Primo agosto, ma è sempre tempo di novità per la Guida di Identità Golose, edizione 2017, un baedeker che si aggiorna non stop. Oggi segnaliamo 3 new entry: una per chi rimane in città a Milano, una per chi desidera ritagliarsi un po' di quiete a due passi dal lago di Garda e una per chi è a caccia di sorprese a nord Est, in Friuli per l'esattezza.
Cominciamo da Bioesserì, un indirizzo ormai noto della nuova Milano da mangiare. Leggete l'incipit di Paolo Marchi: «Due fratelli, Vittorio e Saverio Borgia, due lauree, il primo in Economia alla Bocconi e il secondo in Ingegneria meccanica al Politecnico e due città, le radici a Palermo, il presente a Milano, tutto fuso in una stessa idea, sviluppata sia in Sicilia sia in Lombardia: fare ristorazione sana, buona e contemporanea dalle 8 di mattina a mezzanotte. Un mondo bio declinato su più fronti: i prodotti e il vino, la cucina, la pizza, la pasticceria al punto che il lato dolce è cresciuto al punto che a Milano hanno aperto a inizio 2017 Baunilla ("vaniglia" in brasiliano, suona simpatico e poi la pasticciera è di San Paolo), pasticceria in via Broletto 26, telefono +39.02.87247168». Non uno, dunque, ma tre indirizzi tra Milano e Palermo. Un lavoro fatto talmente bene che i ragazzi saranno con noi nella trasferta americana di Identità New York, a ottobre. (Leggi l'intera recensione sulla Guida).
Spostandosi a Est, per l'esattezza a San Pietro in Cariano (Verona), ecco il
Byblos Art Hotel di Villa Amistà e il ristorante in esso incluso
Amistà 33. «E' il sogno realizzato di
Dino Facchini», scrive
Carlo Passera, autore della scheda, «che porta avanti col figlio
Manuel la storia di un grande marchio della moda–
Byblos, appunto – ma ha coltivato anche una passione per l’arte e il design. Invece di custodire i suoi pezzi in qualche stanza segreta, ha voluto renderli fruibili in questo hotel 5 stelle diverso da tutti gli altri, vero museo in 59 camere dove ci si può coricare osservati da arredi e oggetti dei più importanti designer internazionali, mentre il grande salone centrale, la reception, il ristorante e persino i corridoi ospitano oltre 100 opere di artisti che stanno scrivendo la storia dell’arte contemporanea internazionale».
Per garantire uguale eccellenza anche in cucina, nel febbraio 2015 è stato chiamato lo chef a
Marzo Perez, classe ’69, padre campano e madre sudtirolese (
Leggi la scheda per intero).
Ancora Passera ci conduce ancora più a Nord-Est, tra le acque della laguna di Grado (Gorizia), al
Tarabusino delle Oche Selvatiche Boutique Hotel: «Dal 5 aprile 2017 scorso, a gestire le cucine del ristorante
Tarabusino dell’hotel
Oche Selvatiche di Grado (7 suite di charme, un boutique hotel immerso nella natura, «siamo stati alla Sovrintendenza per farci approvare il progetto. Ci hanno fatto i complimenti») è stato chiamato un gran professionista del settore,
Roberto Franzin. Lui anagraficamente è un classe 1959 ma ha affrontato la nuova sfida con l’entusiasmo di un ragazzino, la saggezza dell’esperto, la creatività di chi non ha mai smesso di usare bene la testa».
«Gran bella tavola, territoriale ma moderna, materica e tecnica insieme. Perfetta è la simbiosi con l’ambiente circostante, bella l’intesa con la proprietà. Un nuovo indirizzo del mangiarbene italiano, con l’attenzione alla sostenibilità ambientale come plus da rimarcare».