Spesso le cose più interessanti bisogna cercarle bene: è il caso del Parco della Biodiversità, un’importante area tematica posizionata al confine sud-est di Expo. Bologna Fiere - già organizzatrice di Sana, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale (al via la 27° edizione il 12 settembre) - all’appello sul cibo del domani, risponde: sano! Assieme al Ministero dell’ambiente, Bologna Fiere si è fatta carico di dare spazio a quelle piccolo realtà virtuose che non avrebbero altrimenti avuto nessuno spazio nella vetrina Expo.
Dopo quasi due chilometri di camminata lungo il Decumano, appare un’oasi di verde che si estende dall’albero della vita fino alla fine del sito espositivo. L’architettura non è ricercata, anzi per lo più il percorso è en plein air attraverso i paesaggi plasmati dall’uomo di alpi, appennini, pianura padana, tavoliere e isole. 8500 mq per racchiudere la bellezza dell’Italia agricola con 4500 piante di oltre 300 specie. Molte di queste vengono da espropri, come gli ulivi, e cambiano con le stagioni così come accade nella rotazione delle colture. A fare da Agriguide, gli studenti di agraria dell’Università di Milano con cui è possibile prenotare una visita ragionata dell’area.

Uno schizzo del progetto del Parco della Biodiversità
Il
Parco della Biodiversità sottolinea il vero significato di coltivare biologico, utilizzare metodi antichi, niente prodotti chimici che impoveriscono la terra, allevamenti più etici e soprattutto l’importanza di nutrire il Pianeta per nutrire le persone. Inoltre il tema della sostenibilità è sviluppato a tutto tondo: dall’impianto di irrigazione a goccia per non sprecare acqua, alle luci alimentate da piccoli pannelli solari che danno anche la romantica impressione di lucciole in un bosco notturno.
Dopo il percorso agricolo all’esterno si passa alle materie prime elaborate ovvero I prodotti esposti, e in vendita, al punto
NaturaSì ma anche in degustazione in loco da
Alce Nero/Berberè con la cucina vegetariana di
Simone Salvini e la soffice pizza di
Berberè (di cui abbiamo parlato
qui).
Altri due edifici completano il parco tematico, il
Teatro della Terra, un’area dibattito come forum internazionale dell’agricoltura biologica e, di fronte, uno spazio dedicato ai Ministeri partner del progetto con approfondimenti sulle aree protette italiane e una mostra creata dall’Università di Milano per raccontare la storia di della biodiversità prima e dopo agricoltura e pastorizia.

La principessa di Thailandia, Maha Chakri Sirindhorn, si è cimentata nella preparazione delle classiche tagliatelle emiliane
La didattica pura lascia spazio anche a una parte più ludica, con i cooking show del sabato e i laboratori teatralizzati in programma da giovedì a domenica, in cui finalmente si mettono le mani in pasta: così anche la principessa della Thailandia, durante la sua visita, ha imparato a fare le tagliatelle.
Il parco è ben integrato anche con le aree adiacenti, con le dovute eccezioni, e il cluster delle isole mediterranee sopperisce alla difficoltà di mostrare la biodiversità marina, mentre una fusion intellettuale con il padiglione di
Slow Food, in fondo al Decumano, permette di passare concettualmente dal territorio alla tavola.