Disfrutar oggi: la cucina a vista, due sale ben diverse tra loro, un dehor dove non si può pranzare o cenare, ma rilassarsi sì, e un laboratorio in cantina che non è solo la spazio dove vengono pensati, sperimentati e definiti i piatti nei minimi dettagli. Lo studio è nascosto alla vista da una parete in legno di cassette del vino smontate. Prima ammiri le bottiglie e ti chiedi dove sarà mai il tuo tavolo, poi catturano la tua attenzione e ti aprono una porta, che altrimenti non individueresti, e ti ritrovi in un luogo unico che alla fine avrai certezza sia pure magico.

L'ingresso di Disfrutar in Carrer de Villarroel 163 a Barcellona
I tre titolari,
Mateu Casañas,
Oriol Castro ed
Eduard Xatruch, sono assieme in pratica da sempre, prima al
Bulli di
Ferran Adrià, poi dall’aprile 2012 al
Compartir di Cadaqués, quindi Barcellona con il
Disfrutar, inaugurato nel dicembre 2014 e portato in nove anni alle tre stelle
Michelin e al secondo posto nei World’s 50 Best. Essere in tre, permette loro di declinare più eventi e momenti, compresa la partecipazione a
Identità Golose 2024 sabato 9 marzo.

Il tarufo nero secondo gli chef di Disfrutar
Hanno una grande dote, che confermano di volta in volta: sono persone semplici.
Oriol ad esempio, in vacanza la scorsa estate in Salento, ha postato in Instagram un momento di scuola di orecchiette, tutto muscoli e impasto. Nulla di stellare, nulla caricato per fare il fenomeno. Del resto basta arrivare davanti al ristorante in Carrer de Villarroel 163 per rendersi conto che ogni sforzo è fatto per dare sostanza certa e duratura alle varie proposte gastronomiche.

Il Panchino ripieno di caviale, dal 2016 il piatto simbolo del Disfrutar a Barcellona
Senza nulla togliere ai singoli personaggi sparsi per il pianeta, ma le stelle e gli elogi non hanno affatto lo stesso peso e lo stesso Dna, vanno misurati e pesati per capire quanto sia merito del cibo, quando del servizio e quanto dell’ambiente. Una certezza: anche se tanti lo affermano, nessuno dà voti solo per la qualità di una pietanza. Le suddivisioni iniziano da subito, quando si decide di procedere lungo linee differenti per ristoranti; bistrot, trattorie e osterie; pizzerie e garage food piuttosto che street food.

Mousse d'olio d'oliva in una insalata mista, Disfrutar 2023
E da loro si inizia subito a porsi delle domande perché, ovunque tu venga fatto accomodare, ti viene consegnato un foglio con un titolo ben preciso: Cosa si nasconde dietro al nostro cibo? Seguono 55 spunti, stampati in tre corpi diversi per dare loro maggiore o minore importanza. Ad esempio tradizione e nostalgia sono collocati in basso e non sorprende vista la loro storia. Evoluzione e innovazione stanno in zona mediana, mentre al top ritroviamo esperienze, esclusività, amicizia, creatività, gusto, tecniche memorie e sensazioni.

L'oca dalle uova d'oro servita fritta con costracei, anno creativo 2021 al Disfrutar
Si può essere d’accordo su tutto o solo in parte, ma lì si è a casa loro e le carte le danno loro. E sono belle e pure ottime. E poi che stanza il laboratorio, in pratica due in una perché nella prima parte ecco il tavolo al quale ci sia accomoda e di fronte, su ripiani e blocco centrale, ogni possibile attrezzatura e strumento per conservare i prodotti e, ovvio, cucinare. E il risultato sono quattro ore di piacere, scandite da piatti che abbracciano un arco di tempo di otto anni perché il Panchino è del 2016, un soave bombolone di pasta sifonata, farcito di caviale beluga e poi fritto. In

Un dettaglio del Tavolo della vita di Disfrutar
pratica una eccezione in una teoria che si snoda lungo il 2022 e il 2023 fino a un gran finale che non ti aspetti e che ti conquista, tra una colonna sonora portentosa e un racconto incalzante.
In pratica, viene levata la tovaglia e un tavolo che può accogliere fino a sei persone si rivela la somma di 35 piccole scatole che via via vengono liberate dal loro coperchio per scoprirvi che nascondono di tutto, tra foglie, fiori, piantine, acqua, ghiaccio, pinzette e posate, buoni bocconi. Lo ha pensato durante il covid Merche

Oriol Castro, uno dei tre chef patron di Disfrutar
Alcalà, una disegnatrice di interni, cliente fissa del posto. Lo propose ai tre chef per dare animazione completa alla pirotecnia sprigionata dai loro percorsi. Da alcuni anni si parla facilmente di esperienze gastronomiche, andando oltre il concetto di buon pasto che puoi fare un po' ovunque. Con il Tavolo della vita entri per davvero in una diversa dimensione, nella quale il significato della parola Disfrutar diventa totale: Godere.

Il gioco dei germogli, undici in tutto. E' incredibile l'intensità, la concentrazione dei profumi a cui sono arrivati al Disfrutar