22-01-2006
Il conte Siccardi
Monticello d’Alba Monticello è un piccolo comune tra Alba e Bra, il locale di Fulvio Siccardi (a lui i piatti) e di sua moglie Lucia Garrelli (a lei servirli) è in località Villa, proprio sotto il castello che la famiglia dei conti di Roero possiede dal 1372, una struttura che rientra nel circuito delle dimore storiche piemontesi, http://www.reggecastelli.com. Per raggiungere la meta di una sosta davvero gustosa e piacevole, si sale per una stradina larga un pugno di centimetri più di un monovolume e si parcheggia tra l’ala occupata dal ristorante, tre sale su due piani, e quella della foresteria, otto gradevolissime stanze con un gran bel panorama. Fulvio è lì dalll’agosto 2004, dopo quattro anni alle Clivie della vicina Piobesi. Soddisfazione personale: dopo appena una stagione, la Michelin è tornata a premiarlo come nell’altro indirizzo, segno di stima verso il cuoco perché, al di là delle parole, ci sono stelle date all’insieme più che al manico. Ricordo a fine settembre una sala con la volta in mattoni a vista, una stanza lunga, che gira leggermente, con una saletta privata sul fondo. Candele, luci alogene, musica, voce che rimbomba e l’immancabile, famigerato ciuffo di prezzemolo a guarnire perfetti Agnolotti di funghi porcini e sugo di gamberi. Nella carta di Siccardi c’è una forte presenza del territorio, ma anche le due idee. Non è uno che ha studiato tre proposte di successo sicuro e le ripete fino alla noia per fare cassetta. Ha scelto di rischiare, aprendo al vero pesce che per tanti in Piemonte è acciuga e stop. La sua è cucina d’autore, con la Bourguignonne che porta accanto la data 2004 per storicizzarla e mettere sul chi vive. E per un altro antipasto ecco il ricorso alle virgolette: Galletto “tonnato”, una delizia. Ho trovato interessante poter scegliere se essere nella tradizione o lontano da essa, se ordinare Ravioli del plin al fondo bruno di vitello e salvia, Tajarin al ragù di vitello e salsiccia del Roero piuttosto che gli agnolotti che fondono boschi e mare, porcini e gamberi, o quegli spaghetti con calamari e pomodorini di Pachino o il carnaroli mantecato nel segno di fagioli cannellini e totani. E quando si passa ai secondi, Fulvio osa meno, preferendo un profonda ricerca di materie prima locali: la coscia di agnello nostrano è al rafano verde, la faraona nostrana è in due cotture, il coniglio viene preparato in porchetta e la coscia d’oca caramellata finisce sposa del Barbaresco con una puntata in mare aperto nel segno del tonno scottato un battito di ciglia. E i dessert? Nel segno della fantasia. .
CONTI ROERO in località Villa a MONTICELLO D’ALBA (Cuneo)
Telefono: [CHIA-SCHEDA8]0173.64155 Sito: http://www.contiroero.com
Chiusura: domenica sera e tutto lunedì
Prezzi medi: antipasti 11, primi 11, secondi 20, dessert 10 euro Menù degustazione: 35/45 euro
Coefficiente di difficoltà: sufficiente, cucina d’autore
Cibi Divini
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