Ai Fiori Blu, Milano
Il nome singolare di questa fresca apertura milanese deriva dall’omonimo romanzo di Raymond Queneau, ma qui tutto si compone tranne che esilaranti esercizi di stile. Francesca Lecchi (la cuoca), Elisa Maccioni e Daniele Canonico (cucina e sala) sono 3 soci sulla trentina ma già con esperienze importanti e una serissima voglia di fare. La riversano in un locale zona Dateo, una mono-vetrina che si sviluppa per il lungo, con pochi gradini che in fondo conducono a un grazioso cortile interno, strategico nella bella stagione. [...] Leggi la scheda completa di Gabriele Zanatta
Campo del Drago, Montalcino (Siena)
Matteo Temperini, executive chef di
Campo del Drago, ristorante all’interno dell’hotel
Rosewood Castiglion del Bosco, cammina per l’orto biologico e la nuova serra della proprietà, da cui attinge la materia prima vegetale, «perché tutto viene dalla terra», spiega. Raccoglie nasturzio, bieta, cavolo nero, zucchine gialle, rabarbaro, salicornia, verbena, nepitella, camomilla, borragine… Toscano di Poggibonsi, interpreta il legame tra cibo, territorio e comunità, con tecnica impeccabile e azzardo creativo per realizzare piatti dai sapori profondi e decisi, da assaporare con vista su Montalcino.[...]
Leggi la scheda completa di Elisabetta Canoro
Belvedere dell'hotel Caruso, Ravello (Salerno)
È la terrazza della Costiera Amalfitana arroccata sulla cima più alta, con una vista impareggiabile. Il ristorante
Belvedere del Caruso, A Belmond Hotel regala un luogo privilegiato per assaporare le eccellenze del territorio, in un’intenso profumo di limoni. A orchestrare la cucina c’è
Armando Aristarco da Torre del Greco: ritorna dopo oltre un decennio e importanti esperienze in ristoranti italiani in Bahrain, Singapore e Dubai, proprio dove aveva iniziato la sua carriera, «per onorare e rappresentare con orgoglio la mia terra», spiega. [...]
Leggi la scheda completa di Elisabetta Canoro
W Villadorata,
Noto (Siracusa)
Il valore vitale del fuoco sempre acceso sotto la stufa. Un profumo di brace, assoluto fil rouge di un menu che altrove sarebbe sembrato ridondante e invece qui diventa natualmente eloquente. Piatti ispirati agli elementi naturali grazie ai quali da millenni l’uomo ha imparato a nutrirsi cucinando. E su tutto uno sguardo vergine, com’è quello che l’executive chef
Matteo Carnaghi riesce a posare sulla campagna di Noto, dove già molti anni fa
Cristina Summa - fondatrice di
Villadorata Country House - aveva immaginato questo innesto gastronomico poi realizzato con
Viviana Varese. [...]
Leggi la scheda completa di Concetta Bonini