Quando Paolo Marchi, in questo caso per via di un messaggero d'eccezione come Gabriele Zanatta, mi ha chiesto di provare a raccontare le cose più buone assaggiate in questo 2016, così come hanno fatto lui stesso, Carlo Passera e proprio Gabriele, ho iniziato a scorrere il rullino ideale delle fotografie scattate durante le scorribande golose dell'anno appena passato.
E' difficile ricordarsi di ogni cosa, è ancora più difficile trovare spazio per tutto: è stato, non posso che rallegrarmene, un anno pieno di esperienze gastronomiche entusiasmanti. Allora ho provato - e garantisco di non aver barato - a costruire un piccolo calendario in cui, mese per mese, scegliere un ricordo particolarmente significativo. Senza voler fare troppe classifiche, ma semplicemente giocando con la memoria e con lo scorrere dell'anno.
- Gennaio
E' il mese del mio compleanno: per fortuna ho vicino qualcuno che mi vuol bene e che ha organizzato una cena in un ristorante in cui è da circa dodici mesi che ho voglia di ritornare. Marco Stabile sa che ho un conto in sospeso con la Fiorentina che serve nel suo Ora d'aria a Firenze. La cena di un anno fa è stata invece l'occasione per assaggiare il suo impeccabile degustazione. In realtà il festeggiamento è stato doppio (suvvia, era una cifra tonda...) e c'è stato tempo il giorno dopo per un brunch domenicale semplicemente perfetto: è quello che offre Vito Mollica al Four Seasons della capitale toscana. Se amate i buffet, segnatevi di andare almeno una volta a vivere questa esperienza.
- Febbraio
Molte persone più esperte di me mi avevano parlato della mano ispiratissima di Antonio Guida, quando si trovava al Pellicano di Porto D'Ercole. Con il suo arrivo a Milano, al Seta del Mandarin Oriental, ho avuto il piacere di trovare la conferma di queste parole. Già a inizio cena sono rimasto folgorato da un piatto che aveva come protagonista un ingrediente che normalmente guardo con sospetto: il Cavolfiore con salsa al latte di mandorla, succo di yuzu e frutti di mare, invece, me lo ricorderò per parecchio tempo.
- Marzo
E' stato il mese del Congresso di Identità Milano, e come sempre succede, a margine di quelle intense giornate, si organizzano in città delle cene speciali. Speciale è l'aggettivo giusto per quella a cui ho partecipato al Luogo di Aimo e Nadia: dove due uomini altrettanto speciali come Alessandro Negrini e Fabio Pisani hanno creato un equilibrio perfetto tra la storia di questa iconica insegna, la loro voglia di modernità e la ricerca della qualità assoluta delle materie prime italiane. Applausi, sipario.

La pizza. Una delle fette di bontà che propone Franco Pepe nel suo percorso di degustazione
- Aprile
Il
Lido 84 di Gardone Riviera verrà citato due volte in questo “calendario”. La prima è per un pranzo in cui ho assaggiato quel piatto che poi ho anche scelto,
nel pezzo preparato da
Gabriele Zanatta, come il migliore dell'anno passato. Più in generale la cucina di
Riccardo Camanini è stata la sorpresa più bella del 2016.
- Maggio
Come, immagino, la maggior parte delle persone che stanno leggendo (grazie!) questo articolo, amo visceralmente la pizza. Il fatto è che a Caiazzo, nell'alto casertano,
Franco Pepe con il suo percorso di degustazione da
Pepe in Grani è riuscito a farmi pensare di stare assaggiando per la prima volta uno dei piatti simbolo del nostro paese. Tanto per capirci, e per scherzare un po', l'effetto è stato simile a quello descritto da
Madonna in uno dei suoi primi successi:
Like a virgin, touched for the very first time.
- Giugno
Il mio lavoro di giornalista musicale mi ha portato per un bellissimo festival, il
Primavera Sound, a Barcellona. E la sera prima dell'inizio dell'evento ho trovato, last minute, un posto al bancone di
Disfrutar dei “bulliani”
Oriol Castro,
Mateo Casañas e
Eduard Xatruch. Mai scelta fu più azzeccata. Il degustazione dell'anno, senza dubbio: tra effetti speciali e semplicissima bontà, con anche il piacere di un servizio che fa sentire “un uomo solo al bancone” una specie di ospite d'onore.
- Luglio
Un'altro movente musicale, il concerto di un certo
Springsteen al Circo Massimo, mi ha permesso di andare finalmente a trovare
Alessandro Pipero e
Luciano Monosilio al
Pipero al Rex. Che con le
Linguine mantecate di mare con crema di prezzemolo, ghiacciolo di ostrica e uova di pesce mi hanno regalato un altro di quei piatti da ricordare per sempre.

L'effetto di una cena da Disfrutar: un menu degustazione infinito, in cui ogni piccola portata si merita qualche appunto, per ricordare meglio
- Agosto
Mese di mare e vacanze, con la Sardegna a rivelarsi in tutta la sua spesso misconosciuta ricchezza. Lo sa bene
Roberto Petza, che con il suo
S'Apposentu, incastonato nel mezzo della Marmilla, declina l'eccellenza delle materie prime sarde con una precisione e un estro che, si trovasse in una grande città, gli darebbero ancor più notorietà.
- Settembre
Non un pranzo, non una cena. Ma una serie di incontri e di “buone” esperienze. Grazie a
Mauro Bocchicchio, a
Sonia Gioia e alla prima edizione di
Cultural Matera, Festival dedicato alla cultura gastronomica, con particolare attenzione per il nostro Sud.
Qui trovate il resoconto di quelle giornate,
qui una selezione delle bontà di quella magica città.
- Ottobre
A
Paolo Marchi devo molti ringraziamenti, ma nel 2016 il più grande sarà quello di avermi permesso di andare a San Sebastian per seguire una bellissima edizione di
Gastronomika. Che ho raccontato su queste pagine in tre articoli:
1 –
2 –
3.
- Novembre
Si torna a Gardone Riviera, al
Lido 84. Questa volta per
Gelinaz Shuffle, splendido girotondo di cuochi da tutto il globo. La squadra di
Camanini, mentre lo chef di casa era in Danimarca, ha accolto
Zaiyu Hasegawa, dal
Jimbocho Den di Tokyo. Una serata di vera festa, raccontata
qui, diretta magistralmente da
Giancarlo Camanini, fratello di
Riccardo e fantastico maître del ristorante gardesano.

La definizione di succulenta: la Fiorentina alla Macelleria Popolare di Milano
- Dicembre
Un'altra trasferta golosa, per il
Palermo Street Food Fest (
qui la cronaca), un altro pranzo meraviglioso. All'
Osteria dei Vespri di
Alberto Rizzo, che durante la “bassa stagione” da ristorante gourmet si trasforma in vera osteria, con prezzi contenuti e ricette più semplici. E dei
Bucatini con le sarde che restano tra le cose più commoventi mangiate quest'anno.
- Tutto l'anno
Una menzione speciale, per il luogo in cui certamente ho mangiato più spesso in questo 2016. E' la
Macelleria Popolare di
Giuseppe Zen, già patron di
Mangiari di strada, al Mercato della Darsena di Milano. Semplicemente, la migliore carne della città, dalle costate a una moltitudine di ricette regionali. Si mangia in piedi, al bancone, a un prezzo davvero competitivo. Quasi quasi, per iniziare bene il 2017, anche stasera...