Ma che meraviglia la nuova sede di GiaGiù, la pizzeria di Ciro Pecoraro a Salerno che, dal cuore del centro storico, si è trasferita sul Lungomare. L’esigenza di spazi più ampi ha indotto questa scelta risultata vincente, e oggi la pizzeria si raggiunge con maggiore facilità - specie per chi viene da fuori - ubicata in uno splendido palazzo storico in una zona elegante, preludio del percorso che conduce alla Costiera Amalfitana.
Spazi ampi: ce n’era l’assoluta esigenza visto il grande successo; elegante nello stile, che rimanda a personalità e pensiero, entrambi volti alla contemporaneità, legata a doppio binario al racconto ostinato di un Sud dai sapori unici.
Ciro Pecoraro è patron e pizzaiolo, eppure arriva da tutt’altro settore, quello dell’ottica, sempre a Salerno. Un bel giorno prova a lanciarsi con una piccola pizzeria e le cose vanno per il verso giusto sin da subito, tanto da abbandonare la vecchia attività e dedicarsi totalmente a GiaGiù.

Gli spazi del nuovo locale
Ma cos’è esattamente GiaGiù? È il pomodorino giallo vesuviano, dal sapore straordinario e una storia quasi fiabesca. Caso, passione e scienza si sono felicemente mescolati riportando in produzione questa gemma color oro che, sulla scia del suo trionfo culinario, ha dato il via a tutta la serie di varietà di gialli.
GiaGiù di fatto sta per “giallo di Giulia”, la contadina di Ercolano che trova tra i suoi filari di pomodorino del piennolo del Vesuvio, qualche esemplare giallo, tornato, quindi, al suo colore originale. Lo prova e rimane folgorata dal sapore, tanto da farlo provare anche ad Amelie Barone, appassionata del settore nonché agronoma e docente del dipartimento di Agraria all’Università Federico II di Napoli, che se ne innamora a catena.
Da qui, il nome della pizzeria. Arrivando si viene accolti da un’atmosfera carica di entusiasmo e da una certa operosità, quasi frenetica, intorno al grande banco a vista. Il locale si sviluppa su due piani come un loft, con uno spazio all’aperto nel piccolo patio del palazzo storico che lo accoglie. Si fa ben notare la cantina a vetro con una selezione di etichette molto interessanti, e intanto GiaGiù viene rappresentato e raccontato un po’ ovunque.

I fritti deliziosi di GiaGiù
A tavola si comincia con i fritti, da queste parti, presenza immancabile come sfizioso antipasto. La proposta è per lo più tradizionale e molto convincente: c’è la frittatina di pasta, figlia del genio partenopeo, arricchita con caciocavallo e provola dei Monti Lattari, prosciutto cotto di suino nero dei Nebrodi, piselli e besciamella; l’arancino o arancina, per i napoletani meglio nota come ‘a palla ‘e riso, una fusion di culture che mette insieme la napoletanità, i sapori siciliani e antiche influenze arabe, una sfera di riso Carnaroli di Sibari, ragù napoletano, piselli, provola dei Monti Lattari, stravecchio di Bruna Alpina.
E ora pizza. Troviamo più tipologie di impasti: uno dedicato alla pizza napoletana, eccellente nella sua nuvola, con il giusto punto di croccantezza, un trancio che tra le mani sta bello dritto, senza rilassarsi, eppure è soffice, scioglievole. Poi, uno per la croccante al padellino, con topping dedicati, e uno per la fritta.
Una piccola chicca: fatta l’ordinazione, arrivano piccoli assaggi delle pizze scelte; una carineria per convincersi ulteriormente di avere centrato la preferenza.
Partiamo con una Margherita da urlo, un insieme eccellente di prodotti e impasto.
Non può mancare, naturalmente, una GiaGiù - il sogno, come viene definita nel menu: impasto stile napoletano come la Margherita, con pomodorino giallo vesuviano GiaGiù confit, pecorino siciliano DOP, fiordilatte di vacca Jersey, pancetta del Vallo di Diano Bianculli, olio evo cilentano, polvere e aria di caffè servita al tavolo.
Dalla sezione padellino abbiamo provato, invece, l’ottima Bianco del Cilento, con crema di suscellone (il peperone crusco lucano), lonzarda di maiale, stracciatella di bufala, fico secco del Cilento.

Fritta al Forno Sud Story
Proseguiamo con una fritta e ripassata al forno: tanto sapore e un crunch deciso, dal cuore morbido con topping fresco. È la FFSS (Fritta al Forno Sud Story) condita con tartare di tonno rosso del Mediterraneo, coulis di pomodoro di Sorrento, stracciatella di bufala, julienne di cipollotto bianco e peperoncino verde di fiume, sabbia di olive nere.
Fino al gran finale: ormai pazzo per il mondo della lievitazione, Ciro si è spinto anche nell’esecuzione della brioche che propone come dessert, farcita con il gelato.
La Pizzeria GiaGiù è sempre aperta, sia a pranzo che a cena.
Prenotazioni online sul sito web o al numero 089 9952798
Sede in Lungomare Trieste n. 218 Salerno