La prima decisione importante nella vita è probabilmente quando scegliamo il percorso di studi superiori. Idee confuse, obiettivi chiari, suggerimenti di amici e famigliari, terni al lotto… Ognuno di noi si è lanciato nel vuoto per poi magari, anni dopo, rivedere i propri progetti di vita. Ci si ritrova magari davanti a occasioni fortuite che ti mettono in gioco in campi inaspettati e lì arriva quell’illuminazione tra passione e innamoramento, che ti spinge ad abbandonare una strada predefinita o comunque “normale”, per lasciarsi andare al sentimento e all’intuito. Cambiando la vita.
Ed è così che è accaduto a Gabriele Contatore, ora bar manager del Mandarin Oriental, Lago di Como: ha lasciato il suo lavoro in uno studio di commercialisti per il bartending e, più in generale, per l’ospitalità in grandi catene alberghiere di lusso. Una vocazione che si è manifestata improvvisandosi dietro un bancone nel bar di un amico. È lì che il “sacro fuoco” dell’ospitalità e della miscelazione è diventato più di un evento eccezionale, ma un chiaro segnale che fosse il momento di cambiare strada. C’è qualcosa che ci muove nel profondo molto più di un consiglio ed è quella personale convinzione che porta a rivoluzionare la propria carriera professionale.

Il Co.Mo Bar&Bistrot si trova all'interno della storica Villa Roccabruna: un gioiello all'interno del resort con i suoi elementi architettonici originali, tra cui uno storico camino e i soffitti a cassettoni. Aperto a pranzo e cena come ristorazione, accoglie gli ospiti anche per il tè pomeridiano e per il classico aperitivo
Si susseguono così rapidamente le esperienze in vari tipi di locali dagli high volume bar - ristoranti, discoteche e pub tra Inghilterra e Australia - fino al 2019, quando decide di candidarsi per una posizione di bartender al
Bamboo Bar del
Mandarin Hotel di Bangkok. Apparentemente un passo indietro rispetto alla posizione ricoperta precedentemente, ma in realtà un modo intelligente per prendere la rincorsa. In poco più di tre anni
Contatore diventa bar manager del
Mandarin Oriental, Lago di Como.
Le catene alberghiere di lusso hanno esercitato da sempre un particolare fascino su di lui: li considera luoghi unici tra storia e design, ma anche opportunità di crescita, vetrina sull'internazionalità e soprattutto la massima espressione della parola "ospitalità". Quest’ultimo concetto è sicuramente la stella polare del bar manager di Inverigo (Como), la vera essenza del suo lavoro ma anche uno dei capisaldi della sua persona. Far star bene un ospite è tanto importante quanto servirgli il cocktail perfetto. Non solo: riuscire a trasmettere queste stesse motivazioni al proprio staff è la realizzazione più alta per ciascun professionista dell’accoglienza. Non a caso, accanto alle mansioni che stagionalmente gli competono, quando il Mandarin è chiuso (come in questo periodo) Gabriele si dedica alla formazione. Da otto anni è docente allo IATH di Cernobbio e nella società cooperativa Cometa, dedicata ai ragazzi immigrati o con una difficile integrazione.

Lo staff del Co.Mo Bar&Bistrot cambia stagionalmente, ma mantenendo sempre altissimi standard di servizio grazie al percorso formativo che Gabriele Contatore segue in prima persona
Non un lavoro o un impegno: l’insegnamento è una vocazione vissuta seriamente con molta responsabilità. Far crescere nuovi bartender, formare personale di sala gli regala grandi soddisfazioni. I ragazzi stessi si sentono motivati grazie a una vera prospettiva di vita e di integrazione, oltre all’occasione di esprimere sé stessi.
Con un team affiatato e affidato alla sua gestione, Gabriele può infine dedicarsi a coltivare la sua professione e passione per la miscelazione. La creazione di una drinklist diventa espressione di un progetto di miscelazione, ospitalità e cultura a 360°. Frutto di un lavoro spesso annuale, che arriva a coinvolgere i suoi dodici collaboratori, grafici e artisti; la costruzione di una nuova carta prevede una prima fase di scelta di un’idea forte che possa essere specchio del territorio in cui il Mandarin Oriental sorge. Una delle caratteristiche delle 40 strutture del prestigioso brand sparse nel mondo è l’integrazione nel Paese che li ospita, per divenire espressione della relativa cultura: un modo per essere permeabili a ciò che circonda l'hotel e restituire al territorio bellezza e lusso.

Lombardia è tra i drink emblematici del viaggio miscelato, che ogni ospite del Co.Mo Bar&Bistrot potrà vivere anche nella prossima stagione estiva 2025
Similmente,
Contatore ama raccontare quell’Italia che tanto affascinava (e affascina) gli stranieri e a cui venivano dedicate pagine e pagine di diari e romanzi. L’approfondimento del concetto di Grand Tour lo ha portato alla scoperta dei volumi che il cartografo
George Bradshow scrisse nell’Ottocento. Sorta di antesignano della
Lonely Planet, l’opera era un report di un Grand Tour su rotaie, per l’Europa e soprattutto in Italia. Prendendone spunto, il bartender ha immaginato un viaggio “liquido” attraverso il nostro Paese, selezionando 10 regioni a cui vengono dedicati altrettanti cocktail. Tra ingredienti caratteristici del territorio e ricette di piatti iconici, è nata una drink list che vede il prezioso contributo di un’artista locale,
Valeria Romeo. Il primo volume, presentato la scorsa estate e che caratterizzerà anche la prossima stagione estiva 2025, parte dalla
Lombardia – Roku gin, estratto di rabarbaro, sciroppo di limone salato e Brancamenta– e segue le orme di una giovane donna che si ferma davanti al Ponte di Rialto di Venezia e si “beve” il
Veneto – Dola Dira aperitivo alpino, acqua di pesca e vaniglia, champagne rosé – oppure sosta sulle colline di Barolo per assaporare il
Piemonte – Bullet rye infuso con olio di sesamo, Clab Culture Italian umami, acqua di cocco e cordiale di maracuja, bitter ai semi di coriandolo .
Pagina dopo pagina, meta dopo meta, ossia cocktail dopo cocktail, «ciascuno degli ospiti che ha vissuto questoTmenu – ci spiega con orgoglio Contatore – ha notato l’immediatezza e la semplicità che ha permesso loro di avventurarsi fuori dalla loro confort zone verso nuovi territori di miscelazione». Ancor di più: alcuni di loro hanno voluto portarsi a casa il volume come un ricordo personale del proprio Grand tour italiano. Altri hanno lasciato un messaggio nelle ultime pagine libere della drink list per chi, dopo di loro, avrebbe intrapreso lo stesso viaggio miscelato.

L'Emilia Romagna è raccontata nella drinklist del Mandarin Oriental Lago di Como con Casamigos Blanco, fake lime, sciroppo di vaniglia del Madagascar e soda alle fragole, pomodoro e pepe di Szechuan
Oggi
Gabriele sta continuando a scrivere il suo personale diario di viaggio, trovando nutrimento e spunti nei ragazzi a cui insegna, ma soprattutto nel costante confronto con l’ospite.