26-06-2017
Gelato al fiordilatte imbrunito dall'affumicatura del rosmarino, un promettente esperimento di Carlo Cracco e Luca Sacchi, sous chef e pasticciere del ristorante Cracco di Milano
Gli unici ricordi di gelato affumicato risalgono a una decina di anni fa, al ristorante di Viktor Arguinzoniz, l’asador basco che griglia anche le gambe dei tavoli. Il cuoco di Etxebarri affumicava un bricco di latte per una notte sopra a una stufa alimentata a legna. Da quello ricavava una pallina di fiordilatte con un lieve e grazioso sentore di fumo. Poi la poggiava accanto a una mela grigliata e metteva in tavola un buonissimo dessert. Qualche giorno fa, ci giunge voce di un esperimento sul gelato affumicato condotto da Luca Sacchi, sous chef e pasticciere di Cracco a Milano. Andiamo a vedere di che si tratta. La tecnica è ben diversa da quella utilizzata da Etxebarri. Sacchi non affumica il latte ma il gelato fatto e finito. Ricava "normalmente" il gelato al fiordilatte da latte fresco, intero e in polvere, destrosio e panna fresca. Poi lo abbatte, lo lascia stabilizzare per una notte in frigorifero, lo congela e lo manteca.
FASE UNO. Si mette in una pentola di rame (con griglia) dell'abbondante rosmarino e si accende un fuoco vivo
L’assaggio risulta in una complessa alternanza: quando il cucchiaino entra in bocca, il sentore affumicato è dominante, ma appena dopo prevale nettamente il sentore fresco del latte. Ad assaggio finito tornerà prepotente la coda di rosmarino affumicato, che si prolungherà al palato per molti minuti (segnale che occorre contenere le porzioni?). Una sperimentazione molto promettente, anche per le possibilità che dischiude.
FASE DUE. Si tira fuori il fiordilatte, abbattuto e servito su una tazza molto fredda da consommé
Ingredienti per il gelato al fiordilatte 1 l latte fresco intero 180 g zucchero 20 g destrosio 40 g latte in polvere 80 g panna fresca 35% di m-g. 20 g rosmarino in abbondanza
FASE TRE. Si poggiano le tazze di gelato sulla griglia, si spegne la fiamma e si copre col coperchio (nella foto, Luca Sacchi)
FASE QUATTRO. Si apre il coperchio e il gelato risulterà iumbrunito dal fumo del rosmarino. Si possono aggiungere a piacere della manna o delle violette candite
Storie dal mondo del gelato di qualità
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
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