E sono dodici. La nuova Guida Identità Golose, edizione 2019, completamente online e gratuita come ormai da quattro anni, è stata presentata poche ore fa, sala gremitissima al Gallia di Milano. Sul palco Paolo Marchi e Claudio Ceroni, che Identità hanno pensato, fondato e sviluppato; poi Lisa Casali a presentare l'evento; Gabriele Zanatta, che della guida è il caporedattore; quindi, via via, tutti i premiati, ve li abbiamo già raccontati qui: La Guida IG 2019 sfonda quota mille.

Il manifesto con le impronte digitali di tutti i premiati dalla Guida Identità Golose 2019
Come sempre la presentazione della
Guida è stata anche l'occasione per fare il punto sulla galassia
Identità Golose, in continua espansione.

Claudio Ceroni con Francesco Cerea
Ceroni ha ricapitolato rapidamente: «La
Guida per la prima volta sfonda quota mille insegne raccontate (non recensite: proprio raccontate), con 85 pizzerie, settore cui noi teniamo molto. Un grande successo, in ottobre, sono stati i nostri due eventi negli Stati Uniti, ovvero
Identità New York e per la prima volta
Identità Los Angeles. Abbiamo appena concluso un road show dedicato al mondo della pasticceria e organizzato con
Coin nei
CoinCasa. Cresciamo in questo settore: abbiamo varato da qualche mese la nuova newsletter
Identità Dolce (
clicca qui per registrarsi e riceverla gratuitamente) e tra poche settimane partirà anche
Identità di Gelato. Confermiamo il nostro grande appuntamento con il congresso
Identità Milano, dal 23 al 25 marzo prossimi, quindicesima edizione, il tema sarà
Fattore Umano: costruire nuove memorie. Senza dimenticare,
last but not least, che da settembre scorso siamo partiti con
Identità Golose Milano, il primo hub internazionale della gastronomia, un impegno molto intenso ma che ci riempie d'orgoglio».
Tante novità, insomma. Una anche in queste ore, che riguarda proprio
Identità Golose Milano: la cena esclusiva che vede come protagonisti quattro dei premiati di stamane, ossia
Gianluca Gorini (
il miglior chef, leggi la motivazione),
Karime Lopez (
la miglior chef),
Alberto Gipponi (
sorpresa dell’anno) e
Lucia De Prai (
miglior chef pasticciere).
Finito? Non ancora. Presto sarà di nuovo il tempo di
The Fork Restaurants Awards New Openings by Identità Golose: «Noi non facciamo classifiche, per nostra vecchia scelta, abbiamo sempre cercato di promuovere l'insieme dei protagonisti della cucina italiana. Abbiamo però colto con
The Fork l'opportunità di valorizzare anche le nuove insegne, i giovani ristoranti che si propongono sul mercato per la prima volta, selezionati da un panel che comprende tutti i maggiori chef stellati d'Italia». La prima edizione è stata un enorme successo; la seconda prevede una ulteriore novità, la cerimonia finale a Roma.

Paolo Marchi sul palco con Gabriele Zanatta
Scherza
Paolo Marchi, sul numero di insegne segnalate dalla
Guida Identità Golose 2019:
Ceroni aveva fornito un dato più basso (sono 1.024, 722 italiane e 302 appartenenti a 44 paesi d’Europa e Mondo, quest’anno con 3 paesi new entry: Ecuador, Georgia, Islanda. Le insegne rette da cuochi sotto i 30 anni 58 e tra i 30 e i 40 anni 403, un parziale che attesta la nostra attenzione alla cucina giovane, che contrassegna quasi la metà delle insegne presenti): «Siamo in continuo aggiornamento, l'ultima è entrata stanotte, l'ho scritta io, sui
Tre Cristi di Milano dove è appena arrivato
Franco Aliberti, sono stato a cena da lui sabato. È questo il bello (e il brutto) del web: non ti dà mai tregua, ma ti consente di essere sempre aggiornato. Io vengo dalla carta stampata: una volta che si andava in stampa il lavoro era chiuso, e l'indomani con la copia tra le mani, mentre la televisione e internet nascente continuavano a fornire notizie, avevi l'impressione di avere con te un prodotto già vecchio. L'online ci consente invece di essere sempre freschi: è un impegno maggiore, però con grandi soddisfazioni (leggi qui l'introduzione di
Paolo Marchi alla
Guida Identità Golose 2019:
L’orgoglio intelligente: guidare oltre le immagini).

Foto di gruppo degli autori delle Storie di Gola di quest’anno, segnalazioni di posti del cuore di alcuni dei maitre più importanti d’Italia e del mondo. Nicola Ultimo ha ritratto la sua Milano, Beppe Palmieri Modena e Bologna, Raffele Alajmo (Venezia), Catia Uliassi (Senigallia), Marco Reitano (Roma), Cristiana Romito (Abruzzo), Enrico Baronetto (Londra), Giovanni Alajmo (Parigi), Stefania Giordano (Bilbao), Jonathan Benno (New York)
È il momento delle premiazioni: sul palco viene chiamato
Gennaro Battiloro, per l'esordio del premio al
Miglior pizzaiolo. Poi via via tutti gli altri.
Belle le parole del grande
Ricard Camarena, per lui il riconoscimento come
Miglior chef straniero. Legge poche righe, in italiano: «Sono onorato di ricevere questo premio da una delle guide più influenti di tutto il mondo. Credo sia l'alloro più importante di tutta la mia carriera». Lo riceve da
Sara Peirone, top gastronomy manager di
Lavazza, che propone: «Qui è
Identità che premia gli chef, ma ci vorrebbe un premio di chef e mondo del food per
Identità Golose, per l'importanza del lavoro di team che porta avanti da anni».
Elisabetta Serraiotto, responsabile marketing
Consorzio Grana Padano, le fa eco poco dopo: «È molto bello tutto il sistema che, negli anni, voi di
Identità Golose avete saputo creare». Applausi per tutti, anche per noi.

Giulia Venturelli, pastry chef, in rappresentanza di Valentino Cassanelli, assente giustificato, è in viaggio di nozze (il miglior cestino del pane)