13-07-2009

Da Identità London a Milano 2010: il Lusso della semplicità

Massimiliano Alajmo sul palco di Identità London
Massimiliano Alajmo sul palco di Identità London 2009
ex editoriali

Da Milano a Londra e di nuovo a Milano, dalla quinta edizione di Identità Golose a inizio febbraio all’esordio nella capitale del Regno Unito a fine giugno per ritornare, subito dopo, a pensare alla sesta edizione milanese, dal 31 gennaio al 2 febbraio, con un tema chiaro e profondo: il Lusso della semplicità. E questo su e giù per l’Europa è destinato a durare nel tempo perché Milano è ormai una certezza e Identità London un felice primo passo lontano da casa.

La due giorni di Vinopolis ha centrato l’obiettivo: dimostrare che c’è una cucina italiana che sa essere contemporanea, che sa scrollarsi di dosso gli stereotipi legati a “pizza e mandolino”, che cucinare italiano non è eterno sinonimo di piatti stracolmi e a buon prezzo, senza tanta attenzione a ingredienti, cotture e gusto. C’è anche un’Italia pronta a confrontarsi con le eccellenze degli altri Paesi senza abbassare lo sguardo, cuochi italiani che conoscono a menadito il passato ma che cercano di declinarlo al futuro, possibilmente arricchendolo di nuovi contenuti, equilibri e sapori.

Sono state lezioni intense, degustazioni importanti e assaggi di qualità. Sicuri delle idee e dei materiali a disposizione, abbiamo posto in primo piano il meglio, eliminato ogni fronzolo retorico e gratuito, profumando Vinopolis con una sapienza tricolore che ha sbalordito gli inglesi. Abbiamo agitato le acque e mischiato le carte con il Nuovo Risotto alla milanese di Cracco, il Cacio e pepe di Crippa, il Pollo e ostriche di Genovese, la Pizza di gamberi di Scarello, la Pasta all’uovo di Santini, il Pane, burro e alici di Bottura, l’Attraversata del deserto di Assenza, il Vitello tonnato di Cedroni, i Tortelli di Niederkofler, la Cappasanta di calamaro di Alajmo, il Finto spaghetto di Sultano, preparazioni assolutamente geniali e nuove partendo però da sensazioni antiche, vedi la compattezza della famiglia Iaccarino, mondi che si sono specchiati nelle visioni di quei relatori arrivati da lontano (Atala e Redzepi) e da pochi passi (Hartnett e Locatelli).

Due giorni di forte spirito italiano e internazionale proprio perché all’estero c’è una fortissima voglia di reale qualità italiana. E la tensione e le energie liberatesi a Londra troveranno continuità l’inverno prossimo a Milano, sempre al Milano Convention Centre, il centro congresso di FieraMilanoCity in via Gattamelata, un trasloco dal centro città che si è dimostrato azzeccato. L’essersi spostati in una struttura ben più grande e funzionale, in un momento delicato per l’economia mondiale, è stata una scelta vincente perché è come avere aggredito la crisi, dimostrando che a stare fermi si perde e che la migliore difesa dalle avversità è sempre e solo l’attacco armati di buone idee.

Filo conduttore della sesta edizione sarà il Lusso della semplicità, la nuova frontiera della magnificenza gastronomica che non va più intesa come un susseguirsi di piatti e di situazioni legate a ingredienti e accessori costosi, caviale e aragosta, foie gras e tartufo, posate dorate e obbligo di cravatta, sommelier con il passo da cardinali e vini presentati come reliquie sacre.

Il nuovo lusso è figlio di due fenomeni, una sempre più marcata attenzione alla qualità della vita in ogni suo aspetto, e l’alimentazione certo non può sfuggire a questo, e le angustie economiche che purtroppo spingono diversi a confondere un pasto da pochi euro con la buona tavola. Sempre c’è stata (e sempre ci sarà) una marcata differenza tra la necessità di nutrirsi (e anche il panino qualunque, nel baretto sotto l’ufficio, risulta gradito se a buon mercato) e il piacere di una superba cena. Solo che non è più corretto e opportuno mangiare certi prodotti, stonano nel piatto del goloso, attento agli equilibri naturali del pianeta. Da qui una sempre più marcata preminenza data a un carota o un pomodoro, a un pacchero o una triglia, una ricerca di visioni e realtà che tendono al primordiale, materie prime che per incarnare il nuovo lusso non basta siano di qualità eccelsa, ma devono essere anche rispettose dell’etica morale, salutistica e ambientale. E tutto quello che ci arriva dal mondo delle scienze non fa che aiutare a ridurre gli sprechi e a esaltare il gusto. Un ritorno a una creatività basata sul prodotto, terreno ideale per gli interpreti della cucina d’autore di casa nostra.

E non mancheranno gli appuntamenti con la Regione e la nazione ospiti, con la grande pasticceria e il mondo dei primi che sono un vanto della cucina italiana. E ancora degustazioni, incontri e dibattiti.

Identità golose, e sempre curiose.


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

Paolo Marchi

di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

Consulta tutti gli articoli dell'autore