Adesso che tutti lo sapevano che sarebbe tornato primo il Noma di Redzepi, la domanda che a Londra viene spontanea è: meglio due volte di fila terzo o una volta primo e l’anno dopo secondo? Traduzione: è più contento Massimo Bottura, sempre medaglia di bronzo ai 50Best, o i fratelli Roca che tornano subito secondi, scavalcati da René? Io dico Massimo. Poi è vero che tanti, ma quasi tutti in Italia e pochi fuori, lo pronosticavano primo ma in questo contesto planetario non conta solo la bravura dello chef e della sua squadra, ma vanno pesati anche i vari sistemi che ruotano attorno alle singole realtà. Avete minimamente in mente quante pezze sul sedere ha l’Italia?
Poi è stato bello pranzare all’Istituto italiano di cultura a Belgrave Square, invito firmato Acqua Panna S.Pellegrino. Sui tavoli diverse nostre eccellenze, formaggi e salumi, olio e balsamico tradizionale, pasta, caffè Lavazza e vino, ma questo aumenta la rabbia. Avessimo poco, invece abbiamo tanto, compreso però il peggio intrallazzante a livello politico-amministrativo. Stop.

René Redzepi felice: per la quarta volta il suo Noma a Copenhagen è sul tetto del mondo, scavalcato il Celler de Can Roca
Edizione numero 12. Redezpi pareggia i conti con
Ferran Adrià, quattro volte ha vinto il danese e quattro il catalano, 2006/07/08/09, ma
René ha pure conosciuto il sapore amaro del passo indietro, secondo un anno fa dopo una tripletta. E ieri sera eccolo fare festa senza che nessuno del suo gruppo fosse vestito con elmi vichinghi e folklore simile.
Serata filata via più tranquilla e forse meno carica di pathos rispetto allo scorso anno. Anche a livello tricolore. Tutt’altra carica nel 2013. Nadia Santini sarebbe stata premiata come miglior chef donna al mondo (questa volta è toccato alla brasiliana Helena Rizzo del Mani di San Paolo), Umberto Bombana, tre stelle a Hong Kong con l’Otto e mezzo, era nei primi 50 (39° e ora 67°) e così Davide Scabin, dentro nei 50 (40° gradino per il Combal.zero) e ora fuori per un niente, 51°. Così, con il Pescatore della famiglia Santini che pian piano scivola fuori dai radar, 91°, tre gli italiani in gloria: Bottura terzo, Enrico Crippa del Piazza Duomo ad Alba 39° e Max Alajmo delle Calandre 46°.
C’è da storcere il naso delusi, possibile che il paese della pasta e della pizza non strapazzi tutti, non invada la graduatoria? Possibile, siamo i campioni del mondo del masochismo, del parlar male, dell’improvvisazione.

Jordi Roca, il minore dei tre fratelli Roca a Girona in Spagna. All'edizione 2014 dei 50 Best a Londra è stato premiato come miglior pasticciere al mondo
Non solo questo però: abbiamo troppi bravi cuochi. A parte la massa delle insegne stellate, 329 in tutto, con professionisti come quelli in lista e altri loro pari,
Romito,
Cracco,
Cedroni,
Uliassi,
Cuttaia,
Cannavacciuolo,
Esposito…, si finisce con il disperdersi quando altrove spesso pochi sono e i voti sono tutti per loro. Poi ci sono i giochi dietro le quinte a favore del blocco Spagna/Sud America e Inghilterra/Nord America, più l’immensa Asia. Chi vuole fare affari va dove ci sono i soldi e l’alta cucina gourmet è veicolo di pubblicità per turismo e agroalimentare.
Le note più importanti: premio alla carriera a Fergus Henderson, gran nocchiero del St.John qui a Londra, uno che ha perorato la causa della tradizione anglosassone ben prima di Heston Blumenthal con il Dinner quinto (e che tristezza il Fat Duck 47°, e primo nove anni fa). Jordi Roca miglior pasticciere. Premio degli chef per uno chef al brasiliano Alex Atala. Protagonista del miglior balzo all’insù Virgilio Martinez del Central di Lima, da 50° a 15°, meglio ancora del suo mentore Gaston Acurio, 18°. Miglior debutto nei primo 50 infine per il Gaggan di Gaggan Anand a Bangkok, 17°.

Massimo Bottura e Daniel Humm, rispettivamente il terzo e il quarto nella classifica 2014 dei 50 Best a Londra
La top 10: 1. Noma (era secondo), 2. El Celler de Can Roca (era primo), 3. Osteria Francescana (si conferma), 4. Eleven Madison Park (era quinto, +1), 5. Dinner by Blumenthal (settimo, +2), 6. Mugaritz (quarto, -2), 7. DOM (sesto, -1), 8. Arzak (ottavo era e ottavo rimane), 9. Alinea (era 15°, +6), 10. Infine The Ledbury (13°, +3). La Spagna comincia a indietreggiare, Francia non pervenuta dove più conta e Bottura lì pronto al balzo nel 2015. A ottobre, ad esempio, temporary restaurant all’interno del Claridge’s, stessa operazione fatta un anno fa con Redzepi. Essere a Londra quando si vota fa solo bene.