08-05-2019
Jeremy Chan, chef di Ikoyi a Londra, nel ritratto di Brambilla/Serrani
Shut up and eat me. Se i suoi piatti potessero parlare, risponderebbero così. Jeremy Chan ne ha presentati due a "Contaminazioni", format al debutto alla quindicesima edizione di Identità Milano, nel marzo scorso. Entrato e uscito dalle cucine di Rene Redzepi, Claude Bosi e Ashley Palmer Watts, Chan apre Ikoyi a Londra con l’amico d’infanzia Iré Hassan (direttore del locale), un ristorante che spoglia gli ingredienti nigeriani per vestirli con una collezione disegnata su misura. «In realtà sono stato poco più di 48 ore in Africa, ma con Iré abbiamo voluto concentrare tutta la nostra cucina sulla sua città d’origine: Lagos». Una cucina che, anche se rassicurata dal luminoso riconoscimento Michelin (2019), vuole provare adrenalina tutti i giorni. «Oso, sperimento, rischio, ma c’è una forte intuizione nel mio piatto. Io credo veramente nell’idea». Chan non ci pensa mai due volte: imprudente in cucina come nella vita, quando sperimenta rischia tutto. Per qualche anno indossa l’abito in banca, filosofeggia per un po’ in facoltà e alla fine cede alla toque in cucina. Qui sfoga le sue doti con estrema umiltà, senza esprimersi attraverso piatti esoterici. Ricrea il sapore in una sinergia di ingredienti serviti con un contorno di deliciousness. «Questa parola in italiano non esiste. E' un compito, è creare esperienza per l’ospite». È il suo condimento segreto che condensa originalità, rischio e responsabilità. Una vinaigrette servita dentro i piatti silenti di Ikoyi, che arrivano in tavola in punta di piedi senza distrarre la vista.
Superficie di Marte è fatta di sale di lampone: si estende su un platano marinato in latticello con farine dolci africane, con emulsione di peperoncino affumicato
Tentacolo di polpo al caffè e cavolo rapa
Sala attenta
Nato a Hong Kong da padre cinese e madre canadese, Jeremy Chan ha vissuto tra Canada, Regno Unito e Stati Uniti per finire a Londra
di
copywriter per mestiere, food writer per piacere (Italia Squisita e Cook_Inc), nel tempo libero racconta gli staff dei ristoranti su Fegatelli