avesse voglia di scoprire il variegato mondo del
Metodo Ancestrale.

Piccola pasticceria finale: Sfera dorata profumata alla grappa Segnana e Caramellina fredda alla liquirizia