25-05-2024
Un tetto per due, per due ristoranti. Uno esiste dal 2008, l’altro ha aperto quest'anno a metà maggio sfruttando la balconata interna del primo. Siamo a ridosso della comunità di San Patrignano a Coriano, nell’entroterra di Rimini. Vite è la realtà che arriva oggi a noi con un nuovo chef, Giuseppe Biuso, 36enne palermitano che ha lasciato il Cappero – e la stella rossa - a Vulcano e per ricominciare lo scorso novembre in Romagna. E’ stata davvero una scelta di vita legata alla famiglia, una moglie emiliana e un figlio piccolo da far crescere in una territorio meno
Giuseppe Biuso, chef palermitano classe 1988, da novembre 2023 alla guida di Vite a San Patrignano
E ora che Biuso si è lasciato tutto alle spalle, lui in prima persona raddoppia gli sforzi. In autunno ha ripensato Vite, quando aprì un posto in anticipo sui tempi, con una splendida cucina a vista che si proietta nella sala, senza nemmeno delle vetrate a separare i fuochi dalla sala stessa,
Un dettaglio della cucina a vista di Vite
Intelligente la scelta del nome: Talea perché è una riproduzione partendo da Vite. E con un marcato aspetto di inclusione sociale perché, a parte il nucleo centrale, chef, sommelier e sous chef, le altre figure arrivano dall’interno di San Patrignano dove, tra le numerose opportunità, esiste
La stella verde brilla già a Vite, e lì l'ammirazione per le stelle rosse è evidente, con la raccolta di tutte le edizoone della Michelin
Lì, in una quindicina di anni, si sono impegnati diversi validi professionisti ma tutti, per un motivo o per un altro, non hanno raggiunto quella eccellenza assoluta che per i più viene certificata dalla Michelin, quella stella rossa che tutti capiscono perché immediata. Però qualcosa si sta muovendo, ad esempio la stella verde arrivata due edizioni fa, figlia di un orto di quasi sei ettari, che impegna 57 ragazzi, e di tanta attenzione a
Palamita agra, cipollina, kefir di ravanello e tobiko, chef Giuseppe Biuso
Prima la casa madre. Giuseppe ha messo se stesso in una offerta suddivisa tra piatti alla carta e cinque percorsi degustazione, quattro dei quali a sorpresa, scanditi rispettivamente da 4, 6, 8 e 10 portate a 75, 85, 95 e 105 euro, bevande escluse. Il quinto è il Menù alla luce del sole, quattro piatti a 75. Io non amo dare carta bianca alla cucina perché ognuno è
Spaghetto allo zafferano, aringa affumicata, salicornia e limone salato, buontà in carta a Vite
Manzo, peperoni, ostrica e sambuco, chef Giuseppe Biuso Talea invece è un viaggio nel mondo vegetale scandito da un unico menù di dieci momenti, 85 euro, bevande naturali comprese. Quello, solo quello e solo al piano superiore. Risponde a una crescente domanda di piatti veg, che non vuole giusto dire niente pesce e niente carne, ma modulare un mondo che si sostituisca alla galassia onnivora ed esalti il palato del cliente. Il primissimo menù di Talea è un valido punto di partenza anche
Manzo, peperoni, ostrica e sambuco, chef Giuseppe Biuso
Ravioli al sedano e alga nori, uno dei dieci momenti del menù degustazione di Talea
Quest’ultimo aspetto è confermato dai fatti, mentre non è ancora corretto parlare di un cammino totalmente vegetale per via di tre ricette con il formaggio. Questo non per estremizzare le cose in direzione vegana, ma perché se apri a elementi di natura animale, allora perché solo il formaggio?
Fagioli, pecorino al fieno e salicornia, Giusepope Biuso in versione Talea
La brigata di cucina di Vite a San Patrignano. Al centro, divisa bianca, lo chef Giuseppe Biuso
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi
Un tempo, la pagina a tutta acquolina in uscita sul Giornale. Oggi è una delle deliziose rubriche firmate dal nostro Paolo Marchi: signore e signori, gli Affari di Gola. Affari seri, ad alto tasso di ghiottonerie, che ritraggono un’Italia davvero squisita, tra incursioni nelle tradizioni più care al nostro palato, alla meglio gioventù del nostro Buon Paese