24-09-2018
L'esultanza di Cristian Silenzi al momento della proclamazione del Savoy londinese, dove lavora, come miglior cocktail bar del mondo
Dal bancone dell'American Bar al The Savoy di Londra, primo nella classifica The World's 50 Best Bars, a quello delle Officine Riunite Milanesi di Milano, Cristian Silenzi, 30 anni e junior bartender, ha inaugurato la stagione della grande mixology a Milano. Per una sera ha infatti affiancato il bartender di casa Claudio Pitta per proporre un’inedita lista di cinque cocktail realizzati per l'occasione: White Nights, Red Whisper, The Composer, Only The Finest e 7000 Oaks.
Cristian Silenzi al lavoro
Una sera alle Officine Riunite Milanesi: per accedere al locale, aperto dal 2016, bisogna entrare nei cortili di via Giovenale 7, in zona Bocconi a Milano
Umile, determinato, ambizioso, Cristian Silenzi sogna gli Usa e nel frattempo ha accettato l'invito di Giorgio Santambrogio, direttore di Officine, di aprire la stagione dell'eclettico cocktail bar milanese di via Giovenale 7 all'insegna della mixology internazionale.
Da sinistra, Claudio Pitta e Cristian Silenzi
L'idea di organizzare una serie di appuntamenti dedicati alla grande mixology è stata di Raffaello Polchi, patron del locale aperto nel 2016, che se prima andava dicendo: «Non avevo nessuna intenzione di aprire il locale» ora non nasconde il sogno di portare Milano nella classifica The World's 50 Best Bars.
Raffaello Polchi
Il bancone
Uno scorcio della sala
Per fare ancora meglio Raffaele ha capito che bisogna apprendere dai migliori. Dopo Cristian Silenzi porterà al bancone di Officine per un anno i talenti più rinomati del mondo della mixologia provenienti da Parigi, Singapore, Hong Kong. «Da loro impareremo», conclude il patron del locale. E allora, con queste premesse, anche le aspettative di Milano sono ambiziose. Officine Riunite Milanesi Via Giovenale 7 Milano +39.346.3077272
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
di
classe 1968, giornalista professionista, corrispondente de Il Giorno dal 2000. Coautrice del libro Storie di cibo nelle terre di Expo. Poco addestrata ai fornelli, amante della buona cucina, adora raccontare le "anime" della tavola
Shake and shock è la voce della rivoluzione miscelata: consigli, spirits, storie, abbinamenti e degustazioni memorabili, con una marea di indirizzi da non perdere e da bere responsabilmente