Nel settore gastronomico, quasi sempre siamo abituati a collocare la donna in cucina come chef o, perché no, nella dimensione pasticceria, un lavoro dolce, elegante, creativo. Eppure se considerassimo sul serio le caratteristiche dell'arte dolciaria, la sua interazione con la chimica, la necessità di una precisione altissima, nonché la stessa creatività, le differenze con il mondo pizza non sarebbero poi così tante. D'altronde, chi ha già provato una pizza preparata da una donna, può confermare che il risultato è davvero soddisfacente: le donne in pizzeria, infatti, hanno un’empatia accentuata, sono sensibili ed esprimono pienamente i loro sentimenti e la loro fantasia. La femminilità diventa, così, una marcia in più, la si percepisce al palato e la si coglie con gli occhi, nella bellezza stessa della pizza. Senza contare che, al di là della produzione e creazione della pizza, la donna coltiva una capacità organizzativa unica, tale da poter conciliare la gestione del lavoro e di tutto ciò che vive al di fuori della pizzeria.
Si aggiunge, poi un aspetto interessante, come dichiara Marzia Buzzanca della pizzeria e ristorante Agrumi, a Giulianova: «La donna lavora la pizza in maniera diversa per natura, quasi per istinto, guidata da una complicità tutta sua con la cucina perché, sin dalla notte dei tempi, è sempre stata la regina del focolare e la sua predisposizione nel prendersi cura degli altri è lampante, naturale appunto».

Le mani di Petra Antolini all'opera
«Abbiamo una marcia in più sotto sotto l'aspetto della completezza - commenta, invece, Petra Antolini, della pizzeria Settimo Cielo a Settimo di Pescantina (Verona) - se all’uomo va riconosciuta la costanza e la creatività, la donna ha una sensibilità superiore nei dettagli, punta al perfezionamento estetico e non è mai superficiale». Mentre Francesca Gerbasio, della pizzeria La Pietra Azzurra a Sala Consilina (Salerno), centralizza ancora una volta il valore della passione: «Forse la donna è davvero più empatica e più elegante, ma in sincerità non ci ho mai dato molto peso. Secondo me, a fare la differenza, è la passione, a prescindere dal genere uomo/donna». Come conferma anche Amalia Costantini, della pizzeria Mater a Fiano Romano, la quale vede tutto come una questione di passione: «Secondo me non c'è una regola fissa sul fatto che una donna faccia la pizza in modo diverso da un uomo. La preparazione di una buona pizza dipende molto di più dai gusti personali, dalle tecniche apprese, dall'esperienza maturata. E poi c’è la passione che una persona mette in tutto ciò che fa! Puoi essere il più bravo, il più tecnico, il più preparato ed utilizzare i migliori ingredienti, ma se non c’è passione, nulla più conta. Per me è questo il vero ingrediente segreto, quello che fa la differenza».
Tante donne, tante artigiane, i loro pensieri, le loro opinioni, la loro passione e la loro immensa capacità; tante, ma non tutte, perchè sono ancora molte le pizzaiole ancora poco comunicate; alcune iniziano appena adesso a essere promosse, eppure sempre in misura minore e con toni più contenuti rispetto ai colleghi uomini che, nel bene e nel male, popolano i social network come delle vere rock star. In alcuni casi, per alcune tipologie di pizza, mancano ancora delle rappresentanti, come accade per la pizza romana, totalmente assente nel panorama rosa; sorprende anche che, proprio la Capitale, non abbia una sola donna pizzaiola (per quel che concerne la pizza classica tonda) con l’unica ambasciatrice laziale a Fiano Romano, fuori Roma.

Eleonora Massaretti e i suoi Lievitati da 'Mare
Ma lungi da queste assenze, la meravigliosa arte della pizza vive e si rinnova ogni giorno nelle mani di donne che contiamo di incontrare e raccontare presto. Intanto, ve le presentiamo: Marina Orlandi e Giovanna Baratella, della pizzeria Slurp di Ferrara; Eleonora Massaretti, di Basilico Rosso a Castelmassa (Rovigo); Paola Cappuccio, della pizzeria Pizza Verace di Portici (Napoli); Antonella e Caterina Rusciano di Pizza Catarì a Casamicciola di Ischia; Paola Sabbatini de La Lucciola a San Severino Marche (Macerata); Nadia Torto del Ghiottone a Francavilla al Mare (Chieti); Carmela Cannizzaro a Reggio Calabria e Sabrina Bianco a Fuscaldo (Cosenza); Maria Cacialli de A’ Figlia d’o Presidente a Napoli; Sara Palmieri sempre a Napoli; Barbara Giovannini di Apogeo, Pietrasanta (Lucca) e Giorgia Caporuscio figlia d’arte con pizzerie a New York e Napoli.