Il Gatto verde è tante cose, anche ristorative come una trattoria ad Asso (Como) e un’altra ad Agliano Terme nell’Astigiano o un posto alla buona a Marina di Ravenna e ancora un quarto a Giovinazzo vicino Bari. Poi c’è il ricordo del Gatto Verde di Maranello dove Enzo Ferrari la domenica portava a pranzo la famiglia. Poi… poi… poi c’è quello di Massimo Bottura, Lara Gilmore e Jessica Rosval all’interno del perimetro di Casa Maria Luigia nella campagna a sud di Modena, di una bellezza che strega e proprio per questo ha buon gioco il modenese nel ricordare che «il Gatto

Il cuore del Gatto Verde: la cucina tutta griglie, braci, forni e fuochi
Verde è un personaggio importante nel Surrealismo parigino degli Anni Venti».
Ci siamo quasi. E’ di oggi l’annuncio ufficiale, con apertura al pubblico il 20 settembre, un mercoledì. Il rodaggio più urgente sta per terminare, seguirà quello più spalmato nel tempo, al cospetto di un pubblico pagante che potrà scegliere tra la carta e un menù degustazione. Va però anche precisato che a chi, nelle ultime due settimane, si poteva accomodare lì veniva servito un menù a 140 euro.

La facciata dell'Acetaia Maria Luigia con il suo porticato e, sopra, un monito caro a Massimo Bottura: Quando tutti parlano la stessa lingua, il poeta non ha più parole
Al centro c’è il fuoco, ci sono le braci ardenti e le griglie, c’è un forno da pizza che normalmente non sfornerà pizze, bensì pani e focacce ma che sarà utile anche per affumicature leggere come carezze. C’è un filo conduttore molto logico e guai stupirsi se il 14 novembre, giorno della presentazione della Michelin Italia, edizione numero 69, il
Gatto Verde otterrà la prima stella. «Tutto parte dalla prima colazione con il forno a legna. Poi il brunch domenicale, quindi il barbecue e infine, adesso, il ristorante. Riparte la corsa». Verso le stelle, rosse e verdi, perché la

Il quadro sulla parete in fondo alla sala da pranzo del Gatto Verde è opera di Mike Bidlo, artista che gioca sulla verità dei suoi falsi d'autore come questo Not Pollock
sostenibilità lì è un dogma, non una parola da usare giusto perché va di moda. Poi i 50Best in chiave
Jessica Rosval donna dell’anno e l’insegna a scalare le posizioni, dalla 100 in su, sempre più in su.
Il Gatto Verde va ad aggiungersi, nella sola Modena, all’Osteria Francescana, alla Franceschetta 58 e alla stessa Casa Maria Luigia dove Jessica ha sempre seguito il menù storico della Francescana, la casa madre in via Stella, tra l’altro strada dal nome profetico. Il nostro micio insolitamente colorato se ne sta, guardando la facciata della villa, tutto a

Il benvenuito a tavola al Gatto Verde nel segno di Tòla Dòlza. A sinistra l'Hummus di mandorle e spuntature di cedro, a destra la Ricotta di Rosola nel suo orto
sinistra, nascosto alla vista da diversi alberi. Si parcheggia e si costeggia la cancellata per una manciata di metri, poi a destra verso quello che era un niente e che invece adesso è il giardino sul quale si affaccia un’acetaia da poco acquisita e subito ribattezzata
Acetaia Maria Luigia, oltre 1200 botti, diverse centenarie.
Stessa aia e quello che è diventato un ristorante, fino a tarda primavera era la metà inutilizzata di un doppio capannone a base rettangolare,

Al Gatto Verde: Borlengo di acqua, porcini e tartufo
stretto e lungo, suddiviso in quattro spicchi, anch’essi rettangolari. Due di loro un tempo erano i principali e davano sui campi. Uno accoglieva le auto e le moto della collezione
Bottura, l’altro lo spazio per pranzi, musica e danze. E’ tuttora così, solo che i due un tempo ignorati, adesso accolgono il
Gatto Verde, lì la cucina tutta fuoco, fumi e braci, là i tavoli. Il colpo d’occhio dal giardino è da innamoramento, il resto a tavola.

I grattini di Jessica Rosval al Gatto Verde di Modena: Pasta arsa, una pasta cotta come un risotto, sfilettature di shortribs, sciroppo d'acero, dolce piccante al pistacchio
E’ un continuo giocare su presenze e apparenze, sul muoversi lungo linee che vanno immaginate. La carta si apre con una poesia di
Lara Gilmore scritta in inglese: «When the cat turns green, anything can happen./ The smoke rises and the wind rustles…». Due versi in italiano per tutti: «Portami a svanire tra gli anelli di fumo della mente (…) Che sapore si sente, se non un gatto verde sorridente?». Ora alle pareti opere degli

Cielo mare terra, dessert al carbone, caviale, lampone, rosa e acqua di mare, firmato Jessica Rosval che così obbliga le persone a interrogarsi e a pensare
Anni Ottanta di
Mike Bidlo che si rifanno ai Pollock come a dei Warhol e che non sono dei falsi perché il fatto è evidente, dichiarato, con un NOT che precede ogni titolo, Not Pollock ad esempio, e che ci porta a una cucina che è BBQ, NOT BBQ.
Abbiamo così Non è una cozza perché in verità è un lavoro attorno a granchio blu, pancia di maiale e mela che ti fa credere a un nero di seppia e ci si sbaglia. Quindi il Borlengo di acqua di porcini e parmigiano 36 mesi; il Cotechino sangue di drago; il manzo che nel viaggio da Montreal a San Damaso, frazione di Modena che accoglie Casa Maria Luigia, da manzo

Una delle due sale sul retro del Gatto Verde, un tempo al centro di tanti momenti golosi e artistici. Che torneranno
diventa agnello; la Pasta arsa cotta come un risotto e molti altri sogni e visioni.
Jessica ha in Alessia Belladonna la sous chef mentre Maria Cristina Messori è la direttrice del servizio di sala, maître Denis Breta, sommelier Valentina Bardini. La griglia è artigianale dell’azienda toscana Universo (e non spagnola come moda e qualità imporrebbe), il forno a legna è stato forgiato a Modena, le luci di Davide Groppi. C’è il mondo, c’è l’Italia, ci sono le anime e i pensieri di tanti e tanti ancora. Con una nota finale sull’apertura autunnale: cinque servizi serali, da mercoledì a domenica.