Uno spazio più ampio, un cartellone più ricco, una lista di protagonisti eccellenti. Identità Cocktail è cresciuta, inserita per la seconda volta in Identità Golose Milano. A spiegare questa maturazione è il crescente interesse per la mixologia, uscita da più di un lustro dalla camicia di forza dell’happy hour - non più confinata al ruolo di riempipancia a prezzi da saldo - per assumere il ruolo di arte della miscelazione di bevande sempre più preziose, eleganti, lussuose. Una nouvelle vague favorita dalla qualità di giovani bartender, che reinterpretate le loro origini - il mestiere del barman – sono diventati moderni alchimisti, profondi conoscitori e utilizzatori di materie prime di qualità, ricercate e ritrovate nella tradizione dei liquori e dei distillati di ogni parte del mondo.

La Mixology di montagna con Silvio Galvan e Alessandro Gilmozzi, promossa da Gilbach Gin

Cuori di Carciuovo con Fabiano Fabiani e Michael Pellegrini, promossa da P&B Line e Spirits of Independence
E dell’Italia in particolare: basti pensare alla filosofia e alla proposta esclusivamente italiana di
Manifattura Firenze, che il capo-barman
Fabiano Fabiani e lo chef
Michael Pellegrini hanno raccontato attraverso la loro lezione
Cuori di Carciuvo, oppure all’italianissimo
Gilbach Gin nel quale
Alessandro Gilmozzi, chef e patron del ristorante
El Molin di Cavalese, ha concentrato l’essenza stessa della Val di Fiemme e che il suo barman e sommelier
Silvio Galvan ha ben valorizzato in tre differenti miscelazioni, tra cui un interessantissimo
Gilbach Martini realizzato con licheni e fermentato di pigna.

Cuori di Carciuovo con Fabiano Fabiani e Michael Pellegrini, promossa da P&B Line e Spirits of Independence

Il piatto nel Cocktail e Ritorno con Roberto Prato e Marco Stabile, promossa da P&B Line e Spirits of Independence

Moreno Cedroni e Dom Costa

La Toscana e i suoi sapori: un'esperienza contemporanea con Francesco Cione, Roberto Prato (non nella foto) e Andrea Campani, promossa da P&B Line e Spirits of Independence
Sul palcoscenico della tre giorni milanese si sono quindi susseguiti i racconti di protagonisti della mixologia e di chef ispirati capaci di raccogliere la sfida di provare ad abbinare piatti e pietanze ai cocktail anche più estrosi usciti da mixing glass e shaker. Una tendenza, quella di portare il bere miscelato a sedersi alla tavola dei grandi ristoranti, che va affermandosi anche nei grandi ristoranti come testimoniato nella masterclass: come
Il Piatto nel Cocktail con
Roberto Prato, bartender fiorentino, e lo chef
Marco Stabile che nel suo ristorante l’
Ora d’Aria, sempre a Firenze, ha una proposta di un menu degustazione alle cui portate si abbinano esclusivamente cocktail. E ancora la Toscana - con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi sapori - protagonista dell’inedito contrappunto tra le creazioni di
Francesco Cione, bar&beverage manager del cocktail bar milanese
Octavius, e quelle di
Andrea Campani, executive chef presso
Il Borro in quel di San Giustino Valdarno.

Sanpellegrino: il frizzante mondo della mixology con Simone e Francesco De Angelis e Angelo Pinelli, promossa da Bibite Sanpellegrino e Sanbittèr

L'arte dell' Aperitivo con Enrico Scarzella, promossa da Bibite Sanpellegrino e Sanbittèr

Scarzella con Lola Torres e Maurizio Trezzi, uno dei presentatori delle lezioni a Identità Cocktail

La Ruota Aromatica di Moreno con Moreno Cedroni e Dom Costa, promossa da Fever Tree

Luca Torretta, a sinistra, ha presentato alcune delle lezioni a Identità Cocktail

Vermouth, agrumi, barman e chef con Guglielmo Miriello e Corrado Assenza, promossa da Cocchi e Pariani
Sotto la supervisione di
Fabiano Omodeo, bartender alessandrino fresco di apertura del suo nuovo locale nella città piemontese, e con il supporto di
Arte del Convivio, i relatori hanno affrontato tutti gli aspetti del nuovo modo di fare e proporre cocktail. Grande attenzione anche per le materie prime: dalle
le acque toniche di
Fever Tree, elemento essenziale per esaltare il flavour di distillati e piatti ai quali si abbinano, come hanno ben dimostrato
Dom Costa - mixology manager di
Velier - e
Moreno Cedroni - chef e patron dei ristoranti
La Madonnina del Pescatore a Senigallia e
Il Clandestino a Portonovo - deliziando il pubblico presente con
La ruota aromatica di Moreno; ai i Vermouth della tradizione italiana targati
Cocchi, nuovo perno delle preparazioni di qualità e protagonisti dell’interessane lezione che ha visto affiancati sul palco
Guglielmo Miriello - bar manager del
Ceresio 7 di Milano - e
Corrado Assenza - chef pasticciere del
Caffè Sicilia di Noto; fino al ghiaccio, prodotto con le macchine di
P&B, sempre presente in ogni mixtura e quindi imprescindibile fattore per la buona riuscita del drink. E ancora le bibite targate
San Pellegrino e
Sanbittèr, sapientemente utilizzate da
Enrico Scorzella e
Lola Torres nella loro “
L’Arte dell’Aperitivo”, ingredienti di cocktail analcolici o a bassa gradazione che possono offrire sensazioni e piacevolezze che reggono il confronto con i grandi classici dell’aperitivo.

La lezione di Stephan Hinz, promossa da Spiegelau
Gli orizzonti della mixologia spaziano ormai verso la preparazione di basi e semilavorati preparati con tecniche vicine a quelle utilizzate nelle cucine dei grandi chef. E allora è il trionfo di estrattori, fermentazioni e infusioni sottovuoto che richiedono ai bartender di trasformarsi in abili tecnici di laboratorio nel backstage dei loro locali. Lo ha spiegato, con grande maestria e competenza,
Stephan Hinz, enfant prodige dei barman, che nel suo
Little Link nella tedesca Colonia prepara 2mila cocktail al giorno, utilizzando estrazioni di salmone e di popcorn, infusi di agrumi e oli essenziali, gelatine e addensanti proprio come un “cuoco molecolare”, tutti serviti in bicchieri
Spiegelau della
Perfect Serve Collection che lo stesso
Hinz ha contribuito a disegnare.

Il Coffeetail di Lavazza con Fabio Sipione, promossa da Lavazza. Con lui Davide Visiello, che ha presentat il primo giorno di Identità Cocktail

Chivas Brothers Whisky Sensology: Un viaggio tra whisky e fine food con Alejandro Daniel Mazza, promossa da Pernod-Ricard

Il Sake di Richie Hawtin....tradizione e innovazione con Fabio Caltagirone e Fabiano Omodeo, promossa da ENTER.Sake

Mixed Drinks pairing, Herbs Street Drink& Food con Fabiano Omodeo, promossa da Fever Tree e Longino&Cardenal

ENTER.Sake meets Serial Kitchen:come il sake incontra la cucina creativa con Fabio Caltagirone e Antonio Bufi, promossa da ENTER.Sake

Un viaggio liquido in Colombia con Dennis Zoppi, promossa da Lavazza
Ma
Identità Cocktail non è stata solo un trionfo del bere miscelato in senso classico:
Lavazza, in qualità di sostenitore dell’uso del caffè in mixology, è stata protagonista in
Coffeetail, con
Fabio Sipione, e in
Un viaggio liquido in Colombia” con
Dennis Zoppi;
Alejandro Daniel Mazza, di
Pernod-Ricard, ha proiettato il pubblico fra le Highlands scozzesi per gustare, in un crescendo di sensazioni, i whiskey di casa
Chivas; infine il divertente intervento di
Fabio Caltagirone e dello chef
Antonio Bufi de
Le Giare, che assieme hanno rivalutato il sake giapponese, resuscitandolo dalle coppette dei take away delle Chinatown nostrane e proponendolo nelle etichette di qualità di
ENTER.Sake. I presenti hanno gradito e apprezzato, entusiasti per questa finestra sul mondo del cocktail che non potrà che crescere ancora.

Semplice, Giusto e Sbagliato con Andrea Cason e Andrea Tortora, promossa da Agrimontana e Bonaventura Maschio
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