Sono Marcello Trentini, chef patron del ristorante Magorabin di Torino, e la bartender Carlotta Linzalata i vincitori della prima edizione del Bonaventura Maschio Pairing Challenge organizzato dalla Distilleria Bonaventura Maschio presso la sua sede di Gaiarine, in collaborazione con Jre Italia. Il contest, svoltosi il 16 e 17 giugno scorsi, ha visto la partecipazione di otto chef e altrettanti bartender che a coppie si sono sfidati per realizzare il miglior abbinamento piatto-cocktail in termini di presentazione, originalità, gusto e tale da valorizzare al meglio, senza alcuna limitazione per gli altri ingredienti da poter utilizzare, le caratteristiche dei distillati d’uva Prime Uve - nelle declinazioni Prime Uve Bianche, Prime Uve Nere, e Prime Uve Oro - ottenuti da grappoli selezionati, giunti a perfetta maturazione e poi lavorati nella loro interezza, utilizzando sia la polpa che la buccia degli acini.

Il piatto vincitore della coppia Trentini-Linzalata: Maialino bbq, trota, cocco, pecan (costine cotte con metodo bbq, dopo averle sottoposte a doppia marinatura: prima in salamoia, e poi sottovuoto con Prime Uve Nere e spezie) abbinato al cocktail Grape is the new black (distillato d’uva Prime Uve Oro, distillato d’uva Prime Uve Nere, sciroppo di lime kaffir, succo di lime, mix di cordiale al fiori, due dash di bitter alla camomilla)
Missione quindi perfettamente riuscita alla coppia
Trentini-
Linzalata che con il piatto
Maialino bbq, trota, cocco, pecan (costine cotte con metodo bbq, dopo averle sottoposte a doppia marinatura: prima in salamoia, e poi sottovuoto con
Prime Uve Nere e spezie) abbinato al cocktail
Grape is the new black (distillato d’uva
Prime Uve Oro, distillato d’uva
Prime Uve Nere, sciroppo di lime kaffir, succo di lime, mix di cordiale al fiori, due dash di bitter alla camomilla) hanno convinto una giuria di esperti presieduta da
Marco Reitano, chef sommelier del ristorante
La Pergola del Rome Cavalieri e presidente dell’associazione
Noi di Sala, e comprendente anche
Identità Golose, nella persona dello scrivente.

La giuria. Presieduta da Marco Reitano, comprendeva anche Andrea Maschio, Filippo Sisti, Eleonora Cozzella (Rfood), Margo Schachter (La Cucina Italiana), Lorenza Fumelli (Agrodolce), Luca Torretta (Identità Golose), Massimiliano Tonelli (Gambero Rosso), Alessandro Pellegri (Passione Gourmet). Nella foto, con la presentatrice Francesca Romana Barberini
Alle spalle dei due vincitori, sul secondo gradino del podio si sono classificati lo chef
Giorgio Bartolucci di
Atelier Restaurant di Domodossola (Vb) in gara col bartender
Vincenzo Brindisi; al terzo
Nikita Sergeev e
Leonardo Niccià, rispettivamente chef e bartender del ristorante
L’Arcade di Porto San Giorgio (Fm).

Il piatto primo classificato

L'abbinamento che ha conquistato l'argento: Tortelli alle Prime Uve, bettelmatt e pancetta ossolana in abbinamento al cocktail Mango Tango, della coppia Bartolucci-Brindisi

Bronzo per Sergeev-Niccià, che hanno partecipato alla competizione con l’abbinamento tra Cozze come la tradizione forse vorrebbe e il drink Salty Soul
Nel panorama della ristorazione attuale, dove la sinergia tra chef e bartender assume sempre maggiore importanza e organicità, suscitando crescente attenzione e interesse da parte di un pubblico di appassionati sempre più numeroso, la prima edizione del
Bonaventura Maschio Pairing Challenge segna un ulteriore tappa di quel percorso lungimirante e innovativo che
Anna e
Andrea Maschio, quinta generazione di distillatori, hanno intrapreso per promuovere lo studio e l’utilizzo dei distillati nelle preparazioni gastronomiche, esplorando nuove frontiere e superando quegli stereotipi che li vorrebbero invece relegati al solo fine pasto.

I primi classificati: lo chef Marcello Trentini del ristorante Magorabin di Torino con la bartender Carlotta Linzalata

Secondi classificati lo chef Giorgio Bartolucci dell’Atelier Ristorante di Domodossola (Vb) e il bartender Vincenzo Brindisi

Terzi classificati lo chef Nikita Sergeev e il bartender Leonardo Niccià del ristorante L’Arcade di Porto San Giorgio (Fm)

Gli altri concorrenti in gara: lo chef Filippo Saporito con il direttore di sala Jenson Nippalana Joseph, del ristorante La Leggenda dei Frati di Firenze

Lo chef Dario Guidi dell’Antica Osteria Magenes di Barate di Gaggiano (Mi) e il bartender Yuri Gelmini

Lo chef Renato Rizzardi e il sommelier Alex Dal Fior de La Locanda di Piero di Montecchio Precalcino (Vi)

Lo chef Vinod Sookar e il bartender Federico Gallone del ristorante Al Fornello da Ricci di Ceglie Messapica (Br)

Lo chef Leonardo Vescera e il bartender Marco Valerio La Grasta del ristorante Il Capriccio di Vieste (Fg)
Un impegno ben testimoniato anche dalla partecipazione della
Distilleria Bonaventura Maschio alla seconda edizione di
Identità Cocktail, tenutasi nell'ambito dell'ultima edizione di
Identità Milano,
The International Chef Congress. Due masterclass, promosse dall’azienda trevigiana, nelle quali alcuni suoi prodotti sono stati validi protagonisti di altrettanti dialoghi a due voci tra cucina e bancone. Per costruire nuove memorie, senza mai tralasciare la centralità e l’importanza del fattore umano.
Ne
L’Oste: Chef & Barman in miscelazione,
Patrik Bestetti - brand ambassador
Bonaventura Maschio - e
Federico Sisti - chef dell’
Antica Osteria Il Ronchettino di Milano - hanno ben duettato dimostrando che la miscelazione attuale può perfettamente integrarsi e adeguatamente pareggiare anche una filosofia di cucina di qualità prettamente tradizionale e del territorio. A partire da una
Lingua rosolata in padella con insalata di carciofi marinati nel Gin Puro abbinato a un classico
Collins: gin, sciroppo di zucchero, succo di limone e soda, in questo caso alla camomilla a richiamare l’erbaceo dei carciofi. Per proseguire con delle classicissime
Pappardelle con spalla di cinghiale cotto in forno a legna e profumata con distillato d’uva
Prime Uve Nere, pareggiate da un contemporaneo
Martinez. E finendo in dolcezza con un’eccezionale babà imbevuto in una profumata bagna di
Prime Arance.

Lingua rosolata in padella con insalata di carciofi marinati nel Gin Puro abbinato a un classico Collins: una proposta di Federico Sisti e Patrik Bestetti a Identità Cocktail

Di nuovo Federico Sisti e Patrik Bestetti con Pappardelle con spalla di cinghiale cotto in forno a legna e profumata con distillato d’uva Prime Uve Nere, pareggiate da un contemporaneo Martinez
Upside Down prospettive, ha visto invece duettare al congresso
Eleonora De Santis, brand ambassador
Bonaventura Maschio, e
Corrado Assenza, chef pasticciere del
Caffè Sicilia, di Noto (Sr); con la prima bravissima a rievocare e ricreare - attraverso profumi, sapori e consistenze di un cocktail - i ricordi del secondo. «Abbiamo deciso - spiega la
De Santis - di capovolgere il concetto di ruoli: il bartender diventa quindi pasticcere e il pasticcere diviene bartender, attraverso la condivisione di studi, esperienze, ricordi per realizzare una portata da bere, che preservi l’integrità degli ingredienti e ne rispetti la stagionalità in un contesto dove non esistono regole, bensì idee condivise e sviluppate attraverso un lavoro di squadra».

Stretto, ossia il pairing proposto da Corrado Assenza ed Eleonora De Santis a Identità Cocktail 2019
Ecco quindi
Stretto - inteso quello di Messina ed evocativo tanto del profumo del bergamotto raccolto da
Assenza in quei luoghi, quanto del mare che così tanto li caratterizza - ispirato a quel grande classico della miscelazione che è il
cocktail Martini. e realizzato con
The Barmaster Gin, vermut dry, gocce di acqua di ostriche Tsarskaya e un idroalcolato a base
Gin Puro di salvia, rosmarino e timo. A completare crusta di alga wakame, un’ostrica lavata nel vermut - per limitarne la sapidità, mantenendone la dolcezza intrinseca - e un candito di bergamotto.

Bentornata Primavera di Assenza-De Santis
Dal mare i ricordi sono poi passati alla terraferma con
Bentornata Primavera, vero e proprio manifesto di territorialità e stagionalità. Da una parte: piselli e pere per un primo brodo da mantenere liquido e punto di partenza della degustazione; dall’altra: cipollotto, fave, finocchio, sedano, carota, e carciofo a comporre un secondo brodo vegetale da trasformare poi in ghiaccio. Sarà quest’ultimo, sciogliendosi, a contribuire all’aumento di complessità del cocktail che da iniziali note fruttate si sposterà sempre più verso marcatori vegetali. Un mix quindi di prodotti provenienti dalla terra, come anche l’uva dalla quale, utilizzando sia polpa che buccia, si ottiene il delicato e aromatico
Prime Uve Bianche, distillato fondamentale in questa evocativa quanto complessa preparazione.