27-08-2024

Alessia Meli, la padrona di casa di Palazzo Ripetta a Roma

Intervista a una protagonista di primo piano dell'hôtellerie capitolina, che ci svela il suo manifesto di ospitalità, frutto di vent’anni di esperienza

Siamo a Roma, tra Piazza del Popolo e Piazza di Spagna, in via di Ripetta 231 sorge un tempio di ospitalità: Palazzo Ripetta. Un palazzo storico nato alla fine del ‘600 come Conservatorio della Divina Provvidenza per poi essere acquistata dalla famiglia Ginobbi che incarica il famoso architetto Moretti per una ristrutturazione.

Nel 2020 avviene un’altra grande opera di restauro che porta alla realizzazione dell’attuale Palazzo arricchito da opere d’arte e di design di Arnaldo Pomodoro, Manzù e Ortiz per citarne qualcuno. Qui, Alessia Meli - Director of F&B Operations e Maître de Maison, ha potuto prestare il suo talento mettendo a frutto il suo ricco bagaglio professionale per rendere l’esperienza del cliente di Palazzo Ripetta degna di una tappa indimenticabile nelle città eterna.

«Il mio arrivo a Palazzo Ripetta mi ha permesso di comprendere la complessità di una gestione gastronomica che si declina dalla colazione, al room service, alla proposta ristorativa del nostro San Baylon, della Piazzetta, della terrazza Etere ma anche degli eventi privati e aziendali».

Romana con un dna da globetrotter, Alessia ha una formazione forense e, per nostra fortuna, avremo una toga in meno, ma un’elegante padrona di casa che conosce perfettamente ogni passaggio che serve a far vivere al cliente un momento unico da ricordare. Per comprendere meglio la tenacia di questa giovane donna basti pensare che pur avendo in lavorazione la tesi di giurisprudenza e prestando servizio presso uno studio legale, decise di abbandonare tutto per iscriversi al corso di sommellier AIS presso la sede della capitale.

Un amore totalizzante per il nettare di Bacco, e per la buona cucina: «Mi ricordo - chiosa Alessia - che fin da bambina i miei genitori frequentavano le migliori gastronomie di Roma ed ero ghiotta di insalata russa e altre chicche, abituando il mio palato al buono». Una donna che non ha mai mollato il suo obiettivo di formazione finchè la sua passione per la ristorazione si trasforma in un’attività concreta. In primis all’Hotel de Russie del gruppo Rocco Forte.

«Mi ricordo benissimo questo primo giorno - afferma la Meli - tanta gente e mille elementi da ricordare, ma questo non mi spaventò anzi era uno stimolo ad allenare la mia memoria. Qui ho fatto la vera gavetta imparando che cos’è il vino, il calice giusto per servirlo. Pulire, asciugare a mano migliaia di bicchieri, catalogare vini, controllare le giacenze di magazzino e una carta vini in continuo aggiornamento».

Dopo tre anni, ha deciso di approfondire le sue competenze nel mondo della ristorazione stellata, collaborando con Fabio Baldassarre al ristorante romano L’Altro Mastai. Qui ottenne il suo primo riconoscimento, nel 2009, con un premio di sala che le assegnò la guida Espresso. Dopo la chiusura dell'Altro Mastai, ha proseguito come Restaurant Manager all'Antico Arco, confermando la sua professionalità presso l’Antica Pesa, dove si è confrontata con una realtà frequentata da clienti internazionali di alto profilo.

«Qui ho avuto il piacere di comprendere l’arte di risolvere l’imprevisto, che in realtà era la quotidianità ripetuta per esigenze bizzarre di una clientela fatta di show-biz, attori, politici, personalità molto complesse che arrivavano al tavolo con richieste originali». Segue una breve esperienza all'Hotel Flora di Via Veneto a Roma e l’arrivo come Restaurant Manager all'Uliveto del Rome Cavalieri al Waldorf Astoria Hotel. Una struttura con 374 camere dove svolgeva una mole di lavoro che l’ha fatta crescere, distinguendosi per la sua attenzione ai dettagli e la gestione di grandi numeri.

Un triennio che Alessia ricorda con gioia: «Dovevo pensare di fare bene per tanti con la stessa dedizione che avevo avuto per i trenta coperti del passato. Poi è arrivata la pandemia e ha messo ulteriormente alla prova il nostro modo di fare ospitalità. Per me è stata un vero discrimine per far emergere chi sa far bene questo lavoro. Qui l’empatia verso il cliente era essenziale, l’ospite doveva immaginare un nostro sorriso dietro le mascherine e noi avevamo il dovere di far brillare gli occhi verso colui che arrivava in un hotel per stare bene. Una missione che per me è il modo di accogliere i nostri ospiti sempre. Il cliente deve cogliere i dettagli che sono essenziali per rendere indimenticabile quella tappa del suo viaggio».

Infine, la Meli approdata a Palazzo Ripetta assumendo per la prima volta il ruolo di Direttrice e gestendo una squadra di 50 persone. Una donna minuta, solare, piena di energia che sprigiona attraverso i suoi occhi magnetici: «Non ho avuto paura a passare da Restaurant Manager a Direttrice perché dopo un ventennio di esperienza sento di avere gli strumenti per accogliere i nostri ospiti e farli vivere la meraviglia di questo palazzo storico di Roma. In tutti questi anni ho imparato che la gente non vuole ricevere lezioni da chi li accoglie, per quello ci sono i corsi, il cliente vuole stare bene con una presenza al fianco, mai invadente. Mi piace pensare il servizio di Palazzo Ripetta come a un corpo di ballo che si muove all’unisono, si guarda, con la certezza che il proprio collega lo possa supportare in qualsiasi momento per non rompere quel quadro armonico da ricordare».

Quanto la parte tecnologica aiuta il suo lavoro di ospitalità? «Sicuramente è essenziale, ma abbiamo sempre dei piani d’emergenza in maniera analogica. Succede che possano avere dei momenti di non funzionalità, così serve tornare ai sistemi manuali, per poi riconvertirli in maniera digitale quando tutto si ripristina. L'unica cosa è mantenere la calma: carta e penna, la vita deve continuare con efficienza. Serve dissimulare, mai far percepire al cliente il problema. Per mia esperienza l’ospite non ama attendere per fornire la comanda al cameriere e, meno che mai, aspettare troppo tempo l’arrivo del conto finale. Se i tempi di attesa sono troppo dilatati hai fatto un errore».  

Qual è l’elemento essenziale che definisce il suo modo di fare ospitalità? «Ce ne sono tanti, una cosa è davvero essenziale: per me il cliente di Palazzo Ripetta deve avere la sicurezza di essere capito e lasciato libero di fruire l’esperienza a Palazzo con tempi che detta lui, perché io sono il tramite del suo pensiero».


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Cinzia Benzi

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Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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