Al recente, secondo Forum della cucina italiana, del quale abbiamo diffusamente parlato qui, sia i ministri che il presidente dell’Ice sono stati chiari: d’ora in poi, i maggiori chef italiani dovranno essere sempre più utilizzati come veri e propri testimonial-ambasciatori dell’identità enogastronomica nazionale.
La Regione Lazio ha bruciato tutti nell’accogliere questo proposito. E ha definito con Identità Golose una serie di sei cene, a Identità Expo S.Pellegrino, che vedranno come protagonisti 12 tra i maggiori cuochi della regione, ognuno impegnato a promuovere l’enogastronomia del territorio e i suoi prodotti tipici: «Vogliamo riuscire a far arrivare l’idea di eccellenza ai nostri interlocutori – spiegano i promotori - Per questo era necessario qualcuno di autorevole e tecnicamente qualificato che ci aiutasse a spiegare incuriosendo, interessando. In una parola, conquistando. Abbiamo pensato a un progetto con gli chef che danno luce al nostro panorama gastronomico», nonché l’abbinamento con Identità.

Francesco Apreda con la brigata di Identità Expo: lo chef è stato tra i protagonisti a luglio
Tutti i piatti proposti sono basati su una o più delle produzioni enogastronomiche locali, quegli ingredienti tipici per davvero, unici, caratterizzanti, senza eguali, che appartengono da sempre alla cucina romana e laziale. Ciascuno chef in pratica ha “adottato” uno o più prodotti impiegandoli per la realizzazione di un piatto che rappresenta la sua proposta originale di interpretazione e rappresentazione in chiave gastronomica del territorio.
Il primo appuntamento, rigorosamente su invito, si terrà la sera di domenica 6, quando le cucine d’Identità Expo vedranno come protagonisti due giovani pezzi da novanta come Marco Martini e Riccardo di Giacinto, rispettivamente ai capitolini Stazione di Posta e All'Oro.

Anche per Anthony Genovese sarà un ritorno nelle cucine di Identità Expo
Sul tema “Roma nel cuore del Lazio” proporranno un menu di quattro portate:
Sgombro all’arrabbiata (ideato da
Martini, i prodotti tipici utilizzati sono l’aglio rosso di Proceno e il pomodoro spagnoletta del golfo di Gaeta);
Rigatone mari e monti (ancora
Martini, con cozze di Gaeta e mozzarella dell’Agro pontino);
Cappesante alla brace (prima portata firmata
Di Giacinto, con patate del Viterbese e olio extravergine Sabina Dop) e infine
Tiramisù all’oro (
Di Giacinto, con amaretto di Guarcino). In abbinamento un Metodo Classico - Brut Lazio Igp; poi un Est Est Est Montefiascone Dop
Poggio Dei Gelsi; infine un Bianco Passito Lazio Igp
Passirò.
I prossimi appuntamenti, fino al termine di Expo, vedranno impegnati chef come i fratelli Sandro e Maurizio Serva con Gianfranco Pascucci (21 settembre. Il tema è “Un tuffo dove l’acqua è più blu: pesce salato e pesce d’acqua dolce del Lazio”); Fabio Ciervo con Andrea Fusco (28 settembre: “Il Lazio dall’alto di una terrazza: giuda ballerino…che eden!”); Francesco Apreda con Roy Caceres (6 ottobre: “C’è tutto un mondo intorno…al Lazio!”); Salvatore Tassa con Iside De Cesare (19 ottobre: “Le colline del Lazio parlano al mondo”); infine Anthony Genovese con Daniele Usai. (26 ottobre: “Ritorno al futuro: viaggio nella tradizione gastronomica di Roma e del Lazio”).