E’ partito l'11 settembre il voto popolare (si potrà votare fino alle ore 24 del 2 novembre prossimo) della settima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru, dieci tra chef e sous-chef under 35 impegnati nella volata finale per aggiudicarsi il titolo per il miglior piatto con una delle referenze di Birra Moretti in ingrediente e in abbinamento. Il grande evento finale, con la premiazione dei vincitori (quelli decisi dalla people’s choice e quelli premiati dalla giuria), si terrà il 6 novembre a Milano: qui tutti i finalisti e le loro videoricette.
E’ possibile votare cliccando qui, una sola volta al giorno: occorre semplicemente registrarsi, o attraverso Facebook oppure compilando l’apposito form on line. Partecipare è ancora più entusiasmante perché sarete voi a decidere quale video verrà premiato nel corso della finale di novembre e, soprattutto perché, in occasione di questo grande evento, verrà estratto tra tutti i votanti il vincitore di una cena d’autore per due persone in un prestigioso ristorante.

Ma scopriamo insieme uno a uno i protagonisti di questa competizione, rigorosamente in ordine alfabetico. Oggi tocca a
Simone Tascone, sous-chef del ristorante
Koinè (Legnano, Milano). Classe 1992, ha un carnet di esperienze lavorative notevoli per la sua giovane età. A partire dall’Hilton Milano nella stagione estiva a soli 20 anni, fino allo stage di 3 mesi presso
La Pergola dello chef 3 stelle Michelin Heinz Beck e, infine, i suoi due anni presso l’
Hibiscus Restaurant di Londra (2 stelle Michelin). Oggi, Simone è sous-chef di Alberto Buratti del ristorante
Koinè di Legnano, che gli ha dato l’opportunità di mettersi in gioco in prima persona nella settima edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru. La sua
Insalata di Mare è un omaggio alle vacanze estive in Sicilia e ai ricordi di bambino.
Come è nata la tua passione per la cucina?
«Diciamo che la passione per la cucina non è nata subito. A casa, quando ero alle medie, aiutavo mia mamma e mia nonna a cucinare e quando è arrivato il momento di scegliere la scuola superiore, loro mi consigliarono l'istituto alberghiero, facendomi rendere conto che tutto sommato mi piaceva cucinare. Però non fu la scuola a farmi innamorare di questo lavoro quanto le prime esperienze di lavoro,
La Pergola in primis».
Quali sono i tuoi maestri o comunque gli chef che ti hanno influenzato?
«Al giorno d'oggi l'influenza è globale, anche solo aprendo Facebook si leggono cose nuove e si vede tutto quello che succede nel mondo in tempo reale. Però non è l'informazione che ti insegna a lavorare. Non è Facebook che ti forma sull'ordine e sulla pulizia. Nell'ambito lavorativo alla
Pergola e da
Hibiscus ho imparato l'ordine e la disciplina, l'importanza della pulizia e del "fare bene" le cose».
Quali sono il tuo signature dish e il tuo ingrediente prediletto?
«Sono ancora un po' troppo giovane per avere un signature dish, mia mamma adora il mio tiramisù. Però ingredienti preferiti ne ho qualcuno: gli agrumi in primis e il limone sopratutto (infatti lo uso anche nella ricetta) e poi le spezie indiane come Garam Masala, cardamomo, zenzero...».
Qual è la filosofia del piatto che presenti? Puoi descriverlo in poche righe?
«Il pensiero è quello di prendere un piatto alle volte reso banale e dargli un "vestito" gourmet, unendo ingredienti principalmente siciliani, sia di terra che di mare; una fotografia dell'estate che finisce e l'autunno che sopraggiunge».

Ecco i volti dei dieci migliori giovani chef partecipanti alla nuova edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru: la finale si terrà il prossimo 6 novembre. Vota qui
Tu sei un giovane chef. Quale sarà a tuo giudizio la tendenza della cucina del futuro?
«Appunto perché sono un giovane cuoco, non penso alle potenziali tendenze del futuro, ma cerco di fare tesoro del presente sfruttandolo e apprendendo da esso il massimo che posso».
Ti piace la birra in cucina? Cosa ne pensi?
«Ormai la birra è presente in cucina, la cosa che mi piace è cercare di valorizzarla al meglio, mi piacciono i riflessi amari e dolci che dà».