09-04-2006
Distrutti da Raspelli
Torino Ringrazio Paolo Massobrio che in una newsletter del Club di Papillon segnala una notizia che altrimenti sarebbe passata inosservata: Edoardo Raspelli è vent’anni che recensisce ristoranti sulla Stampa ma, vista la sua serenità di giudizio, è come se fossero cento. Pesante come uno spezzatino di cinghiale a ferragosto, si è ormai ridotto alla caricatura di se stesso e se fino a tutti gli anni Novanta pareva mosso da un progetto a tutta tradizione e rispetto del passato, da anni basa i suoi giudizi su due elementi che non ha mai digerito: la grandezza di Ferran Adrià e la trombatura alla guida dell’Espresso. Si potrebbe persino apporre un logo sui posti che ha demolito perché in odore di Bulli Express: «Stroncato da Raspelli», e uno prenota a colpo sicuro, certo di mangiarvi bene. E sorvoliamo su affermazioni offensive, come l’eterno paragonare i clienti dei locali che non gli piacciono a degli anoressici sdentati perché l’anoressia non è una barzelletta, almeno per chi la conosce, è una tragedia per il malato e per la sua famiglia e a scherzarci sopra si fa solo brutta figura. E tutt’altra brutta figura la fece Torino quando uscì la guida Michelin 2003, tante segnalazioni ma nessuna stella, incredibile per una realtà così golosa. Sono passati tre anni appena e sulla città olimpica splende un firmamento: Vintage, Barrique, Birichin e Locanda Mongreno (e stupisce manchi Casa Vicina). Tra loro, la più creativa, la Mongreno, è stata distrutta dal nostro tre anni fa. È stata, paradossalmente, la fortuna del patron Pier Bussetti. A furia di sentirsi infatti dire che cucinava creativo solo perché non conosceva i piatti della tradizione, ha articolato la carta in quattro menu, ognuno col suo grado di creatività. Abbiamo così il Medium (ottima la Trippa di vitello con fagioli e cozze), l’Hard, l’Extreme e il siderale che va prenotato con almeno un giorno di anticipo. L’Hard è la risposta piena e convincente a chi non capisce come la creatività di oggi racchiuda in sé la tradizione di domani. Sono otto proposte declinate secondo il passato e il presente Bussetti-style, uno stesso piatto con appoggiate sopra le due versioni: Insalata russa, Acciughe al verde, Lingua con salsa rossa, Minestra di Ceci... fino al Monte Bianco. L’Insalata russa di Pier ad esempio, è una crema tiepida di piselli con sopra una spuma di patate, da gustare prima delle classiche verdure in maionese tonnata. E via così lungo un continuo ping-pong gustativo. Inebriante. .
LOCANDA MONGRENO in Strada Mongreno 50 a TORINO
Telefono: 011.8980417 E-mail: pikuz@libero.it
Chiusura: lunedì, aperto solo la sera
Prezzi medi: solamente menu degustazione: 55, 65, 79 e 120 euro
Coefficiente di difficoltà: elevato, cucina d’autore
Cibi Divini
I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it