Buon compleanno, Identità Golose Milano! Era il 18 settembre 2018 quando nasceva un progetto unico al mondo, il primo hub internazionale della gastronomia, in via Romagnosi 3, pieno centro del capoluogo lombardo. Calcolando il periodo di ferie estive, le celebrazioni per questa prima candelina cadevano proprio oggi e sono infatti scattate stamane, con una affollatissima conferenza stampa - la sala Ovale è grande, ma non è bastata - che ha visto protagonisti tanti chef ma innanzitutto Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose, e Claudio Ceroni, suo socio d'idee e mente imprenditoriale di tutto il mondo targato IG.
Quest'ultimo è un lombardo pragmatico e concreto, uomo di quelli solidi, che paiono tutti d'un pezzo. Ma la voce gli si è increspata, ricordando - l'architetto Egidio Tordera al suo fianco - i sette lunghi mesi di lavori all'ex sede della Fondazione Feltrinelli, destinata (con scommessa mica da ridere) a diventare una struttura del tutto originale, un inedito nel panorama dell'alta cucina internazionale.

Claudio Ceroni, Andrea Amato, Claudio Scavizzi, Paolo Marchi
Sfida cui si era giunti dopo il successo di un format in parte simile, quello di
Identità Expo durante l'Esposizione Universale meneghina del 2015, ma che pure presentava molte incognite. Oggi, si può brindare al successo: «È per noi un piacere oggi poter rivendicare con forza quello che abbiamo fatto - ha ricordato
Ceroni - Nulla era scontato, questo è un modello che non ha eguali al mondo. E dunque ringraziamo i tanti che ci hanno creduto fin dall'inizio, diventando partner di un progetto tanto innovativo».
Il bilancio, un anno dopo, è roseo: «Il nostro scopo finale è ed è sempre stato quello di produrre comunicazione, in questo caso sul mondo dell'alta cucina. Sbirciando la ricchissima rassegna stampa che riguarda Identità Golose Milano, capiamo di aver fatto centro. Questo è diventato una casa per i grandi chef e un luogo per eventi straordinari», ne sono stati ricordati alcuni: la presentazione dell'edizione italiana di Esquire, con Massimo Bottura; gli appuntamenti con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba; i festeggiamenti per gli Ambrogini d'Oro attribuiti allo stesso Bottura e a Claudio Sadler; lo storico quattro mani dello chef modenese con Alain Ducasse, per raccogliere fondi a favore di Food for Soul; la serata di beneficienza per dare un aiuto concreto agli sfollati del Ponte Morandi; la conferenza voluta dall'Ente Risi, che ha riunito per la prima volta tutte le principali aziende risicole nazionali...
La parola è quindi passata a
Paolo Marchi. Ha provato a tracciare in pochi minuti un percorso gastronomico unico, che ha visto come protagonisti circa cento diversi grandi che: «Penso ad
Antonello Colonna, che è qui con noi: è venuto due volte a cucinare qui da noi a Milano, ora è atterrato in questa città con un suo locale, qui vicino. Penso alle tante serate che hanno avuto come protagonista la Sicilia, una regione che piace da pazzi: per le cene di
Ciccio Sultano e quelle di
Corrado Assenza avremmo potuto mettere anche tavoli in strada, tante erano le prenotazioni. Penso al
Mandarin Oriental che è dietro l'angolo, ma ha celebrato l'apertura del suo nuovo indirizzo sul lago di Como proprio qui da noi, con
Antonio Guida e
Vincenzo Guarino».
«Penso ancora a
Marco Stabile, che ci ha raccontato la sua bistecca perfetta. A
Moreno Cedroni che per primo è stato nostro ospite per quattro cene, firmando in sostanza l'avvio di questa attività. Alla settimana
veg con
Simone Salvini e
Daniela Cicioni. Ai tre fratelli
Liu, che hanno raccontato gli altrettanti loro ristoranti. A
Philippe Léveillé, proprio a
IGM abbiamo scoperto la sua svolta pro-extravergine. E penso ad
Andrea Ribaldone, una mano d'oro: coordina la brigata qui in Romagnosi, era con noi anche a
Identità Expo, e con lui c'era
Domingo Schingaro, ora stellato in Puglia...». Applausi per
Ribaldone, per il suo fido
Alessandro Rinaldi, chef a
IGM. E a
Franco Pepe, «uomo umile come solo sanno essere le grandi persone, quelle che hanno davvero qualcosa di speciale», lui propone stabilmente in via Romagnosi le sue pizze.

Moreno Cedroni, Igor Maiellano, Paolo Brunelli

Franco Pepe, Alessandro Rinaldi

Andrea Ribaldone, Claudio Ceroni, Salvatore Iandolino
L'elenco sarebbe potuto proseguire, ma il pensiero è andato subito al futuro: «Continuiamo a programmare grandi appuntamenti». Tali saranno, tanto per citarne qualcuno, il quattro mani con
Lopriore-Gorini, l'altro con
Camanini-Perdomo, la "prima volta" di
Antonino Cannavacciuolo... Il tutto, come ha ricordato
Ceroni, in quella «che è anche una grande palestra», grazie all'accordo con
Job Training che porta a
IGM i migliori studenti degli istituti alberghieri italiani, per programmi formativi di due intense settimane. Commento degli interessati: «Un percorso magistrale».
E inoltre: c'è la collaborazione con Alma per le masterclass "Il ristorante del futuro". Quella con Felicetti per Identità di Pasta tutto l'anno, prossimo step il 23 ottobre con Andrea Berton. I 250 abbinamenti studiati dal sommelier Andrea Polini con i vini dei tanti partner: Guido Berlucchi, Wine Tip, Moët Hennessy, Allegrini. Gli altri accordi: San Pellegrino, Valrhona, Berto's, Caraiba, Lavazza, Petra Molino Quaglia, Longino & Cardenal, Oberto, Zafferano 3 Cuochi, Riso Buono, Waveco, Olitalia, Galloni, Antonella Bondi, Cappellini, Davide Groppi... E poi The Fork, che proprio a IGM studia lo sviluppo del proprio sistema di prenotazione online.
Tra poche ore una cena esclusiva celebrerà ulteriormente questo primo anno, con i piatti di
Moreno Cedroni, Franco Pepe, Andrea Ribaldone e
Alessandro Rinaldi. E le cucine di via Romagnosi continuano a sfornare ricette che proprio a
IGM sono dedicate: lo
Spaghetto Milano, la
Milanese Identità, la pizza
Identità in Pizza, il cocktail
Identità Milano, presto sarà disponibile anche un hamburger
Identità.
La conferenza volge al termine, ma
Ceroni annuncia il momento più importante: «Il fattore umano è ciò che ci fa andare avanti» e sfilano davanti al pubblico i componenti della brigata e dello staff. Applausi per tutti.